Hawkeye 1x06 Recensione: il gran finale di un'ottima serie Marvel

Hawkeye si conclude con l'ennesimo episodio convincente, che mette in mostra le sue strepitose qualità contornate da qualche dubbio.

Hawkeye 1x06 Recensione: il gran finale di un'ottima serie Marvel
Articolo a cura di

E finalmente anche il buon Clint Barton può godersi il suo meritato Natale. O almeno forse, diciamo in un modo o nell'altro, non soffermiamoci troppo sulla pura semantica. Un series - o season? - finale accompagnato dai rumor più folli (alcuni avevano persino previsto una comparsata di Spider-Man in Hawkeye), sospinti dal plot twist che svelava la presenza del Kingpin di Vincent D'Onofrio all'interno del tessuto narrativo dello show e dai conseguenti voli pindarici dettati da immaginazioni molto fantasiose.

Tralasciando in questa sede tutte le questioni aperte che il ritorno di Wilson Fisk solleva nell'ecosistema del MCU, in primis lo spinoso problema di una potenziale canonizzazione dei Defenders di Netflix, che finale ci ha lasciato Hawkeye? Una chiusura squisitamente in linea con il resto degli episodi, nel male ma soprattutto nel bene, confermando alla massima potenza quanto le dinamiche personali alla base dell'intero progetto siano a dir poco vincenti. Certo, è una serie che rimane un po' ruvida lungo i bordi, un po' eccessivamente scanzonata in momenti non proprio adatti, ma l'ultima puntata dimostra come i momenti drammatici se non incredibilmente dolorosi riescono sempre a trovare il loro spazio e a brillare.

Una solida conferma

Un finale che inizia senza mezzi termini e senza giri di parole: appare subito l'intimidatoria figura di Wilson Fisk impegnato in una conversazione tutt'altro che piacevole con Eleanor (Vera Farmiga), rivelando come i due fossero in combutta da anni a causa degli enormi debiti contratti dal padre di Kate (Hailee Steinfeld), intrecciati in una partnership criminosa che ora deve finire. Questo è il contenuto del video ricevuto alla fine della scorsa puntata e, consci del fatto che Kingpin non potrà mai prendere alla leggera una simile notizia, cosa resta da fare per Clint (Jeremy Renner) e la sua giovane alleata? Ovviamente imbucarsi alla festa di Natale dei Bishop in tenuta formale e tentare di salvare chiunque dalle immancabili rappresaglie della Tracksuit Mafia, con il pensiero rivolto in parte a Yelena (Florence Pugh) in agguato e sempre pronta a colpire.

Un episodio che dunque si configura come un enorme e continuo campo di battaglia destinato a deflagrare, in cui i nodi verranno definitivamente al pettine. E può sembrare un'affermazione banale o scontata, ma nella deliziosa semplicità diretta di Hawkeye è esattamente quello che succede, con giusto un tocco di preparazione molto sfiziosa riguardante la preparazione di nuove frecce truccate. Preparazione essenziale perché scatenerà una delle più peculiari, sorprendenti e ottimamente realizzate scene d'azione che il Marvel Cinematic Universe abbia regalato negli ultimi anni, un'esaltazione entusiasmante dell'intero potenziale inespresso che può esaltare un personaggio come Occhio di Falco.

Hawkeye fa centro!

Uno scopo chiaro e perseguito in maniera concreta; Hawkeye ancora una volta stupisce per come riesce a far apparire naturali le sue novità più uniche. Non tutto, però, è uscito alla perfezione: la Tracksuit Mafia è di nuovo un pericolo relativo, interessato a offrire qualche simpatica gag più che ad essere una vera minaccia per i protagonisti, pena la suspense di certe scene. E, soprattutto, se davvero un certo finale venisse confermato, questo ricorso a Kingpin rimarrebbe estremamente deludente, troppo fine a se stesso, più una trovata di marketing quasi che un'introduzione sensata.

Detto ciò, la miniserie Marvel brilla in ben altre situazioni, cioè nella chimica dei protagonisti e le loro interazioni - di nuovo, il secondo incontro tra Kate e Yelena è sì molto faceto, ma esplosivo nella dinamica tra le due donne. Il culmine giunge naturalmente nel doppio confronto Yelena-Clint e Kate-Eleanor, entrambi a loro modo struggenti e clamorosi per il consolidamento e l'evoluzione dei vari personaggi; sono entrambe sequenze dure, che non risparmiano colpi fisici ed emotivi e, all'apice, non si trattengono consegnando allo spettatore dialoghi ed interpretazioni meravigliose da ricordare. Insomma, Hawkeye - e lo abbiamo ripetuto spesso nel corso di queste settimane - sapeva cosa doveva fare e come doveva farlo e, a parte qualche inciampo e dubbio, ha fatto indubbiamente centro.

Hawkeye Il finale di Hawkeye conferma tutte le buone sensazioni che ci sono arrivate nelle scorse settimane mentre scorrevano le puntate. Non è una serie che rivoluzionerà il vostro modo di vedere il medium né tantomeno voleva farlo, ma nella sua semplicità la disavventura di Clint e Kate raggiunge il suo scopo. E lo fa con episodio conclusivo che mette in mostra le maggiori conquiste della miniserie Marvel, ovvero le dinamiche tra i personaggi e la loro indubbia chimica. A prendersi gli onori della ribalta, oltre ovviamente ad una lunga quanto sensazionale sequenza d'azione tra i due arcieri, sono proprio i momenti in cui nodi vengono al pettine, al confronto verbale prima ancora che fisico tra Yelena e Clint e quello ancora più drammatico tra Kate e sua madre. Certo, non tutto è riuscito alla perfezione, perché la Tracksuit Mafia è davvero troppo una gag continua e l'utilizzo del Kingpin di D'Onofrio in quel modo, se confermato, sarebbe davvero uno schiaffo ad un personaggio mostruoso. Il bilancio però rimane ancora nettamente positivo. Hawkeye ha fatto centro.