House of the Dragon 1x10 Recensione: un finale clamoroso annuncia la guerra

L'ultimo episodio dello show targato HBO porta a compimento un lungo percorso e segna ufficialmente l'inizio della Danza dei Draghi

House of the Dragon 1x10 Recensione: un finale clamoroso annuncia la guerra
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Dopo settimane di crescente attesa per un conflitto costantemente paventato, House of the Dragon su Sky e NOW apre ufficialmente la guerra con un episodio incredibilmente teso e diretto. Il finale di stagione della serie ispirata a Fuoco e Sangue di George R.R. Martin chiude i primi, fondamentali passi di un percorso che va ben oltre quello meramente narrativo: lo show di Ryan Condal ha riunito sotto la propria egida un'innumerevole quantità di professionisti, riuscendo a conquistare il cuore spezzato degli spettatori di settimana in settimana con un racconto che ha saputo sfruttare al meglio il materiale (letterario e umano) a propria disposizione.

Le ambizioni del network sono apparse chiarissime sin dalle prime battute e hanno rinnovato la fiducia dei producer, ora bramosi di portare su schermo altre opere ambientate nel mondo di Game of Thrones. Un risultato del genere, visto l'ampio successo sia in termini di pubblico, sia in termini di critica, è semplicemente sorprendente se si considera la natura squisitamente preparatoria di questo primo ciclo di episodi. L'idea di raccontare con dovizia di particolari legami e intrighi fra i protagonisti della Danza dei Draghi ha suscitato un interesse simile a quello dei tempi d'oro della serie madre, al punto da portare al leak del finale di House of the Dragon. Mettendo da parte le ire di HBO per problematiche assai difficili da evitare, la prima stagione di un'opera sensazionale trova la sua degna conclusione in un'ultima ora affascinante e tesa. Analizziamo insieme il season finale.

I Neri e la loro Regina

A poche ore di distanza dalle caotiche sequenze finali dello scorso episodio (qui la nostra recensione di House of the Dragon 1x09), la principessa Rhaenys (Eve Best) giunge a Roccia del Drago in groppa al suo drago, Meleys. Comunicata a Rhaenyra (Emma D'Arcy) e Daemon (Matt Smith) la triste notizia della dipartita del Re, giunge come un'ulteriore pugnalata quella dell'incoronazione di Aegon II (Tom Glynn-Carney) con la conseguente ascesa dei Verdi al Trono di Spade.

In questo frangente si palesano i due punti di vista intorno ai quali ruota l'intera puntata, con i ragionamenti di Rhaenyra, volti principalmente a dosare ogni mossa prima che la situazione degeneri in uno scontro nel quale si trova chiaramente in svantaggio, contrapposti alla rabbia veemente di Daemon, il quale invece è ben più irrequieto e decisamente pronto ad agire per estirpare l'usurpatore dal Trono. Mentre Roccia del Drago ragiona sul da farsi, anche la principessa Rhaenys si trova costretta a rispondere delle proprie azioni e a prendere una chiara posizione nella disputa. Con l'arrivo di nuove notizie sulle condizioni di Corlys Velaryon (Steve Toussaint) e con diverse casate di Westeros ancora ben lontane dallo schierarsi, Rhaenyra deve agire prontamente nonostante le proprie difficoltà per garantire alla propria fazione una protezione adeguata e degli alleati fedeli.

Nello strenuo tentativo di mantenere il reame saldo anche dinanzi al tradimento, la Regina dei Neri riuscirà a far valere la propria parola e a contrastare con fermezza ogni azzardo. Eppure, come nella maggior parte degli scontri più celebri, eccessi e fatalità ben lontane dall'essere casuali porteranno anche l'equilibrio di Rhaenyra a spezzarsi, chiudendo la scena all'alba della guerra.

Un gioco di sguardi verso il conflitto

Sotto la direzione di Greg Yaitanes e con lo stesso Condal a curare lo script dell'episodio, ogni elemento presentato su schermo è studiato nel minimo dettaglio per offrire allo spettatore risposte utili e accrescere la tensione in vista delle sequenze conclusive. In una Roccia del Drago mai così gremita, luci e ombre si contrappongono nella seconda metà di questo finale: portando in scena dubbi e risvolti simili a quelli mostrati nella scorsa puntata, ma con un pathos e un'esecuzione completamente diversi, l'ultimo episodio si presenta come un lungo gioco di sguardi che fa da preludio al caos.

Sorretta dalla potenza delle magistrali interpretazioni di Emma D'Arcy e Matt Smith, la prospettiva dei Neri indugia sul dualismo tra due punti di vista completamente differenti, soggiogati dalle rispettive pene ma indissolubili nella loro avvolgente dinamica. Registicamente parlando, il continuo reiterarsi di questo riferimento legato alla vista diventa così preponderante da contraddistinguere l'intero svolgimento sia nell'estetica, sia negli sviluppi narrativi.

I due protagonisti della serie recitano letteralmente con gli occhi, dando vita a scene d'altissimo impatto e contribuendo in prima persona a elevare la tensione verso livelli forse mai raggiunti dallo show finora. Le sensazioni suscitate dal loro costante confronto varrebbero da sole l'intero episodio, ma anche la messa in scena non è da meno: al netto di una computer grafica non sempre sul pezzo, ma di un accompagnamento musicale semplicemente perfetto, alcune sequenze tolgono il fiato per cura nell'estetica e studio delle inquadrature.

Le creature alate di questo episodio risaltano così in tutta la loro magnificenza, con le scene finali a far da chiusura ideale per la serie in attesa di una seconda stagione in cui lotte ben più spettacolari saranno all'ordine del giorno. Inseguendo il destino mentre Roccia del Drago accende le braci della guerra, l'apoteosi del conflitto poteva tuttavia essere resa in maniera ancor più epica condensando gli eventi degli ultimi due episodi o alternando costantemente le due prospettive per ottenere un risultato più corale.

La Danza dei Draghi

Portando a compimento un percorso di ascesa e rivalutazione, House of the Dragon procede spedito verso eventi epocali. Condal e soci hanno dimostrato di trovarsi perfettamente a proprio agio negli intrighi, riuscendo e esaltare poeticamente dolore e pathos, ma è ancora troppo presto per giudicare la loro resa della guerra. Di certo, la scrittura si contraddistingue come il vero punto di forza di uno show che non ha smesso per un solo istante di stupire, ed è ancor più interessante l'idea che ha fornito un ethos ben più reale rispetto a un racconto basato singolarmente su prospettive discordanti.

La resa finale consegna ai fan uno show che non racconta solo eventi, ma persone, e che basa sulle ideologie le proprie folte trame. Idee e prospettive audaci hanno dominato la scena in un prodotto destinato a grandi cose, capace di reggersi da solo sulle proprie gambe (e sui propri punti di forza) anche nei (pochi) momenti di fragilità. Tra le ombre di due schieramenti opposti, con Alicent e Rhaenyra titubanti all'idea di un regno della cenere, la casa del Drago crolla definitivamente dinanzi alla Tempesta in .

House of the Dragon Con un roboante finale di stagione, House of the Dragon porta a compimento il proprio percorso di preparazione alla Danza dei Draghi tenendo incollati allo schermo grazie alle spettacolari interpretazioni dei protagonisti e a un comparto tecnico, soprattutto in writing room, di altissimo livello. Dopo aver brillato con una storia che dà estrema importanza a elementi chiave del mondo del Ghiaccio e del Fuoco, i Draghi sono ormai pronti a portare Fuoco e Sangue in tutta Westeros nella guerra più epocale di sempre.