Le terrificanti avventure di Sabrina 4 Recensione: il verdetto finale

Le terrificanti avventure di Sabrina giungono al termine in questa quarta e conclusiva stagione. Scopriamo se vale la pena guardarla.

Le terrificanti avventure di Sabrina 4 Recensione: il verdetto finale
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Come detto anche nella nostra anteprima di Sabrina 4, questa tornata conclusiva di episodi aveva sulle sue spalle un compito non da poco: provare a riportare l'intero serial sulla retta via dopo il mezzo passo falso visto durante la terza stagione. Dopo una visione d'insieme possiamo dire con certezza che gli autori sono riusciti a portare a casa il risultato in una maniera a tratti inaspettata, seppur con qualche semplificazione di troppo a livello narrativo, soprattutto per quanto riguarda la sconfitta di alcuni nemici, come vedremo qui di seguito.

Negli otto episodi conclusivi si è così cercato di tirare le fila di quanto raccontato in precedenza, mettendo la stessa Sabrina e i suoi alleati a confronto con gli Orrori di Eldritch, entità cosmiche maligne liberamente ispirate alle creature partorite dalla mente geniale quanto visionaria di H.P. Lovecraft.

Un nuovo inizio...

Il limite più grande di questa quarta stagione, ma al tempo stesso il suo più grande pregio, risiede soprattutto nel modo in cui è stato impostato quest'ultimo arco narrativo, forse il più scollegato di tutti a livello di trama rispetto a quanto visto nelle prime puntate della season iniziale. Quest'ultima tornata di episodi, infatti, risulta quasi come un'avventura a sé stante, con tutti i personaggi storici sì presenti, seppur in realtà non così rilevanti ai fini della narrazione. Gli autori, puntando molto su un tipo di narrazione verticale, hanno così posto Sabrina ogni volta a confronto con un Orrore di Eldritch diverso, dando vita a situazioni interessanti e ben congegnate seppur forse esageratamente scollegate dall'universo di riferimento, soprattutto in un'ottica contenutistica generale.

L'idea di base di mettere da parte il contesto infernale (già ampiamente sfruttato durante la terza stagione) si è rivelata vincente, ponendo però le minacce ultraterrene evocate da Blackwood al centro totale della scena, andando di fatto a depotenziare leggermente l'immaginario fantastico/favolistico delle origini, soprattutto per quanto riguarda il concetto di stregoneria.

In sostanza, seppur la quarta stagione possa considerarsi di gran lunga superiore rispetto alla terza, numerosi spettatori avranno comunque la sensazione di trovarsi davanti a una storia forse esageratamente tirata per le lunghe, piena sì di mostri e situazioni accattivanti, seppur in molti casi superflue o legate a un forte senso di dèja-vù. Sabrina risulta essere un personaggio ben caratterizzato, seppur in più occasioni si sia dato poco spazio alla sua introspezione (al contrario di quanto poteva far presagire il primo episodio) ponendo molta enfasi sulle sue abilità fuori scala, in grado fin da subito di metterla semplicemente su un altro livello rispetto a tutti gli altri personaggi.

Peccato invece per i numerosi comprimari presenti, soprattutto per quanto riguarda Harvey, Rosalind e Theo, lasciati un po' in disparte soprattutto dalla seconda metà della stagione in poi. Discorso diverso invece per Ambrose, Hilda e Zelda, capaci ancora una volta di risultare un vero e proprio valore aggiunto agli eventi narrati riuscendo a dar vita a momenti realmente emozionanti tra cui il toccante momento finale, in grado di puntare molto bene sull'emotività degli spettatori, soprattutto se fan dell'opera.

Il ritmo della serie si attesta su ottimi livelli, dato che non ci sarà materialmente il tempo di annoiarsi proprio per via dei numerosi Orrori di Eldritch che non lasceranno un attimo di tregua a tutti i personaggi presenti, dando vita a situazioni molto spesso avvincenti anche per via di alcuni colpi di scena ben congegnati.

Da questo punto di vista ci sentiamo di consigliare particolarmente il terzo episodio (Lo strano), il quarto (Il genio della perversione) e il settimo (L'eterno), capaci di puntare su numerose influenze stilistiche, dall'horror al weird, dando vita talvolta a situazioni realmente spassose e ricche di citazioni alla cultura pop, da Alien alla stessa serie cult di Sabrina targata anni '90, con una sorpresa che non potrà che far felici tutti i fan dell'opera con protagonista Melissa Joan Hart.

...o una nuova fine?

Nonostante l'ottima qualità di fondo delle prime due stagioni, fondamentalmente già dal finale della seconda si poteva facilmente intuire che puntare forzatamente sul prosieguo degli eventi narrati avrebbe probabilmente portato ad una stagnazione eccessiva dei contenuti. Per questo, l'idea di chiudere la serie con questa quarta stagione ha in realtà permesso all'intero progetto di arrivare alla sua naturale conclusione in una maniera comunque dignitosa. Ben concepita anche l'idea di provare a puntare su un modello di narrazione più orizzontale in vista degli ultimi episodi, riuscendo a focalizzarsi su un senso di continuità sicuramente meglio sviluppato che nelle prime puntate.

Probabilmente però, determinate situazioni avrebbero meritato un approfondimento maggiore, anche a livello di messa in scena; come ad esempio il modo in cui i vari Orrori vengono sconfitti, lasciando i momenti clou relegati agli ultimi minuti di ogni singolo episodio. Lo stesso Blackwood, così come Lilith e Mefisto, non hanno trovato molto spazio all'interno delle vicende narrate, risultando di fatto non così incisivi come in passato.

Il finale della serie, ovviamente, sarà in grado di spaccare in due la fanbase del serial, costruito attraverso un mood a tratti malinconico che in realtà non chiude totalmente le porte a possibili avventure future (mai dire mai quando c'è di mezzo Netflix, come visto ad esempio con quanto successo a Lucifer) seppur in realtà la scelta di mettere una chiara e definitiva fine a tutte le vicende mostrate possa definirsi sicuramente coraggiosa ma anche, probabilmente, la migliore possibile.

Sul lato tecnico, il serial ha saputo ancora una volta puntare su un livello di qualità assolutamente soddisfacente, grazie ad una regia chiara e pulita in grado di valorizzare al meglio tanto le sequenze più statiche quanto quelle più movimentate, supportata al tempo stesso da una fotografia d'impatto capace di donare ad ogni singola sequenza un forte taglio dark e soprannaturale. Ottime anche le location, su tutte villa Spellman, capace da sola di trasportarci in un mondo oscuro e onirico dove tutto, con un pizzico di magia, può diventare possibile.

Le terrificanti avventure di Sabrina La quarta e conclusiva stagione de Le terrificanti avventure di Sabrina risulta a conti fatti un prodotto ben confezionato e soddisfacente, seppur incapace di raggiungere i fasti delle origini semplicemente perché con le prime due stagioni si era già sviscerato a fondo l'intero universo narrativo generale, facendo evolvere la stessa Sabrina in maniera coerente e valorizzandola a tutto tondo, senza il bisogno di dover aggiungere altro. Buono comunque il finale, capace di puntare su un taglio malinconico ma perfettamente in linea con il personaggio e l'universo di Sabrina.

7.8