Legacies: la recensione della prima stagione della serie

Ecco le nostre impressioni sullo spin-off di The Originals (a sua volta spin-off di The Vampire Diaries), Legacies

Legacies: la recensione della prima stagione della serie
Articolo a cura di

Con la conclusione di The Vampire Diaries e, più recentemente, di The Originals, i fan delle trasposizioni televisive ispirate ai libri di Lisa J. Smith erano ormai pronti al peggio. Questo, però, fino al provvidenziale arrivo di Legacies, nuovo spin-off orchestrato da Julie Plec in onda sull'americana The CW. La serie in questione, nata come spin-off/sequel di The Originals, che narrava le avventure della famiglia Mikealson, ha come protagonista la giovane Hope, miracolosa figlia di Klaus e Hayley. Prima di proseguire con la recensione, è giusto puntualizzare una delicata questione: così come The Originals, anche questo titolo si distacca enormemente dal materiale originario.

Il nuovo che avanza

Il drammatico finale di The Originals fa da rampa di lancio a Legacies, che sin dalle prime battute sembra voler sottolineare la sua natura "derivativa" e conservativa. Il frizzante stile da comedy che pervadeva anche il suo diretto predecessore qui ritorna con ulteriore foga, con una vena se vogliamo ancor più scanzonata nonostante la natura sempre ai limiti del dramma su cui si poggia.

La giovane Hope (Danielle Rose Russell) si è ormai accasata stabilmente presso la scuola per giovani "speciali" che porta il nome dei fratelli Salvatore, diventandone a tutti gli effetti uno degli studenti più importanti. Questo è anche merito del grande legame che ha con Alaric Saltzman (Matthew Davis), preside della scuola e unico "superstite" del vecchio corso. Lo stesso Alaric è impegnatissimo in una doppia, se vogliamo anche tripla, missione: oltre a gestire la scuola e badare alle sue due figlie, ormai cresciute e in piena età adolescenziale, è anche alla continua ricerca di una "cura" per impedire il tanto temuto destino dei gemelli della Congrega di Gemini, la cosiddetta "Fusione".

Josie (Kaylee Bryant) e Lizzie (Jenny Boyd) ormai sono cresciute, hanno sedici anni e vivono la vita scolastica (ma non solo) con grande affiatamento e complicità. Le due, però, sono diversissime tra loro: un po' come accade con tutti i gemelli delle varie discendenze, le gemelle si mostrano mosse da un atteggiamento che vira praticamente in due direzioni nettamente opposte. Da un lato troviamo Josie, pacata e obbediente, sempre pronta a sacrificare se stessa e i suoi desideri per la felicità e il bene altrui (solitamente della sorella); dall'altro c'è Lizzie, desiderosa come non mai di avere l'attenzione assoluta del prossimo, specialmente quella del padre. Per questo motivo, Lizzie risulta sempre restia, quasi ostile, nei confronti di Hope, gelosa come non mai della complicità che quest'ultima ha con il padre. A stravolgere quello che, in fin dei conti, è un allegro siparietto familiare ci pensa l'arrivo di Landon Kiryby (Aria Shahghasemi), vecchia conoscenza di Hope, che si imbatte nella giovane e in Alaric arrivati sul posto per effettuare un'importante manovra di "recupero".

L'amico fraterno di Landon, Rafael, rintracciato tramite un incantesimo che rileva gli esseri sovrannaturali, scopre di essere un lupo mannaro, e per questo attira le attenzioni di Alaric, desideroso di reclutarlo nella scuola. Una volta tornati a casa, però, tutto sembra destinato a cambiare: Landon non sembra avere poteri paranormali e, per questo motivo, è costretto a lasciare la scuola. Tutto, però, sta per avere una svolta che coinvolge, inesorabilmente, un po' tutti.

Una scuola... speciale

L'arrivo di Landon e Rafael porterà nella scuola non soltanto una certa carica ormonale ma anche, e soprattutto, tanti nuovi pericoli. In qualche modo, infatti, Landon sembra perseguitato da una serie di eventi nefasti che finiscono per mettere sempre nei guai lui e chi gli sta intorno. La "tranquilla" vita scolastica di Hope, Josie, Lizzie, Alaric e tutti gli altri sta per essere sconvolta dall'arrivo di una nuova e terribile minaccia: creature di ogni sorta, dai Gargoyle a Medusa, da Driadi a Negromanti, arrivano alle porte della scuola per giovani speciali, con lo scopo ultimo di appropriarsi di un'importante reliquia, tanto antica quanto pericolosa, custodita proprio all'interno delle mura del liceo Salvatore. Senza fare spoiler possiamo dire che, al netto di tutti i luoghi comuni possibili, il risultato complessivo non vi deluderà in alcun modo.

Le giornate trascorse nella scuola, comunque, non vivono soltanto degli allenamenti di Hope e Alaric o delle continue macchinazioni di Lizzie, intenta a sfruttare il più possibile la sorella Josie per il suo tornaconto, ma sono scandite, onorando gli show a cui Legacies si rifà, da eventi continui e più o meno importanti, come l'immancabile Miss Mistic Falls, i balli in maschera, le manifestazioni di beneficenza e quant'altro.

L'ineffabile destino degli esseri speciali

Le storie che si alternano sono in realtà tante e tutte - più o meno - funzionano a dovere, seppur senza mai lasciar gridare al miracolo. È il caso di Milton "MG" Greasly (Quincy Fouse), giovane vampiro innamorato di Lizzie che non riesce a controllare i suoi poteri e fa di tutto per impressionare sia la giovane che la propria famiglia che, da quando è diventato una creatura sovrannaturale, lo ha praticamente dimenticato. Quindi il ragazzo finisce col crearsene una nuova, aiutato in particolare da un altro vampiro della scuola, Kaleb (Chris De'Sean Lee), che si dimostra molto compassionevole nei confronti del meno esperto compagno.

E poi c'è la piantagrane di turno, Penelope (Lulu Antariksa), una strega discretamente potente, innamorata di Josie con cui aveva anche una storia, finita nel peggiore dei modi. Penelope è la classica "bulla" della situazione, macchinatrice e dispettosa, ma, alla fine della corsa, si rivela più altruista di quanto si potrebbe immaginare.

Amare e soffrire, un binomio imprescindibile

Seppur derivativa, la nuova serie a tema sovrannaturale imbastita da Julie Plec è una ventata d'aria fresca. Tutti gli episodi di questa prima stagione, infatti, non vivono quasi mai momenti "morti", risultando sempre piacevoli da guardare. Non ci troviamo di fronte a uno show di primissima fascia, ma il lavoro svolto da tutta la produzione è apprezzabile. Le operazioni svolte in fase di sceneggiatura sono di buon livello e l'impianto narrativo funziona a dovere, distaccandosi dai temi eccessivamente cupi e catastrofici di The Vampire Diaries e The Originals, senza però mai disconoscere le proprie origini.
Il "nemico" finale di turno c'è ed è pericoloso tanto quanto era pericoloso un Kai di turno, ma qui tutto risulta scandito da una narrazione meno cupa e opprimente, che lascia maggior spazio ai dialoghi e alle riflessioni dei vari personaggi. Molto bello è anche il rapporto tra Alaric e le sue figlie: l'uomo è continuamente combattuto tra il desiderio di proteggere le ragazze dal triste destino che le attende, ma contemporaneamente vorrebbe rivelare loro tutta la verità, cosa, ovviamente, per nulla facile. Nel mentre, però, Alaric fa di tutto per educarle e crescerle nel migliore dei modi, instaurando con loro un rapporto, specialmente con Lizzie, la più fragile delle due, tanto profondo quanto complesso.

Bella è anche la storia di Landon, alla ricerca di un'identità misteriosa e di una famiglia che non ha mai conosciuto. Tutte queste storie finiscono con l'intrecciarsi nel drammatico finale di stagione, che lascia le porte aperte per una seconda stagione già ampiamente annunciata. Ci piace sottolineare come tutto il cast abbia svolto un ottimo lavoro: tutti, pur non risultando perfetti, riescono a trasmettere una forte carica emotiva allo spettatore con le loro storie e con le loro peculiarità. Una delle note stonate più significative riguarda proprio il ritmo della narrazione: seppur sempre piacevole e mai noiosa, la storia di fondo viene scandita in modo troppo frammentato, passando forse troppo spesso da una situazione all'altra in maniera eccessivamente frettolosa. Qui, per quanto ci riguarda, si nota parecchio la natura sperimentale della produzione, "costretta" a volare basso, forse un po' per sondare il terreno. L'esperimento, però, può dirsi quasi totalmente riuscito e il rinnovo per una seconda stagione ne è una piccola, ma significativa, conferma.

Legacies - stagione 1 Legacies è un prodotto partito con’importanti aspettative, in particolare quelle dei fan di The Vampire Diaries e The Originals, desiderosi di continuare a vivere, in qualche modo, le gesta di Damon, Klaus, Stefan e tutti gli altri storici personaggi ispirati ai lavori della scrittrice Lisa J. Smith. Julie Plec ha saputo imbastire uno show molto intelligente, conservativo ma più frizzante, indirizzato a un pubblico probabilmente più giovane, ma capace comunque di lasciare pressoché intatta la formula vincente dei suoi precedessori. Il risultato è uno spin-off convincente, fresco e dinamico, sorretto da una buona storia di fondo e da tante trame “secondarie” dal sicuro potenziale. L’esperimento della prima stagione può dirsi discretamente riuscito, ma ci aspettiamo di più dalla seconda stagione, magari, soprattutto, grazie alla presenza di un antagonista di maggiore spessore.

7