Legends of Tomorrow: la recensione della quarta stagione

La quarta stagione si è appena conclusa e, nonostante un inizio lento, ha saputo regalarci un finale di tutto rispetto.

Legends of Tomorrow: la recensione della quarta stagione
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Bisogna ammetterlo: Legends of Tomorrow rappresenta con ogni probabilità l'anello debole dell'Arrowverse. Nonostante tutto, però, lo show riesce quasi sempre a regalare quel gusto di uno spettacolo leggero ma piacevole, in cui ogni avventura - o per meglio dire disavventura - viene sempre narrata con quel pizzico di ironia che, onestamente, sembra funzionare alla grande. Ciò è certamente merito anche dell'ottimo cast imbastito, composto principalmente dagli "estromessi" dalle altre serie targate DC e CW con l'aggiunta di nuovi volti che, il più delle volte, si incastonano bene nel non troppo complesso ingranaggio collettivo. E anche questa quarta stagione è arrivata alla sua conclusione senza intoppi, con una formula ormai consolidata.

Fare i conti col passato

La quarta stagione di Legends of Tomorrow riparte direttamente dalla conclusione di quella precedente, che ci ha regalato più di un'emozione e di un colpo di scena. La sconfitta del terribile demone Mallus ha portato conseguenze ben più gravi di quanto le nostre amate Leggende avrebbero potuto immaginare e, proprio negli ultimi minuti della terza stagione, Sarah e tutti gli altri sono stati messi davanti alla dura realtà dei fatti. Per sconfiggere Mallus i nostri eroi hanno involontariamente liberato nel mondo numerose creature infernali, schizzate un po' ovunque attraverso le falle temporali, e sta a loro, ovviamente, sistemare il disastro generato che rischia di creare violenti scossoni all'intera linea temporale.

Save the past, save the future

Il filone narrativo della stagione, inevitabilmente, segue per buona parte del tempo proprio questo binario. La caccia alle creature scappate dall'inferno, però, si rivela ben presto più complessa del previsto, dato che le forze in gioco sono diverse e tutte con scopi e fini differenti.

La nuova squadra del tempo, che ha visto l'abbandono di Kid Flash, al secolo Wally West (Keyinan Lonsdale), è costretta a salutare anche il buon Nate (Nick Zano), convinto ad accettare un ruolo diverso all'interno del Time Bureau per motivi diciamo familiari. Il recente operato delle Leggende, infatti, ha scatenato un grosso polverone intorno all'Agenzia Temporale, messa ora sotto torchio dalle autorità governative, minacciose e ostili nei confronti di un'attività ritenuta inesistente e inutilmente pericolosa.
A capo della squadra incaricata di indagare sul capitano Sarah Lance (Caity Lotz) e tutti gli altri membri della Waverider c'è Henry Heywood (Thomas F. Wilson), il padre di Nate, col quale quest'ultimo ha sempre avuto un rapporto conflittuale e a dir poco complicato. Il giovane, però, finisce con lo scoprire alcune scottanti verità sul genitore, che lo convincono a staccarsi dal gruppo nel tentativo di rimanere più vicino possibile al padre per scoprirne i segreti.

Le creature magiche scappate dall'inferno, infatti, sono molto ambite da un po' chiunque e, a quanto pare, anche Mr. Heywood è sulle loro tracce. La ricerca porta la ciurma spaziale a scontrarsi con un vecchio e temibile nemico, il demone Neron, il cui arrivo era già stato anticipato da John Constantine (Matt Ryan), il quale ha ancora un conto aperto con il potente essere maligno.

Draghi, fatine, lupi mannari...

Gli sceneggiatori, in questa quarta stagione, non si sono fatti mancare proprio niente. Le creature magiche da rispedire all'inferno per preservare l'ordine temporale spaziano da tipologia in tipologia, portando su schermo un vero e proprio tripudio generale in termini di fauna. E se la partenza è subito a mille, con Mick (Dominic Purcell) e gli altri incaricati di cacciare un unicorno tutt'altro che gentile e amorevole, il prosieguo della storia non è da meno, dato che nell'arco dei 16 episodi complessivi da cui è composta la stagione se ne vedono veramente delle belle. Tra lupi mannari, troll, demoni vari e tanti altri ancora, a spiccare è certamente la comparsa della Fata Turchina, uno dei personaggi più iconici del mondo fantasy, qui però rivisitata.

La donna, infatti, non è né giovane e carina né buona e, anzi, si scopre essere una delle più potenti alleate del demone Neron: Tabitha. L'ottimo lavoro svolto in tal senso, comunque, si è spinto ben oltre le semplici creature infernali e demoniache, riuscendo a offrire così allo show una discreta quantità e qualità di elementi di differenziazione.
Ed è proprio così che sul finale fa la sua comparsa il drago, il cui ruolo ai fini della storia si rivela più importante del previsto, per completare un cerchio magico di tutto rispetto.

Evoluzione, cambiamento, rivoluzione

Ma in questa quarta stagione di Legends of Tomorrow c'è spazio anche per i rapporti personali tra i protagonisti. A parte Nate, alla prese con la riconciliazione con un padre creduto erroneamente cattivo, anche le altre leggende hanno scritto la parola "Lavori in corso" sulla loro testa. Zari Tomaz (Tale Ashe), ormai una parte integrante del team, si è scoperta innamorata proprio di Nathaniel, cosa che getta le basi per una storia romantica, raccontata a un po' a scaglioni durante tutto l'arco della seconda parte della stagione fino a un finale tanto romantico quanto drammatico. Sarah e Ava (Jesse Macallan) vivono la loro storia d'amore tra alti e bassi, e molto bello è lo spazio dedicato a Mick e Ray (Brandon Routh). Il primo rivela a tutti di essere uno scrittore fenomenale, autore di besteseller di fama internazionale, mentre il secondo si rende protagonista di un atto di altruismo veramente encomiabile.

Un'evoluzione continua quella dei due personaggi, capace di ergerli senza remore tra i personaggi più apprezzati dello show. Riesce a ritagliarsi una discreta fetta di spazio nel cuore dei fan anche la neo-arrivata Charlie, interpretata dalla stessa attrice che ricopriva il ruolo di Amaya (Maisie Richardson-Sellers), una mutaforma che finisce - contro la sua volontà - per diventare un membro a tutti gli effetti del team delle Leggende. Col suo caratteraccio e il suo fare da dura riesce ad affermarsi senza problemi nella gerarchia del cast, risultando quasi sempre uno dei personaggi più al posto giusto e al momento giusto.

Un finale infernale

E se i primi episodi della stagione vivono principalmente di una caccia continua alle creature magiche e alla lotta contro il governo per evitare la chiusura del progetto, tra le stramberie di Gary (Adam Tsekhman) e l'apparizione di un volto nuovo e interessante, Mona (Ramona Young), la fase finale si concentra quasi esclusivamente sullo scontro con Neron, divenuto una minaccia ormai troppo grande per il mondo intero.

Oltre a John, questa battaglia viene condotta in prima persona anche da Nora Darhk (Courtney Ford), che finalmente ha la sua chance di redenzione. Per fortuna, seppur caratterizzato da alcune scelte non esattamente da lieto fine, il finale di stagione si mostra solido e ben congegnato, che apre le porte (ancora una volta) al mega crossover che arriverà l'anno prossimo, omaggiato anche con una sorta di gara di cosplay a tema. Durante lo scontro finale, infatti, si nota la presenza di "The Monitor", il quale scruta da lontano le Leggende facendo capire chiaramente di avere chiaro il proprio ruolo nel corso degli eventi de "Le Terre Infinite". Non soltanto: in generale, la stagione si conclude in modo forte, lasciando intendere chiaramente che nuove e temibili minacce attendeno i nostri eroi nel futuro.

Legends of Tomorrow - Stagione 4 La quarta stagione di Legends of Tomorrow ha provato a compiere una sorta di virata verso una tipologia di show differente, portando in scena un comparto narrativo più frammentato e basato su una vera e propria caccia ai mostri, in cui ogni episodio è quasi autoconclusivo. Una scelta interessante, certo, ma che lascia maggior spazio a un filone complessivo debole, che finisce con l’addensarsi sul finale grazie all’apparizione del vero e proprio nemico della stagione: Neron. Lo scontro finale col demone e la solita vena humour dei tanti personaggi dello show riescono a salvare una situazione tutt’altro che rosea, ma chiaramente siamo ben lungi dai fasti della primissima stagione o degli altri prodotti del panorama DC. L’appuntamento con la prossima stagione, però, parrebbe risultare molto interessante. Ci vogliamo credere? Forse sì.

6.5