Lockwood & Co. recensione: i cacciatori di fantasmi arrivano su Netflix

Lockwood & Co. inizia nel migliore dei modi grazie ad un'ambientazione affascinante ricca di misteri, ma non mancano i passi falsi.

Lockwood & Co. recensione: i cacciatori di fantasmi arrivano su Netflix
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Lockwood & Co. di Joe Cornish, adattamento dei romanzi omonimi di Jonathan Stroud, sta riscuotendo molto successo su Netflix (non perdete le serie Netflix di febbraio 2023). Infatti, l'idea di un universo popolato da fantasmi mortali nel quale importanti agenzie investigative tentano di sventare le varie minacce sovrannaturali, è sicuramente una premessa affascinante che può dar luce ad una storia ricca di spunti interessanti, anche perché, potendo contare su una storia già collaudata nei romanzi, il rischio di andare fuori strada è sicuramente ridotto. Infatti, approcciando il catalogo Netflix, il numero di titoli teen o young adult è sicuramente elevato, e riuscire a brillare in mezzo ad un'offerta tanto ampia non è semplice, col rischio di un mancato rinnovo che è sempre dietro l'angolo (basti vedere il caso di Warrior Nun 2 e la richiesta ad Apple).

Nonostante ciò, è chiaro che se il prodotto si rivela vincente, una seconda stagione è quasi una naturale conseguenza, e anche per questo l'impatto di questa prima stagione di Lockwood & Co. assume una doppia importanza, legata sia al risultato finale di questa season, che all'eventuale futuro della stessa serie. Dopo aver visto gli 8 episodi che compongono questa prima season, Lockwood & Co., come capirete nel corso di questa recensione, si dimostra ricca di potenziale, anche se il suo cammino lascia spazio a qualche ombra di troppo.

Chi ben inizia è a metà dell'opera

Iniziamo subito col constatare un dato difficilmente contestabile: il pilot di Lockwood & Co. ha carattere da vendere, parte in quarta e sembra smarcarsi completamente dalla mediocrità che affligge le tante serie di questo tipo, anche se nel farlo, come capirete in seguito, traccia una linea qualitativa che le puntate successive, purtroppo, non riescono a raggiungere.

Infatti, nel corso del primo episodio non ci sono esitazioni, e Lockwood & Co. ci porta subito nel vivo dell'azione, facendoci consocere due dei protagonisti principali, ovvero Anthony Lockwood (Cameron Chapman), abile spadaccino (i fantasmi si combattono anche col ferro delle spade) dotato di una particolare dote che gli permette di vedere tracce lasciate dai fantasmi che ad altri sfuggono; e Lucy Carlyle (Ruby Stokes), sensitiva che riesce a captare ogni minimo movimento degli spettri riuscendo anche a comunciare con essi. Il pilot, come dicevamo, parte in quarta, e difatti seguiamo i due protagonisti intenti a liberare una casa infestata tra tensione e azione. Sin dai primi minuti, emergono chiaramente quelli che poi saranno i punti di forza e di debolezza della serie, visto che già il primo fantasma fa capire che la CGI non è sicuramente indimenticabile, così come non brillano gli scontri tra i talentuosi agenti ed i fantasmi. Al contrario, ciò che funziona da subito sono sia i dialoghi tra i protagonisti, che l'atmosfera e l'affascinante storia alla base, in un intrigo che riesce a catturare l'attenzione spingendo lo spettatore ad approfondire l'universo narrativo dietro la vicenda principale.

Una caratteristica non da poco, che facendo forza anche sul materiale alla base della controparte cartacea permette di portare Lockwood & Co. su un sentiero sicuramente luminoso, sul quale però non tardano ad arrivare le prime ombre. Infatti, dopo due episodi a metà tra flashback ed indagini nel presente che vanno ad approfondire la figura di Lucy, introducendo il terzo componente del trio protagonista, ovvero George Karim (Ali Hadji-Heshmati), vediamo il terzetto pronto a farsi un nome accettando casi complessi per contrastare le grandi aziende di cacciatori di fantasmi guidate dagli adulti, ma è qui che emergono le prime crepe.

Un lento declino

Dopo aver sottolineato la partenza coi fiocchi di questa prima stagione, ora passiamo a ciò che invece funziona meno, perché a partire dal terzo episodio la verve originaria lentamente si spegne, così come il fascino di ciò che viene raccontato. Nello specifico, il punto debole è purtroppo rappresentato dal lato investigativo, e dal modo in cui gli stessi casi vengono risolti.

Spesso, dopo una parte introduttiva che sembra promettere una vicenda ricca di misteri, ci si ritrova invece davanti a risvolti troppo banali, che pesano su una scrittura che col passare degli episodi perde la coerenza iniziale, divenendo sempre più sfilacciata. Il rapporto tra i 3 protagonisti sembra infatti cristallizzarsi senza grandi passi avanti, e anche se ognuno di loro ha un proprio percorso fatto di riscatti personali, l'unica ad essere realmente approfondita è Lucy, mentre per gli altri due non assistiamo ad un vero percorso di maturazione, né ci viene rivelato granché sul loro passato, tenendo probabilmente il tutto in sospeso in vista di una seconda season. Inoltre, come scrivevamo in precedenza, il modo in cui la vicenda principale si sviluppa non è convincente, e a tratti sembra che i vari risvolti siano frutto più del caso che di una vera progettazione alla base. Anche il ritmo, in principio perfetto e senza tentennamenti, si fa sempre più compassato, alternando scene più concitate a tempi morti tipici purtroppo delle serie Netflix di questo genere. Infine, da aggiungere che come accennato in precedenza la CGI non brilla, e gli scontri tra agenti e fantasmi sono molto goffi, tradendo quell'aspettativa che si crea quando le varie vicende vengono introdotte.

Emerge dunque un contrasto tra il fascino dell'ambientazione e la storia che si nasconde dietro le varie vicende , rispetto a come le stesse vengono poi messe in scena, per un potenziale che viene quindi sfruttato solo in parte. In conclusione Lockwood & Co. col suo pilot "illude" creando aspettative che vengono poi disattese, e dopo un'ottima partenza si amalgama al resto dei titoli young adult che affollano la piattaforma, perdendo mordente. Fortunatamente, come scritto in apertura, ci sono anche degli innegabili pregi legati sia al fascino dell'universo narrativo proposto, che alla capacità del titolo di mescolare generi diversi proponendo un intreccio fatto di indagini, scontri, e spezzoni tra thriller, fantasy e azione abbastanza coinvolgenti (offrendo anche un pizzico di critica sociale molto attuale).

Un peccato dunque che il tutto non risulti sempre a fuoco, soprattutto considerando che anche il finale stesso non chiude definitivamente i giochi, e ci lascia dopo un cliffhanger che dovrebbe svelare il passato di uno dei protagonisti, col rischio, in caso di cancellazione, di rendere incompleta la figura di uno dei personaggi chiave, per una scelta che finisce per premiare la sola Lucy, unica ad essere realmente approfondita. Se amate il genere, siamo convinti che Lockwood & Co. possa soddisfarvi, ma il nostro consiglio è di non lasciarvi entusiasmare dalla partenza, perché purtroppo col progredire della storia la serie fatica a mantenersi su buoni livelli.

Lockwood & Co. - Stagione 1 Dopo una partenza molto convincente, Lockwood & Co. finisce per perdersi lungo il percorso, offrendo una storia che coinvolge soltanto a tratti. L'ambientazione affascinante ed un universo narrativo ben costruito non bastano ad alzare il livello della serie, la quale in più di un'occasione non riesce a sfruttare le ottime basi poste. Lockwood & Co. non riesce dunque a spiccare come avrebbe potuto, in un percorso di buona fattura che purtroppo cade negli stessi errori commessi da altri prodotti dello stesso tipo.

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