M.O.D.O.K.: Recensione della caotica serie animata su Disney+

M.O.D.O.K. è un prodotto piacevole, folle e competente, ricco di sorprese da molti punti di vista, ma a cui manca un po' di cura in alcuni momenti.

M.O.D.O.K.: Recensione della caotica serie animata su Disney+
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Settimana dopo settimana, mentre scorrevano le puntate di M.O.D.O.K. su Disney+, non riuscivamo a non pensare all'intrinseca genialità di questa serie animata, evidente già dalle nostre prime impressioni su M.O.D.O.K. . Chiaramente anche per le qualità, la varietà e l'umorismo folle e continuo che mette in scena, o almeno che domina nella stragrande maggioranza degli episodi. Ma l'aspetto che continuavamo a ripercorrere nella nostra mente era la sensazione netta che un personaggio, per quanto iconico come M.O.D.O.K., non potrebbe mai trovare spazio nell'attuale Marvel Cinematic Universe, se non dopo una totale rivisitazione della suo aspetto, della sua peculiare conformazione fisica.

Però il fascino e l'identità di M.O.D.O.K. risiedono proprio lì, nelle sue apparenze tragicomiche ricolme di espressioni inquietanti. E allora ben venga una serie animata realizzata in uno squisito stop motion e con nessun legame con il canone del MCU, capace di sprizzare personalità e genuino intrattenimento da tutti i pori.

Ogni cosa è M.O.D.O.K.

Le vicende seguono il supervillain M.O.D.O.K. in un momento di estrema difficoltà: i piani di conquista del mondo e di plasmarlo in un'utopia incentrata sulla sua figura sembrano sempre più irrealizzabili; la sua azienda, la A.I.M., è sul punto di essere acquisita da un'avida mega corporazione tecnologica; e, come se non bastasse, anche il suo matrimonio sta rovinosamente fallendo, con un divorzio ormai dietro l'angolo. Per il nostro protagonista inizia allora un periodo di profonda autoriflessione, per comprendere i suoi errori e finalmente diventare la migliore versione di se stesso.

Oppure continuare con l'ennesimo piano malvagio sgangherato, inutilmente complesso e stratificato, poiché in fondo lui è M.O.D.O.K., un genio assoluto del male pronto a riprendersi tutto ciò che gli spetta - e ovviamente ogni singolo passaggio andrà storto. Di base M.O.D.O.K. si presenta come una comedy piuttosto standard, strutturalmente composta da classiche vicende di puntata tenute insieme da una piacevole trama orizzontale.

È ovviamente la follia che pervade il protagonista ed in generale i personaggi principali a dare colore all'insieme, fatta di situazioni paradossali, linee di dialogo assolutamente sconclusionate e piccoli escamotage dalla varietà sorprendente. A tratti sembra una felice fusione tra la compiaciuta surrealtà di Robot Chicken - senza tuttavia troppi commenti su temi tipicamente americani - e la verbosità densissima e stralunata di Rick e Morty; un mix che sostanzialmente funziona e dona risultati interessanti se non inattesi.

Una puntata, ad esempio, non fa che mostrarci un M.O.D.O.K. disperato in procinto di unirsi ad una banda di criminali di basso livello, mentre girano per la città alla ricerca del colpo perfetto per farsi un nome, finendo però per imbattersi in una marea di contrattempi stravaganti e squisitamente nonsense e non portando a termine niente. È puro caos al comando ed è semplicemente meraviglioso perché non si prende sul serio e si apre a qualunque possibilità ed esito.

Un ultimo step per la consacrazione

Ma guai a pensare a M.O.D.O.K. come una serie soltanto rumorosa e caotica: specialmente la storyline riguardante il divorzio e il rapporto con la famiglia - per certi versi dominante rispetto alle altre - riesce a sfornare momenti di genuino dramma. Sono sequenze in cui i toni si abbassano, la solita rapidità dell'intreccio viene drasticamente ridotta e spesso a parlare sono più le meravigliose espressioni in stop motion.

Nulla di rivoluzionario, chiariamoci, ma non è neanche così scontato o banale trovare momenti tanto cupi e profondi di questa qualità, nonché piazzati chirurgicamente e in modo tale da non spezzare il ritmo fondamentale su cui M.O.D.O.K. si sostiene. A ciò va aggiunto infine un season finale dalle conseguenze strabilianti, che sovverte qualunque aspettativa dello spettatore con una sorta di Infinity War in miniatura, mettiamola così.

Eppure non tutto funziona, qualcosa tra gli infiniti eccessi e omaggi ad altre opere appartenenti a numerosi media si rompe. Ci sono delle finezze nelle serie cui M.O.D.O.K. palesemente si ispira che non sono replicabili, altrimenti i prodotti in questione non sarebbero diventati dei giganti dell'intrattenimento così riconoscibili e seguiti. Insomma, non si può ammirare o anche studiare a fondo qualcosa e sperare di replicare perfettamente al primo colpo i livelli di eleganza, classe e purezza nell'anarchia più totale che ora posseggono artisti come Seth Green o Dan Harmon.

E infatti è facile notare, all'interno delle puntate, delle vere e proprie imperfezioni: dialoghi che si protraggono troppo a lungo perdendo efficacia e vena comica, gag eccessivamente elaborate e spiegate, qualche schema ripetuto giusto un paio di volte di troppo. A M.O.D.O.K. manca quel livello di pulizia e di cura per raggiungere il suo massimo potenziale, quel lavoro di lima che fa risaltare ulteriormente la sua verve. Magari lo otterrà in una possibile - e da noi auspicata - seconda stagione?

M.O.D.O.K. M.O.D.O.K. si rivela una serie sorprendente, competente e piacevole. Prendendo chiara ispirazione da due pesi massimi come Robot Chicken e Rick e Morty, la serie su uno dei villain più iconici dei fumetti Marvel è un concentrato di intrigante di follia, nonsense, dialoghi rapidissimi e assurdi e la giusta dose di omaggi ad altre opere, seriali ed anche videoludiche. Tutto tenuto insieme da una corposa trama orizzontale, capace di donare al mix un'ulteriore quanto necessaria patina di varietà, con sequenze genuinamente drammatiche e profonde che spezzano sempre al momento giusto quello che altrimenti sarebbe stato un monologo di pazzie. Un season finale quasi colossale per come sovverte qualunque aspettativa è infine la ciliegina sulla torta, cui però manca qualcosa, un ulteriore strato di cura. Puntate un po' troppo lunghe, dialoghi eccessivamente prolissi in alcune situazioni, gag forse ripetute una volta di troppo; c'è insomma ancora del lavoro da fare. Nonostante tutto M.O.D.O.K. rimane una serie assolutamente consigliata e dalla varietà e forza invidiabile, con ancora molti margini di crescita.

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