Recensione Mad Men - Stagione 1

Un tuffo nell'America degli anni '60 e nel mondo della pubblicità

Recensione Mad Men - Stagione 1
Articolo a cura di

Walcome to Madison Evenue

Tra le costanti riscontrabili nei critici d'oltreoceano c'è indubbiamente la tendenza ad affezionarsi ad alcuni serial riempiendoli di lodi (e premi). Emblematico è il caso de I Soprano, capace di calamitare per quasi un decennio l'attenzione degli addetti ai lavori statunitensi e raggranellando premi su premi ad ogni manifestazione. Chiusa dopo la settima stagione, la serie HBO ha lasciato un posto vuoto nei favori della critica, posto prontamente occupato dalla serie Mad Men in onda sul canale via cavo AMC da ormai due anni. Rivolto ad un pubblico d'élite, Mad Men si muove in controtendenza rispetto ai grandi successi degli ultimi anni, immergendo lo spettatore nelle atmosfere dell'America anni '60 e ponendo la sua lente di ingrandimento sull'industria della pubblicità.

"Cos'è l'amore? L'invenzione di qualcuno come me per poter vendere più cioccolatini"

Mad Men racconta la vita privata e professionale di un gruppo di pubblicitari dell'agenzia Sterling Cooper. Centro delle vicende è il direttore creativo Don Draper che si distingue per il suo talento e l'incorruttibile professionalità. Ma Don è anche cosciente del “lato oscuro” del suo lavoro e ciò lo porterà a scontrarsi con i colleghi più giovani, privi di morale e con il solo obiettivo del successo e del profitto. Nell'universo del serial non ci sono però solo uomini, Mad Men è anche una storia di donne, donne che lottano, ognuna a modo suo, per emergere in una società ancora maschilista che le relega ad una posizione di sottoposte in ambito lavorativo o amanti nella sfera privata. E mentre le vicende intrecciano il loro corso, sullo sfondo scorre la storia degli stati uniti, con la guerra fredda, il maccartismo e lo scontro elettorale che oppose Nixon a Kennedy.

Mad Men in Italia

In Italia la prima stagione è stata trasmessa lo scorso anno dal canale satellitare CULT (bouquet Sky). Sullo stesso canale è tutt'ora in programmazione la seconda stagione. Non sono al momento previste trasmissioni in chiaro.

Viaggio alle Origini del Consumismo

Una delle caratteristiche dei serial di successo degli ultimi anni è quella di essersi focalizzati in maniera decisa sull'azione, con una sfilza di personaggi preoccupati solo di dover fare qualcosa, al termine della quale dovranno fare qualcos'altro in una catena di eventi potenzialmente infinita. Mad Men è l'esatto opposto: ciò che i personaggi “fanno” è sempre in secondo piano: non stupitevi quindi se dopo qualche episodio avrete la sensazione che non sia successo nulla. Mad Men si poggia su una narrazione statica fatta di lunghi dialoghi e pause di riflessione. Lo scontro verbale è il principale terreno di battaglia, battaglie in cui i personaggi difendono non solo le proprie azioni, ma soprattutto la propria etica, in uno scontro che, con lo scorrere delle puntate, assume un carattere generazionale. Su questa opposizione tra vecchi e giovani, il serial costruisce un nucleo tematico molto interessante, ma senza lasciarsi andare a facili giudizi: non ci sono buoni e cattivi, ma diversi punti di vista tra chi inizia a vedere delle crepe nella sua vita privata e professionale, e chi contribuisce a crearne di nuove in nome dell'ambizione e del successo. Il discorso portato avanti dal serial finisce con l'essere di grande attualità, una sorta di rappresentazione delle origini della nostra società.

Volendo cercare dei difetti li si può trovare nella struttura dei singoli episodi. Essi presentano una costruzione chiusa, in cui si introduce un tema e si tende a risolverlo entro la fine dell'episodio, con la conseguenza che le vicende generali rimangono in secondo piano. La durata degli episodi (50 minuti circa) non gioca poi a suo favore, Mad Men è un prodotto faticoso (ma non noioso) da seguire e forse una struttura più snella ne avrebbe aiutato la fruizione. Altra piccola pecca è la semplicità nella costruzione dei rapporti interpersonali: per quanto il cast sia molto ricco le interazioni tra i personaggi sono sempre le medesime e più che una narrazione corale si creano coppie o gruppetti che rimangono costanti per tutta la serie.

Realizzazione

Sotto l'aspetto realizzativo Mad Men è impeccabile. Ogni dettaglio, dagli arredamenti, ai costumi, alle automobili, ai modi di fare, è curato con una precisione maniacale. Il mondo costruito dal serial è vivo e dinamico, un reale viaggio nel tempo che travolge e affascina lo spettatore con la sua bellezza. Mad Men presenta inoltre uno dei cast più convincenti mai visti in TV, in cui la magnifica interpretazione di Jon Hamm (Don Draper) è solo la ciliegina sulla torta. Ad aiutare gli attori ci hanno pensato gli sceneggiatori, con dialoghi profondi e mai banali, anche qui attenti a ricreare modi di dire e riferimenti al periodo storico rappresentato. Girato perlopiù all'interno dell'agenzia pubblicitaria, la serie ne dà una ricostruzione credibile e affidabile; quello che ci si trova davanti è un microcosmo perfettamente organizzato in cui nessun dettaglio è lasciato al caso e in cui lo spazio diventa parte integrante delle vicende. Ottimo anche l'accompagnamento musicale.

Mad Men - Stagione 1 Osannato dalla critica Mad Men non è una serie per tutti. Una concezione statica dell'azione con un conseguente ritmo lento, potrebbero rendere il serial indigesto per quegli spettatori abituati all'azione e ai ritmi più spericolati. Se però lo si accetta per quello che è, Mad Men regala uno spettacolo di straordinaria bellezza realizzativa e di grande profondità tematica. Mad Men è la minuziosa rappresentazione di una società del passato, con più punti in comuni con quella attuale di quanto si possa credere.