Maria Antonietta recensione: l'ennesima rivisitazione vuota e noiosa

Senza un'idea narrativa o visiva che sia originale o trascinante, la serie su Sky e NOW si rivela la ripresa di un immaginario che rimane invariato.

Maria Antonietta recensione: l'ennesima rivisitazione vuota e noiosa
Articolo a cura di

Se nel 2022 si decide di raccontare ancora una volta la storia di Maria Antonietta, o di qualsiasi altro personaggio storico, si deve avere una forte idea narrativa dietro per giustificare la volontà di raccontare per l'ennesima volta sempre la stessa storia. Ma anche un'idea artistica, quando si intende ricostruire un intero immaginario che, per quanto sempre lussureggiante e sfarzoso, non basta a sostenere l'ensemble della rivisitazione, la quale rimane immobile, vuota e invasa dalla naftalina, rimasta invariata nel corso dei secoli e arrivata nella maniera più vana e noiosa fino a noi.

Qualcuno avrebbe dovuto dirlo alla showrunner Deborah Davis quando le è balenata l'intenzione di riportare per l'ennesima volta la figura di Maria Antonietta sullo schermo. Avvertimento che forse non sembrava necessario, essendo anche sceneggiatrice del sovversivo La favorita di Yorgos Lanthimos, che si sarebbe invece rivelato necessario, come si può constatare nella serie su Sky e NOW (non perdere le serie Sky e NOW di marzo 2023 e, per comprendere meglio la differenza dei prodotti, recuperate la nostra recensione di La favorita).

La solita vecchia Maria Antonietta

Partendo dall'arrivo della reale d'Austria ai palazzi scintillanti di Versailles, lo show la ritrae nel suo percorso degenerativo a causa di un consorte non particolarmente zelante e di una corte che la accoglie come la creatura più insignificante giunta nella loro quotidianità. Una partenza difficile, che ha indurito e inasprito il cuore di quella che sarebbe diventata presto una regina.

La quale, pur riuscendo infine a entrare nelle grazie del marito Luigi XVI e cominciati a capire i colpi bassi inflitti tra parenti e cortigiani, assumerà l'animo e la forma di quei suoi sudditi, diventandone l'esempio peggiore. Una perdita dell'innocenza e della speranza lenta ma graduale. Inarrestabile in un ambiente in cui ognuno pensa solo a se stesso, genuflettendosi mentre ride alle spalle dell'altro, prima di pugnalarle.

Non andare oltre la storia

Un cambiamento che avviene ed è evidente agli occhi degli spettatori, come anche l'andamento scialbo e impenitente di tutto il percorso tracciato dalle puntate di Maria Antonietta, mostrando la trasformazione della Delfina di Francia, senza però mettere il pubblico nella posizione di poterla seguire realmente nei meandri della propria mutazione.

Di non volerne cogliere nemmeno i motivi o le spiegazioni. Facili da presumere nel momento in cui si osservano gli episodi della la serie, ma la cui ordinarietà costringe lo spettatore a rimanerne solamente in superficie, credendo di non poter scorgerne null'altro dietro e affermando la propria posizione vista anche la conclusione delle otto puntate. Di intrighi di corte, di sotterfugi scabrosi, di manifesti osceni e di amanti veri o presunti il pubblico se ne interessa ben poco, iniziando a soffrire fin dai primi episodi a causa di un vero e proprio senso di indifferenza nei confronti dello show. Un prodotto che non avrebbe potuto trovare altri modi di appiattire di più la personalità e le complicazioni della protagonista, la quale ha dovuto adeguarsi anche alle nefandezze di cui lei stessa si è scoperta capace. Il dover diventare pessimi per poter sopravvivere. Uno stile di vita che la donna ha deciso di adottare, ma che non significa che anche lo show avrebbe dovuto farlo. Un pervadersi di un contorno a propria volta statico e imperturbabile, a riconferma dell'aver solo rubato dal panorama scenografico e artistico dell'Ancien Régime, non scomodandosi affatto nel rivederlo o modificarlo. Una serie che riprende il passato, non tentando nulla e per questo sfibrando. Un'insofferenza che è pur vero che la giovane Maria Antonietta avrà provato, ma che non è giusto farla patire anche allo spettatore.

Maria Antonietta Maria Antonietta è una serie che riprende senza alcune variazioni un panorama come quello dell’Ancien Régime, in cui viene inserita la sua protagonista assieme al resto dei personaggi, per un percorso degenerativo che rimane però in superficie, esattamente come l'interesse dello spettatore. Uno show che non ha alcun guizzo né nella sceneggiatura né nella messinscena, risultando piatto e sfibrante.

5