Dopo mesi di speculazioni è finalmente giunto il momento di tirare le fila della seconda parte di Masters of the Universe: Revelation. Il secondo quintetto di episodi che compone questa miniserie, disponibile dal 23 novembre su Netflix, aveva lasciato presagire l'avvicinarsi di un nuovo epico scontro per il destino dell'universo. Tuttavia, la portata degli eventi sembra raggiungere vette mai viste finora nel franchise targato Mattel: in tal senso, lo show di Kevin Smith non ha affatto disatteso le aspettative e lancia verso nuove vette il futuro di He-Man.
Sfruttando l'enorme potenziale dello studio dietro Castlevania, Revelation ha chiarito sin da subito il suo intento di onorare le fondamenta di un universo storico, svecchiandolo di tanti elementi inadatti al panorama televisivo di oggi e raccontando una storia più matura e corale in grado di conferire a ciascun personaggio una tridimensionalità più vicina agli show contemporanei. L'operazione, a metà tra reboot e sequel, funziona alla perfezione nonostante le accese critiche di alcuni vecchi fan, che hanno incolpato Netflix di aver tolto He-Man dal centro della scena. Nonostante le ottime recensioni della critica, come accennato nelle nostre prime impressioni su Masters of the Universe Revelation, l'idea di proporre prospettive diverse da quelle classiche ha dato vita a numerose polemiche.
L'evoluzione del potere
Kevin Smith, re dei nerd e figura di riferimento per la cultura pop americana, è stato scelto appositamente per la sua passione nei confronti del brand. La mente dietro Clerks e Dogma ha preso il timone del progetto sin dalle prime fasi della sua produzione, accollandosi la responsabilità di soddisfare tutte le parti coinvolte nel riproporre una serie cult così amata.
Ispirato quindi dalla visione del suo vivace creatore, Revelation riporta gli spettatori su un'Eternia mai così affascinante e lo fa senza alcuna paura di proseguire dritto per la sua strada nel raccontare qualcosa di completamente nuovo. Dopo una prima parte in cui la rivelazione dei segreti di Grayskull aveva portato alla divisione della Spada del Potere e alla scomparsa di Skeletor e He-Man/Adam, con la conseguente scoperta da parte di Teela e soci della vera identità del loro eroe, il destino dell'universo è ora appeso a un filo.

Dopo che la figlia di Duncan si è trovata costretta a correre contro il tempo per ritrovare i due frammenti della Spada, la ricongiunzione dell'artefatto ha permesso a Skeletor di ferire Adam e di reclamare per sé il potere. Il villain, sfruttando Evil Lyn durante la sua assenza, impugna ora la Spada del Potere e intende riplasmare Eternia dando nuovo senso all'esistenza. In questo contesto, Adam rivela che il potere è sempre stato in lui e si trasforma in una versione completamente selvaggia di He-Man.
Questa sorpresa consente a Sorceress, madre di Teela, di teletrasportare tutti lontano da Grayskull e di sacrificarsi per salvare i suoi protetti. Dinanzi a uno Skeletor sempre più forte e avido, con la maga Lyn ancor più imprevedibile, si plasmano nuovi equilibri che vedranno i personaggi di Eternia reagire sotto la guida di Teela. Starà proprio a lei salvare l'universo insieme al suo Campione, e per farlo avrà bisogno di abbracciare le proprie origini e di accettare il suo destino.
Al passo coi tempi
Basta veramente poco per immergersi nelle nuove atmosfere di Eternia: il contesto rappresentato da Netflix rimane perfettamente fedele al passato nel suo stile e nella sua estetica nonostante le corpose novità che faranno da traino nel corso degli episodi. Lo stesso Smith, del resto, ha confermato che tutti coloro che hanno preso parte al progetto lo hanno fatto senza alcuna esitazione, spinti proprio dai ricordi e dall'affetto per un'opera tanto emblematica.
Basta però guardare i personaggi per accorgersi della rivoluzione: i volti della serie sono adesso a tutto tondo - su tutti, il personaggio di Evil Lyn ottiene una profondità incredibile che la porrà sempre più al centro della scena. Persino Adam e Skeletor mostrano un'evoluzione degna di nota, seppur quest'ultimo venga lasciato a crogiolarsi di fronte al semplice desiderio di uno scontro senza fine col suo acerrimo rivale. Sfruttando tutto il potenziale della mitologia del franchise, Smith e soci plasmano un universo sempre più epico che tra musiche, scenari e grafiche mozzafiato si esalta nelle scene d'azione. Molti dei combattimenti, specialmente nella seconda parte, sono diretti magistralmente e con l'utilizzo della CGI acquisiscono una portata incredibilmente superiore a qualsiasi altra rappresentazione dei Masters vista finora. Il ritmo delle vicende è serrato e permette agli autori di prendere quanto noto per approfondirlo o porlo sotto una nuova e potente luce.
Un inaspettato spessore
Mettendo quasi in parallelo lo scontro tra He-Man e Skeletor a quello tra Teela e Evil Lyn, ma arricchendolo di motivazioni decisamente più profonde rispetto al previsto, Masters of the Universe: Revelation apre le porte a concetti e tematiche che nessuno avrebbe mai immaginato di trovare in un prodotto del genere. Unendo l'esplorazione caratteriale dei personaggi a una maggiore crudezza epica, lo show arriva persino a sfiorare un dialogo sui massimi sistemi, contrapponendo un cocente nichilismo a una ben più matura speranza dinanzi al destino dell'esistenza.
Citando a più riprese l'opera originale, sforzandosi di ampliare la visione su un pubblico tanto più esperto ed esigente quanto più curioso e intrigato, Kevin Smith e i suoi collaboratori hanno saputo aggiornare la mitologia con grandissimo rispetto. Il risultato dell'esperimento è un'opera matura dai toni sofisticati che riesce ad alternare la spettacolarità degli scontri alla ricchezza dei dialoghi.

Revelation attinge appieno dalle radici dell'ambientazione per approfondire contesti mai affrontati e raccontare così una storia più carica di pathos e arricchita da un'emotività ben più congeniale al contesto seriale moderno. Per quanto l'intero progetto possa esser visto come una semplice svolta al femminile, ciò che invece emerge è lo spessore di un'opera corale che intende enfatizzare il concetto secondo cui non esiste un solo fulcro all'interno di un universo. Neanche se si tratta di He-Man.
Nel nostro speciale su Masters of the Universe Revelation 2 ci chiedevamo quanto Netflix potesse alzare l'asticella, specialmente di fronte ad aspre critiche come quelle ricevute da alcuni fan particolarmente tossici. La risposta non è tardata ad arrivare, con un racconto che al netto di qualche incertezza riesce a gettare le basi per un racconto destinato a durare.
Un nuovo destino per Eternia?
Nonostante alcune sbavature tipiche di un prodotto del genere, tra animazioni non sempre al top e personaggi secondari non sempre all'altezza dei principali, l'approccio coraggioso ma cosciente di Smith merita tutti gli elogi del caso. Di fronte alle prospettive di un epico finale, Netflix sembra esser stata abbastanza lungimirante da comprendere l'importanza di svecchiare e innovare per avvicinarsi agli spettatori di oggi, regalandoci un prodotto di ottima fattura capace di offrire grandissimi momenti di pura qualità.

Visto il lavoro su più fronti sul franchise Mattel (specialmente dopo la nuova serie animata Masters of the Universe), pare proprio che He-Man, Teela e compagni siano alle porte di una nuova giovinezza che permetta di portarli sempre più in alto nell'olimpo dei prodotti di punta del colosso streaming. La mano di Kevin Smith coccola ogni personaggio nel tentativo di portarlo nel ventunesimo secolo, forzando nella mente di fan vecchi e nuovi l'idea che cambiare è possibile.