Ms. Marvel 1x04 Recensione: un mezzo passo falso?

Kamala vola in Pakistan e scopre che anche lì i guai continuano a perseguitarla, tra organizzazioni segrete e una storia familiare sempre più intricata.

Ms. Marvel 1x04 Recensione: un mezzo passo falso?
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Se c'è un aspetto che sta sancendo il successo un po' da underdog di Ms. Marvel è sicuramente la sua struttura, diversa da quella delle serie ambientate nel MCU viste fino ad ora. Con ciò intendiamo che, mentre le altre produzioni seriali targate Marvel Studios avevano sempre - a prescindere dalla loro buona riuscita o meno - ridato un fastidioso retrogusto di film mancato, l'epopea di Kamala Khan è stata chiaramente concepita come un telefilm fin dall'inizio. Ad esempio non possiamo considerare WandaVision o Loki dei fallimenti, anzi, sono prodotti ricchi di finezze e momenti meravigliosi, ma era lampante anche nel loro caso che tentassero di raccontare una storia troppo risicata per il format in cui alla fine si sono inseriti.

E quindi di conseguenza si vedevano episodi piuttosto fini a se stessi, momenti filler che miravano solo a gonfiare il minutaggio ed in generale una gestione della narrativa problematica, culminante spesso e volentieri negli ormai famosi finali affrettati. Ms. Marvel invece non soffre ad oggi di tutte queste problematiche e mette in mostra una vicenda che si evolve in modi molto più naturali e coerenti, sorreggendosi inoltre sull'innata simpatia che la protagonista riesce a suscitare. Detto questo, il quarto capitolo sbarcato oggi su Disney+ ha messo in evidenza alcune crepe, una certa leggerezza nell'affrontare passaggi comunque decisivi che fa storcere il naso, nonostante l'insieme rimanga estremamente godibile. Prima di proseguire nella lettura vi ricordiamo le serie Disney+ di giugno 2022.

Dal New Jersey a Karachi

Dopo gli eventi della scorsa settimana (qui potete recuperare la nostra recensione di Ms Marvel 1X03), ritroviamo Kamala (Iman Vellani) e famiglia in volo per Karachi, dove la nonna Sana (Samina Ahmad) li sta aspettando a braccia aperte per disvelare insieme un groviglio di segreti che hanno la loro origine nella delicata Partizione tra India e Pakistan. Giunta lì, la giovane protagonista rimane subito invischiata con una misteriosa organizzazione segreta al corrente della complessa situazione con i Clandestini e comprende come i rischi siano molto più grandi di quanto avesse mai potuto immaginare.

Ora, abbiamo ritenuto questa puntata forse la più debole dell'intero pacchetto per ora per diversi motivi: innanzitutto a livello di presentazione e messa in scena è piuttosto inferiore alle precedenti, meno fantasiosa e creativa per quanto l'ambientazione evocativa e diversa riesca quantomeno a compensare; l'incontro che in sostanza dà il via all'intera trama dell'episodio è giusto un filino troppo casuale e incoerente perché si passa da uno scontro quasi mortale al classico cliché del "devo farti conoscere qualcuno" troppo in fretta, seguito da un'ennesima scena statica di esposizione di tutto il background narrativo.

In generale ci è sembrato che mancasse sia la forte inventiva che abbiamo visto esplodere spesso e volentieri negli appuntamenti passati che la dose necessaria di pulizia per non cadere in piccole forzature facilmente evitabili che rendono l'episodio più sconnesso e meno scorrevole del previsto. Ed è un difetto che a cascata na fa scaturire altri, in primis determinate sequenze sulla carta intriganti e nella realizzazione molto di meno a causa della mancanza di cura rispetto alla media cui Ms. Marvel ci aveva abituato.

Una famiglia bizzarra

Questo basta a rendere la puntata qualitativamente insoddisfacente? No, siamo ancora ben lontani dal peggio che l'altalena continua delle serie Marvel ci ha a tratti offerto. Più che altro a risplendere squisitamente sono i singoli momenti tra i personaggi, come la relazione difficile - un vero e proprio odi et amo - tra la nonna e Muneeba (Zenobia Schroff) o gli splendidi dialoghi con Kamala, che esplorano tematiche tortuose quali la Partizione e l'identità, sia di se stessi sia a livello nazionale come ruolo da assumere nel mondo.

Tematiche preziose, che probabilmente hanno questa rilevanza proprio poiché sfruttano al meglio i vantaggi della formula seriale, insediandosi improvvisamente in sezioni cosiddette morte o di passaggio che in un lungometraggio avrebbero avuto a disposizione molto meno minutaggio per brillare e distinguersi - con la promessa di tanti altri diamanti del genere, a partire dal confronto con Nakia (Yasmeen Fletcher). Inoltre la trama continua comunque ad evolversi costantemente e a mettere passo dopo passo l'inesperta Kamala al cospetto di un minaccia immensa che dovrà affrontare, che sia pronta o no, sulla falsariga di uno dei topoi più celebri del medium fumettistico che ha sempre molte frecce affascinanti al proprio arco.

Ms. Marvel Forse dichiararlo anche solo un mezzo passo falso è troppo, ma di sicuro il quarto appuntamento con Ms. Marvel è ad ora il meno convincente. Una messa in scena con molta meno creatività ed inventiva (anche se la nuova ambientazione colma in buona parte questa mancanza), l'ennesima scena statica in cui viene spiegata tutta la situazione (siamo sicuri che esistano modi molto più intriganti e coinvolgenti per svelare segreti e plot twist, non si può ricorrere sempre al cosiddetto "spiegone") ed in generale una mancanza di cura in certe sequenze (in primis ad esempio la "fuga" dei Clandestini) che fa storcere il naso rispetto al brillante standard cui Ms. Marvel ci aveva abituato fin da ora. Il resto, però, rimane squisito come sempre, a partire dalla meravigliosa protagonista che si scontra contro un mondo ed un ambiente che non conosce, in cui oltretutto brillano più che altro i singoli momenti tra i personaggi capaci di affrontare tematiche tutt'altro che banali. Un po' di superficialità in alcuni frangenti può sicuramente rovinare l'insieme, ma non distruggerlo del tutto, anzi.