Recensione Orphan Black - Stagione 2

L'avventura dei cloni interpretati da Tatiana Maslany continua con nuovi personaggi e sorprendenti retroscena

Recensione Orphan Black - Stagione 2
Articolo a cura di

La seconda stagione di Orphan Black è venuta fuori col botto.
Dopo un inizio turbolentissimo dato dal rapimento di Kira, la figlia di Sarah (Tatiana Maslany), le successive nove puntate si sono snodate in maniera piuttosto quieta, ma non pensate che ciò non significhi ingarbugliata. La serie, questa volta, è stata popolata da nuovi personaggi, e meglio ancora, è stata animata da nuovi ruoli proprio per quei nuovi personaggi.
Mentre tutto si svolgeva attorno a Kira, il resto del mondo però non stava a guardare: abbiamo scoperto, praticamente subito, che la gemella ungherese un po’ pazzoide rubata ai Proletani, Helena, non era stata uccisa da Sarah, che in quell’imboscata nel locale del Dottor Leekie, insomma, alla fine non ci aveva rimesso le penne nonostante tutto. Che il suo essere clone l’abbia resa invincibile come l’erba gatta? Contrariamente a quello che si potrebbe credere, questa stagione ritaglia spazio un po’ per tutti, e quindi ritornano le vecchie facce di Art (Kevin Hanchard) e Paul (Dylan Bruce) ma anche di Felix (Jordan Gavaris) e ovviamente, di tutte le gemelle affidate alla bravura di Tatiana.

Kira al centro della storia

In questi dieci episodi la trama s’infittisce ancor di più e così il mistero. Scopriamo chi ha creato Project Leda e perché (almeno così parrebbe, in parte), ma veniamo anche a conoscenza di altri due elementi importanti della questione (Attenzione, spoiler!): la fertilità di Sarah e di Helena è solo frutto di un errore genetico, i cloni erano stati creati per essere del tutto sterili. Una conclusione che non è piaciuta tanto a Rachel, uno degli ultimi cloni di cui siamo venuti a conoscenza. Donna, bionda, a capo della Dyad, presumibilmente trentenne, fredda e calcolatrice, Rachel è figlia di Susan ed Ethan Duncan, gli scienziati che hanno dato vita al progetto. Era stata lei dunque, a chiedere che venisse rapita Kira per una seconda volta. La bambina era la chiave per ottenere una cura per Cosima, tuttora in grave pericolo di vita per una grave malformazione respiratoria che pare colpisca alcuni dei cloni che sono stati creati, ma la piccola era anche l’arma per arrivare a Sarah e alla sua fertilità, tanto agognata da Rachel.
Nell’affannosa ricerca per la verità verso il Progetto Leda, Helena viene nuovamente rapita dai Proletani che la mettono incinta e la tengono segregata in un ranch lontano dalla città. Qui, farà amicizia con una ragazza che si scoprirà avere un ruolo importante negli eventi.

Nuovi personaggi e divertenti ritorni

Nel frattempo, Alison, la clone "casalinga", si trova in riabilitazione per essere caduta (e svenuta) a causa di una sbornia, durante la prima dello spettacolo che stava preparando prima, durante e dopo che Aynsley, la sua vicina (presunto controllore) morisse. L’abuso di alcol, era per Alison un modo per mettere a tacere il senso di colpa per aver lasciato morire la sua amica, dopo aver scoperto che, di fatto, a tenerla sotto ossercazione era sua marito, non lei. Ma la dipendenza, e dunque la clinica per la riabilitazione, in questa stagione è stato un escamotage perfetto per mettere insieme nuovi pezzi, ingarbugliare situazioni e richiamare personaggi perduti nel corso degli episodi precedenti, come è accaduto ad esempio con Vic (Michael Mando), il vecchio fidanzato di Sarah. Spacciatore drogato, ora alle calcagna di Alison, viene coinvolto nelle indagini di Angela (Inga Cadranel) sul caso che riguarda la defunta Beth.
Questo sviluppo della trama, è sicuramente il pezzo più ilare della stagione. È forse proprio grazie ai problemi causati involontariamente da Alison e Felix, ormai suo costante guardiaspalla e consigliere, che Orphan Black diventa anche vagamente divertente e leggero. E non è finita qui.
Le puntate coinvolgono anche la fidata, e misteriosa, Siobhan Sadler (Maria Doyle Kennedy), mostrano il destino riservato al Dottor Leekie (Matt Freuer), l'evoluzione di Donnie (Kristian Bruun), marito di Alison, le scelte prese da Delphine (Évelyne Brochu) per salvare l'amata Cosima, e l'entrata in scena di nuovi personaggi che rivelano segreti sorprendenti sul progetto che ha dato vita ai cloni.

Orphan Black - Stagione 2 Questa seconda stagione di Orphan Black si presenta allineata alle aspettative. Seppur leggermente meno oscura della prima e meno concitata nei ritmi nelle puntate centrali, è comunque riuscita a mantenere misteri e garbugli elevati a potenza. E anche molte domande aperte. C'è da credere che, dopo il cliffhanger sul finale, degno di questo nome, la terza stagione sarà in grado di rivelarci sorprese interessanti, e soprattutto, un nuovo cast d'eccezione, con altre storie e avventure. Non ci resta che aspettare la prossima primavera!