Outer Banks 2 Recensione: un convincente teen drama d'avventura su Netflix

La seconda stagione del teen drama targato Netflix prosegue tra mistero e pericoli, amicizia e amori, alla ricerca della verità.

Outer Banks 2 Recensione: un convincente teen drama d'avventura su Netflix
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Siamo ufficialmente nella stagione del solleone. Il palinsesto estivo si arricchisce di nuovi titoli pronti ad allietare le giornate più calde dell'anno e le uscite Netflix di agosto 2021 non smentiscono certo questo trend. Una delle serie più attese è sicuramente Outer Banks, teen drama Netflix arrivato alla seconda stagione. Ambientato nelle omonime isole che costeggiano la Carolina del Nord, lo show creato da Jonas e Josh Pate con Shannon Burke mescola le tematiche tipiche del dramma adolescenziale con l'adrenalina e il mistero dei racconti d'avventura. Così, dopo aver esplorato la prima stagione nella nostra recensione di Outer Banks, siamo pronti a tuffarci nei dieci nuovi episodi di questa caccia al tesoro nei Caraibi!

Alla ricerca del tesoro

Come già anticipato nelle nostre prime impressioni su Outer Banks 2, la seconda stagione dello show Netflix riprende da dove il racconto si era interrotto. Ma se nella prima gran parte della trama era incentrata sulla guerra tra ricchi e poveri dell'isola (i Kooks e i Pogues), ora il focus si sposta interamente sulla caccia al tesoro. Ai lingotti del Royal Merchant, rubati da Ward Cameron, si aggiunge la Croce di Santo Domingo, una preziosa reliquia che contiene un misterioso manufatto: il Velo del Salvatore che, secondo la leggenda, possiede incredibili poteri curativi.

Si scoprirà che la Croce ha un legame speciale con Pope e la sua famiglia. Infatti, si tratta di un manufatto che il suo antenato Denmark Tanny, uno schiavo liberato, ha utilizzato per riscattare la libertà di altri afroamericani in catene. Sfortunatamente, anche la famiglia Limbrey, gli schiavisti che possedevano la moglie e la figlia di Tanny, sono sulle tracce della Croce, decisi a recuperarla a qualunque costo. I nostri Pogues, decisi a fermarli e consegnare l'eredità di Tanny e Pope a un museo, affronteranno numerosi pericoli. La loro amicizia (e alcune relazioni) saranno messe a dura prova: riusciranno a strappare una vittoria?

Nuovi personaggi, vecchie conoscenze

Alle vecchie conoscenze che ritornano dalla prima stagione, si aggiungono nuovi caratteri cruciali allo sviluppo della trama. I primi che conosciamo sono i membri dell'equipaggio che scorta John B e Sarah, in fuga dalla polizia, a Nassau. In particolare, il capitano T e Cleo, una ragazza dal passato tormentato, torneranno spesso nel corso degli episodi, fino all'adrenalinico finale. Abbiamo poi i membri della famiglia Limbrey, melliflui e spietati. Clara, la maggiore dei discendenti, intuiamo, avrà un ruolo di spicco nella (si prevede) prossima stagione. Ma, soprattutto, viene rivelato il personaggio più atteso: dopo averlo intravisto nel primo episodio, il padre di John B, vivo e vegeto, fa la sua comparsa e, con tutta probabilità, la terza season sarà l'occasione per il suo ritorno alle Outer Banks.

Anche all'interno dello stesso gruppo di Pogues si approfondiscono le psicologie dei personaggi minori. Se nella prima stagione era chiaro che il protagonista assoluto fosse John B, adesso anche altri trovano più margine di azione. E non solo tra i "buoni". Kiara, Pope e JJ, rimasti soli dopo la fuga di John a Nassau, devono cercare di riabilitare il nome del loro (presunto) defunto amico. Kiara, soprattutto, viene ritratta nel suo difficile rapporto coi genitori. JJ, libero finalmente dall'ombra del padre, medita di partire per inseguire le onde, mentre Pope, sfumato il suo futuro di brillante studente, combatterà per salvare la memoria di Tanny dalla volontà predatoria dei Limbrey.

Forse, tra tutti, il personaggio secondario che si rivela maggiormente nel corso della stagione è Rafe, il fratello omicida di Sarah, alle prese coi suoi demoni interiori. Un bel passo avanti rispetto alla stagione precedente, in cui molti dei loro tratti sembravano appena abbozzati e di contorno rispetto alla presenza dominante di John B. Una boccata d'aria fresca soprattutto per i personaggi femminili, che finalmente non sono più solo di contorno alle vicende del protagonista maschile, ma dimostrano di avere maggiore agency nelle decisioni difficili.

Triangoli amorosi e tanta avventura

Elemento immancabile in ogni teen drama che si rispetti, anche Outer Banks non si risparmia gli intrecci amorosi. In questa seconda stagione, relazioni che davamo per assodate si complicano e si approfondiscono, arrivando anche al punto di rottura in certi casi. Spazio prominente è riservato alla storia di Sarah Cameron e John B, i Romeo e Giulietta delle Outer Banks.

Viene approfondito il rapporto tra Kiara e Pope che, dopo un accenno amoroso, torna sui binari dell'amicizia, dimostrandoci come possano esistere varie forme di amore. Tuttavia, a eccezione fatta per quella tra Sarah e John B, le altre relazioni risultano più abbozzate e trattate(forse) con troppa fretta. Si ripresenta qui il problema principale della prima stagione, ossia la scrittura non all'altezza delle aspettative di partenza dello show, che punta a essere corale, ma rischia di perdersi nella cacofonia.

Grazie a una regia adrenalinica e nervosa, che è un po' la firma della serie, Outer Banks riesce ad aggirare in qualche modo i problemi causati dalla scrittura. Lo fa grazie ai momenti di pericolo, quelli più adrenalinici, e al mistero legato alla ricerca del tesoro, con una vera e propria caccia che, tra spiagge sabbiose e paludi verdeggianti, porterà i nostri eroi sempre più vicini a scoprire la verità. Nonostante la prevedibilità di certi momenti, lo show Netflix riesce così a intrattenere e andare più a fondo nelle dinamiche tra personaggi, migliorando anche nella rappresentazione di quelli femminili.

Certo, i cliffhangers a cui ci ha abituato risultano spesso scontati, ma nell'insieme funzionano e sono collocati nei punti giusti per tenere vivo l'interesse del pubblico. Grazie a questi pregi e conscia dei propri difetti, Outer Banks è pronta ad intrattenervi nelle afose giornate estive, ricordandoci lo spirito dei romanzi pirateschi e facendoci sognare di imbarcarci in una nuova caccia al tesoro.

Outer banks Nonostante i problemi legati alla scrittura, la seconda stagione di Outer Banks risulta un passo avanti nelle dinamiche della serie. Grazie a una regia adrenalinica e a cliffhangers ben calibrati, il teen drama Netflix riesce a intrattenere e coinvolgere con il respiro di un romanzo d'avventura, dando maggiore spazio anche a personaggi secondari che finalmente trovano una propria dimensione. Anche i personaggi femminili agiscono di più e si mettono nei guai. Una serie corale che rischia di perdersi nella cacofonia, ma riesce a stare comunque a galla.

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