Palpito 2 Recensione: un ritorno da incubo su Netflix

La soap colombiana torna con una seconda stagione fossilizzata su modalità televisive che speravamo estranee al mondo dell'intrattenimento in streaming.

Palpito 2 Recensione: un ritorno da incubo su Netflix
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La televisione sta morendo, ma a nessuno importa davvero. Le emittenti classiche fanno registrare dati di ascolto in picchiata da ormai svariati anni e, con l'eccezione di alcuni eventi degni di nota - leggasi Festival di Sanremo e partite trasmesse in chiaro come la prossima Milan Inter di Champions League -, non ci sono che pochi singulti a dividere la tv del passato dal baratro del dimenticatoio. Per ragioni che spaziano dall'età media degli spettatori al metodo di fruizione dello schermo in salotto, a sopravvivere sono sostanzialmente le telenovela di stampo più generalista, compagne fedeli di giornate trascorse a fare tutt'altro mentre le voci degli attori diventano un semplice sottofondo.

Non dovrebbe quindi essere una sorpresa vedere questo tipo di prodotti invadere gli spazi più innovativi e variegati del mondo in streaming, con risultati che oscillano tra l'intollerabile ed il catastrofico: ad affiancare le nuove serie Netflix di Maggio 2023 appare infatti la seconda stagione di Palpito, soap opera colombiana dalle premesse assurde e dagli svolgimenti paradossali, pronta come al solito a sostare per diverse settimane nella classifica degli show più seguiti prima di scomparire dalla memoria collettiva.

Gli occhi del cuore espiantato

Sono passate soltanto poche settimane dalla conclusione che vi abbiamo raccontato nella recensione di Palpito, e cioè dalla morte inscenata da Camila (Ana Lucia Dominguez) che le ha permesso di sfuggire dalle grinfie del perfido Zacarias (Sebastian Martinez): l'amore dell'uomo si è trasformato in pura ossessione quando ha scelto di uccidere una donna innocente per espiantarle il cuore e dare via all'operazione che ha salvato la vita alla moglie, ma le coincidenze ed i sentimenti covati nel muscolo cardiaco hanno fatto avvicinare Camila a Simon Duque (Michel Brown), sposo della donatrice involontaria.

L'avventura turca della fuggiasca si è conclusa ben presto a causa della fitta rete di connessioni intessuta da Zacarias, il quale riesce così a riportarla in Colombia nella speranza di restaurare un matrimonio già finito, ma questo non è l'unico scopo che imperversa nella mente del politico latino. Deciso a vendicarsi dell'uomo che gli ha sottratto la moglie, il consigliere del presidente colombiano ha infatti intenzione di far provare a Simon gli stessi tormenti che hanno portato lui a rivolgersi ai trafficanti di organi, mettendo a repentaglio la vita della giovane Samantha Duque (Valeria Emiliani).

Le solite assurdità

Appare molto complicato giudicare l'andamento complessivo di questo canovaccio seriale senza contestualizzarlo all'interno di quel grande calderone che sono le telenovela perché, se sono la ragione e l'obbiettività a guidare l'opinione, allora la trama di Palpito appare immediatamente come una disgrazia narrativa senza precedenti, un ammasso di incongruenze e banalità da evitare a qualsiasi costo.

Eppure, se prendiamo in esame le ormai tante (troppe) soap-opera presenti sul catalogo del colosso in streaming, la serie ideata da Leonardo Padrón potrebbe non essere la peggiore in assoluto, grazie ad un ritmo leggermente più sostenuto rispetto ai congeneri e ad un valore produttivo che gli impedisce di cadere nell'anonimato visivo più totale. Nonostante ciò, la narrazione dello spettacolo è comunque funestata da eccessi di irrealismo fattuale che faranno storcere il naso agli spettatori più esigenti, relegando il prodotto ad una nicchia di appassionati disposti a soprassedere su una scrittura zeppa di assurdità: dalle condizioni mediche dei personaggi coinvolti alle incredibili coincidenze che li portano ad incrociarsi, gli eventi raccontati nelle dieci puntate di questa seconda stagione sono scontati nella loro banalità, fissi in archetipi narrativi ritriti e perpetui per la categoria di appartenenza.

Il peggio della tv

A fare da contorno a questo nucleo di "sconvolgimenti" improbabili c'è il solito parco di protagonisti dalla profondità nulla, ognuno liberamente interscambiabile perché privo di caratteristiche uniche o memorabili, portati sullo schermo dalla tipica recitazione esagitata che ci si può facilmente attendere dal cast latino messo insieme dalla produzione.

Il gesticolare continuo, i lunghi sguardi carichi di passione e gli intollerabili convenevoli che vengono scambiati all'inizio di ogni conversazione sono intensificati da una regia ben consapevole della natura del prodotto, votata non solo ai primi piani ed alle pronosticabili inquadrature fisse degli scambi a due, ma intervallate anche da fiacche scene action su cui sarebbe meglio stendere un velo pietoso. Saltellando tra coincidenze incredibili e nuovi inserimenti che non aggiungono nulla al canovaccio, sono spesso gli stessi personaggi della serie a dubitare della plausibilità degli eventi narrati, salvo poi chiudere gli occhi e prepararsi all'ennesimo colpo gobbo orchestrato dai criminali più incompetenti della storia, antagonisti che sono macchiette comiche ancor prima che ruoli mal scritti.

Palpito 2 Nemmeno l'intrattenimento in streaming è immune alle tremende modalità televisive delle telenovela, e la seconda stagione di Palpito non fa nulla per cambiare la pessima opinione maturata verso il genere da parte di un pubblico più esigente. Assurdità varie accompagnano una trama scontatissima nel suo irrealismo, portata sullo schermo da una recitazione enfatica che non si risparmia lacrime, sguardi intensi ed un gesticolare continuo ed ossessivo. I personaggi privi di caratterizzazione sono i primi a dubitare della plausibilità degli eventi raccontati, prima di gettarsi nell'ennesima coincidenza che li salverà dai piani dei criminali più stupidi di sempre.

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