Ratched Recensione: la nuova serie Netflix di Ryan Murphy

Dopo il nostro first look, siamo pronti per tirare le fila della prima stagione di Ratched, serie prequel del film cult Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Ratched Recensione: la nuova serie Netflix di Ryan Murphy
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Dopo aver visionato in anteprima i primi quattro episodi del serial (qui le nostre prime impressioni su Ratched) siamo ora pronti a tirare le fila della nuova serie Netflix, che fin dal suo annuncio ha attirato su di sé moltissime attenzioni perché collegata direttamente all'intramontabile capolavoro cinematografico con protagonista Jack Nicholson, Qualcuno volò sul nido del cuculo.

L'opera di riferimento è riuscita a superare indenne lo scorrere del tempo anche per via dei numerosi temi trattati (molti dei quali ancora oggi attualissimi) capaci di spingere gli spettatori a un'attenta - quanto non sempre facile - riflessione sulle condizioni di vita spesso disumane che hanno riguardato per molti anni le persone con disturbi psichiatrici all'interno delle strutture preposte in realtà alla loro cura.

Il personaggio di Mildred Ratched, promosso a protagonista assoluto in questo prequel, ci viene così mostrato nella sua dimensione più oscura (ma al tempo stesso fragile), traghettandoci in una spirale di sotterfugi, doppigiochi e violenza che, lo diciamo da subito, sono riusciti ampiamente a conquistarci.

Inquietanti segreti

Le vicende della serie, che ci mostrano uno spaccato esistenziale della California del 1947, ci traghetta all'interno delle vicissitudini della protagonista, un'infermiera dalla personalità estremamente sfaccettata capace di fare realmente di tutto per raggiungere i propri obiettivi.
Se il passato di Ratched è fin da subito apparso come poco chiaro, gli autori sono comunque stati molto bravi nel costruire via via un pathos crescente attraverso alcuni momenti realmente destabilizzanti. Il vedere infatti la protagonista scioccata nel rivivere alcuni eventi traumatici del proprio passato, riuscirà a donare alla sua figura un'aura ancora più stratificata di quanto visto nelle prime puntate.
Per quanto concerne il ritmo degli eventi, l'opera riesce a risultare intrattenente per tutta la sua durata, seppur con una leggera flessione nella sua parte centrale.

Nonostante infatti alcuni guizzi narrativi e stilistici interessanti, in un paio di episodi più di uno spettatore si ritroverà a osservare sequenze forse un po' troppo prevedibili, ancorate più sul concetto di fuga /caccia all'uomo piuttosto che sulle tematiche predominanti dei primi episodi.

In ogni caso comunque, l'intero serial ha saputo in qualche modo far leva sulle istanze del film originale, riuscendo a focalizzarsi in maniera marcata anche sul concetto di potere e, soprattutto, della pericolosità scaturita dal suo abuso.
Potere che diviene uno degli obiettivi fondamentali da raggiungere per la stessa Ratched che, proprio nel corso di questa prima stagione, farà di tutto per scalare rapidamente la stessa gerarchia all'interno dell'ospedale psichiatrico in cui lavora, entrando sempre più in netta contrapposizione con il Dr. Richard Hanover. I momenti in cui la protagonista lo osserverà con il suo gelido - quanto caratteristico - sguardo, riusciranno a descrivere l'interiorità disturbata della stessa, capace di tenere tutti in pugno per la sua straordinaria abilità nel ribaltare situazioni all'apparenza critiche a proprio vantaggio.

Allo stesso modo si è comunque cercato di dare maggiore risalto anche al lato umano della protagonista, mettendo in luce tutte le sue fragilità anche in rapporto ai suoi legami interpersonali.

Ben gestiti in linea generale anche tutti gli altri personaggi, tra cui Betsy Bucket, che durante il corso della seconda metà dell'opera riuscirà a maturare in maniera soddisfacente. Ancora una volta troviamo degli spunti stilistici molto vicini al genere horror, con una particolare predisposizione nel mostrare scene dalla forte impronta splatter.

Tra farmaci, sangue e violenza

Ottimo anche il modo in cui si è deciso di trattare il potere istituzionale, con la costante ricerca da parte del Dr. Hanover di ricercare fondi per la propria struttura, particolare che lo porterà in breve a coprire le sue malefatte pur di ottenere quello che vuole, così da risultare per certi versi simile alla stessa Ratched, la quale non esiterà a sfruttare i punti deboli del suo interlocutore per fargli fare cosa vuole. L'unico dettaglio forse non pienamente riuscito è quello legato al modo in cui sono stati impiegati i farmaci, in special modo nelle sequenze dalla forte suspense.

In più di un'occasione infatti capiterà di vedere i personaggi usare determinate medicine che però lo spettatore (a meno ovviamente di non essere un medico) non riuscirà da subito a inquadrare da un punto di vista clinico, non riuscendo in questo modo a capire da subito la pericolosità (o meno) di determinate azioni su schermo.

Come d'altronde già indicato in precedenza, la serie ha dimostrato di sapersi difendere molto bene dal lato tecnico anche nel corso di questa seconda metà, attraverso una regia raffinata capace di alternare sapientemente inquadrature di ampio respiro con primi piani a tratti stranianti, talvolta supportati dal sempre ottimale gusto per le simmetrie.

Ratched - Stagione 1 In definitiva, Ratched risulta una serie solida e priva di particolari sbavature, per via di personaggi molto ben caratterizzati e di un comparto tecnico di assoluto pregio. Nonostante un paio di episodi forse leggermente sottotono, in linea generale l'opera risulta un prodotto capace ora di intrattenere, ora di far riflettere su numerose tematiche oggi più che mai attuali.

8.5