Recensione Reaper - Stagione 2

In missione per il Diavolo, parte seconda! E purtroppo anche ultima...

Recensione Reaper - Stagione 2
Articolo a cura di

Reaper? No, canceled!

Il problema più grande delle serie televisive è quello della carenza di ascolti, problema già presente in passato ma che recentemente, anche a causa della crisi finanziaria, si è reso più presente e più pesante anche per serie dal successo già consolidato (si pensi alle voci che circolavano l’anno scorso su una presunta chiusura anticipata di Lost). Seguire una serie, appassionarsi ai suoi protagonisti e scoprire infine di non poter conoscere veramente come la storia andrà a finire, o comunque vedere una fine raccapezzata, dovuta alla fretta degli sceneggiatori di buttarsi su un nuovo progetto che potrebbe fruttare maggiori introiti. E chi ci rimette, come sempre, è lo spettatore.

Ricapitolando

Questa breve introduzione per comunicare, a chi ancora non lo sapesse, che Reaper, una delle serie più belle della scorsa stagione, è stata stroncata dall’emittente The CW a causa dei bassi ascolti, lasciando un finale apertissimo a qualunque possibile conclusione. Dopo essersi affermata lo scorso anno, Reaper è tornata in mid-season (partendo cioè nei primi mesi del 2009 per concludersi qualche settimana fa) con una seconda stagione che, a dirla tutta, è apparsa molto più ispirata e convincente della prima. Il cliffhanger con cui si era chiusa la scorsa stagione riguardava il padre di Sam, sopravvissuto dopo essere stato sepolto vivo dai demoni oppositori di Satana. Nel frattempo Andi è venuta a conoscenza della verità sull’anima di Sam e dell’esistenza del Diavolo, mentre Sock e Ben si sono trasferiti insieme a Sam in una nuova casa.

Nuovi arrivi

La nuova stagione si dimostra sin dalle prime puntate in parziale contrasto con quella precedente: lo schema narrativo che percorreva tutte le puntate non è più presente, con nostro grande piacere, poiché uno dei principali difetti della prima stagione era proprio quello della ripetitività. Il susseguirsi degli stessi avvenimenti non giovava certo all’originalità della serie. Un altro apparente problema era dovuto alla mancanza di novità nei personaggi ricorrenti: anche a questo problema è stato posto completo rimedio, introducendo diversi protagonisti, tra cui Nina, avvenente demone che si innamora di Ben e diventerà a tutti gli effetti la sua fidanzata, Kristen, la sorellastra di Sock, della quale quest’ultimo si innamora e che ci regalerà scene esilaranti e momenti indimenticabili, e Morgan, il figlio del Diavolo con cui Sam sarà in parziale conflitto anche a causa di Andi. Kristen e Morgan, a differenza di Nina, saranno personaggi ricorrenti solo per metà stagione: scelta forse criticabile ma probabilmente derivante dal fatto che Nina è uno dei personaggi “nuovi” più convincenti e introdurre per tutta la serie due personaggi poteva far nascere nuovamente il problema della ripetitività delle situazioni.

Più convincente e più satanico

Le migliorie della nuova stagione si notano anche nell’impianto narrativo e nello sfondo che caratterizza alcune puntate. La componente comica è sempre ben rappresentata da Sock, uno dei migliori attori comici attualmente in circolazione, e da Satana, che riesce ad essere “simpaticamente odioso” nel suo relazionarsi con Sam: inoltre la sua rappresentazione ad opera di Ray Wise è una delle migliori che si siano mai viste, sia sul piccolo che sul grande schermo. Alla comicità si aggiunge quel pizzico di romanticismo, mai sdolcinato, che non guasta rappresentato dalle relazioni tra Sam ed Andi, anche in questa stagione alquanto travagliata, e tra Ben e Nina, quanto mai complicata a causa della vera natura della ragazza, benché di animo ormai non più malvagio. Infine l’elemento “azione” su cui si basa il serial è ampiamente rappresentato dalle varie anime che Sam sarà obbligato a rincorrere e rinchiudere, per rispedirle all’Inferno. Ricordando alcune puntate, le migliori risultano quelle più “mansuete”, attraverso le quali gli autori hanno potuto creare una puntata imperniata proprio sull’anima e non tanto sulla cattura: infatti, rispetto alla prima serie, molto spesso il tema principale (quello del “Reaper”, appunto) viene accantonato per concentrarsi di più sugli aspetti personali dei singoli personaggi.

Dai Sam, rompi il patto!

Infine il tema su cui si basano alcune puntate, e più in generale la seconda stagione, è la ricerca di Sam del metodo di rompere il patto col Diavolo: nella prima puntata infatti conoscerà un’anima capace di fuggire dall’Inferno senza dover fare ritorno, ma contrario al rivelare il metodo con cui la stessa è riuscita a raggiungere lo scopo. Non solo la ricerca dell’anima ma anche la figura del padre di Sam (che tornerà...) saranno fondamentali per venire a scoprire il vero segreto del Diavolo. Insomma, la seconda stagione di Reaper ha un unico difetto: quello di essere, per scelta dell’emittente, inconcludente, e purtroppo le possibilità di venire a conoscenza di una fine sono veramente ridotte al minimo.

Reaper - Stagione 2 La seconda stagione di Reaper risulta più convincente e più godibile rispetto alla prima. I motivi? Meno ripetitivo, nuovi personaggi molto convincenti, riproposizione dei temi che erano invece stati il successo della prima stagione. E' proprio per questo motivo che non si capisce il motivo del poco supporto del pubblico e la successiva cancellazione senza aver dato alla serie un degno finale. Ma alcune delle scene di questa nuova stagione valgono anche il fatto di non poter mettere la parola fine. Un consiglio? Guardatelo, spensierati e senza attendere un finale, non ve ne pentirete.

Altri contenuti per Reaper - Stagione 2