La regina Carlotta Recensione: un prequel di Bridgerton che lascia il segno

La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton vuole approfondire uno dei personaggi più irraggiungibili di Bridgerton; ci sarà riuscito?

La regina Carlotta Recensione: un prequel di Bridgerton che lascia il segno
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Siamo poco dopo la metà del 1700 e una giovanissima Carlotta, non ancora regina d'Inghilterra, si prepara ad adempiere ai propri doveri nei confronti della famiglia, senza alcun diritto di scelta. La vediamo esclusa da uno dei momenti chiave della sua esistenza, per poi seguirla in un viaggio che impatterà sulla storia stessa della nazione verso cui si dirige. Questa è l'introduzione de La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton, la nuova serie TV tratta dalle storie di Julia Quinn e scritta da Shonda Rhimes. Con un totale di 6 episodi, potete trovarla nel catalogo Netflix dal 4 maggio 2023. È importante precisare fin da subito che non si tratta di uno spin-off puro, ma di un prequel che coinvolge anche alcuni protagonisti della storia principale.

Un matrimonio difficile da gestire

Pur proponendo un esordio relativamente classico, in cui vediamo una principessa straniera che viene forzatamente data in sposa a un potente monarca per ragioni politiche, economiche e di potere, La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton cerca subito di imboccare una strada tutta sua, che fonde la storia vera dietro i due protagonisti (Carlotta di Meclemburgo-Strelitz e Giorgio III) con una serie di accorgimenti narrativi che ne modernizzano alcuni aspetti, concentrandosi principalmente sui sentimenti dei personaggi.

Come abbiamo già visto in precedenza - ne abbiamo parlato approfonditamente nella nostra recensione di Bridgerton 2 - l'accoppiata Rhimes-Quinn predilige quasi sempre un approccio narrativo incentrato sugli sviluppi rosa, sui sentimenti dei personaggi, lasciando fuori quasi tutto il resto; questo, fortunatamente, non è il caso. La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton propone una narrazione che si origina a partire dalla protagonista e abbraccia il suo percorso all'interno della corte inglese dell'epoca, con un insieme di obblighi personali che deve affrontare ogni giorno a contato con una società che pare in subbuglio. Ancora una volta, i reali inglesi vengono analizzati attraverso uno sguardo che mette in evidenza i limiti umani ed emotivi della loro condizione materiale. Nonostante vivano nel lusso più sfrenato, Carlotta (India Ria Amarteifio) e Giorgio (Corey Mylchreest) sono sottoposti a continue pressioni da parte del Parlamento e di coloro che li circondano.

Non sono potenti monarchi indipendenti, ma oggetti modellati dai loro doveri senza alcuna possibilità di intraprendere percorsi propri (un ragionamento simile lo abbiamo visto anche coi 10 migliori episodi di The Crown). In tutto ciò troviamo anche il dramma d'amore, vero e proprio motore che alimenta quasi ogni evento in gioco. Il matrimonio tra Carlotta e Giorgio non è affatto semplice e usuale, ma pieno di tormenti che metteranno a dura prova sia il loro legame che la posizione e il ruolo della Corona Inglese nei confronti dell'intera nazione. Approfondire le battaglie della giovane monarca, inoltre, ci consente di avere un quadro molto più chiaro della sua figura, soprattutto nel presente, in un continuo confronto che cerca di giustificare l'apparente freddezza della donna in età adulta.

La serie coinvolge anche altri personaggi chiave come Lady Agatha Danbury (interpretata da Arsema Thomas nel passato e da Adjoa Andoh nel presente) e Lady Violet Bridgerton (Connie Jenkins-Greig nel passato e Ruth Gemmell nel presente), consentendoci di approfondirne le radici. La trama de La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton si muove continuamente fra passato e presente, sviluppando una serie di approfondimenti e riflessioni anche al di fuori della corte. Una delle due linee temporali si colloca in un periodo non troppo successivo alla seconda stagione di Bridgerton, giocando con ciò che non sapevamo e che potremmo continuare a vedere magari in futuro.

Ragionare su un mondo che deve ancora essere

A incorniciare le questioni personali dei protagonisti troviamo anche un insieme di approfondimenti connessi al mondo che li circonda. Nello scrivere La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton, si sono soffermati pure su alcuni dettagli fondamentali in termini di politica e trasformazioni che hanno influenzato l'inclusività della società in cui si svolgono le varie storie. Centrale, in questo senso, è il percorso di Lady Danbury e la sua ascesa da semplice moglie oggetto alla donna che tutti conosciamo. È proprio nel delineare le sue battaglie personali che la serie dimostra una maturità maggiore rispetto al passato, riflettendo sulle ipocrisie di un mondo in cui l'opulenza e il fasto tendono a celare ingiustizie sociali e razziali.

Un approccio del genere amplia le potenzialità della narrazione che mette in luce i conflitti interni di una classe chiusa alla diversità. Così, ci ritroviamo anche ad osservare il principale motore di una rivoluzione che avrà significative ripercussioni nel presente di Bridgerton. Come in passato, l'attenzione generale per gli aspetti tecnici è di grande impatto, specialmente per quanto riguarda i costumi, la fotografia, le scenografie e la colonna sonora. Ancora una volta, la scelta di arrangiare canzoni moderne in chiave settecentesca funziona splendidamente, accompagnata da una regia che svolge il proprio compito senza eccessivi virtuosismi creativi.

La Regina Carlotta: Una Storia di Bridgerton si conferma una serie imprescindibile per i fan di Bridgerton che desiderano approfondire ulteriormente questo mondo, risultando al tempo stesso familiare e interessante nel suo piccolo, e proponendo una serie di svolte fondamentali che speriamo troveranno una futura continuazione anche altrove.

La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton è uno show che funziona nel suo insieme, offrendo un prequel intenzionato ad approfondire sia un personaggio apparentemente irraggiungibile di Bridgerton, che le ragioni del mondo che governa. L'opulenza figurativa ritorna anche in questo caso con inquadrature elegantissime e coloratissime, affiancate da una narrazione che ibrida il dramma romantico a tanti altri elementi. Imperdibile per i fan della serie Netflix.

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