Riverdale 5 Recensione: un'ottima conferma su Netflix

Il finale della quinta stagione di Riverdale giunge in un momento di grande rivoluzione e con un nemico alle porte.

Riverdale 5 Recensione: un'ottima conferma su Netflix
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Nel panorama odierno delle serie tv è bene avere una community alle spalle, se si desidera affrontare a testa alta il probabile contraccolpo dovuto alla mancanza di interesse. Riverdale ha seguito strenuamente questa strada, conquistandosi la fiducia di un'importante fetta di pubblico. I protagonisti, in primis, hanno avuto un ruolo chiave nel continuum del progetto, poiché hanno manifestato il carisma e la capacità di conquistare lo schermo. La folle città di Riverdale si è inoltre dimostrata il teatro perfetto per mettere a nudo gli intrighi e i sotterfugi che serpeggiano nel gruppo. Ciò che tiene lo spettatore incollato a queste vicende non è solo l'intreccio di eventi ben congegnato, ma anche un piacevole utilizzo della componente teen drama.

Sebbene lo show abbia più volte deragliato su percorsi più tetri e misteriosi, l'amore degli appassionati è sempre stato fedele al tormentato cuore dei giovani protagonisti. Alla luce della quinta stagione su Netflix, che dovrebbe spalancare le porte a una sesta che sta già facendo mormorare i media, ci si interroga su quelli che saranno i punti cardine dell'opera nell'immediato futuro. Le notizie poi su una possibile arrivo di Sabrina in Riverdale 6, la streghetta più amata di casa Netflix, hanno ingolosito tanti fruitori curiosi. Cerchiamo quindi di capire fin dove si è spinta la serie e su cosa ha deciso di puntare per rispettare le aspettative della community.

Oltre la comfort zone

Riverdale 5 cerca di scombinare molti dei punti fermi che avevano trainato la narrativa delle scorse puntate. I nostri protagonisti sono, infatti, fuori dal liceo che li aveva ospitati per tutti questi anni e devono far fronte alle vicissitudini della realtà lavorativa, oltre che alle esigenze imminenti.

L'inizio desidera mettere sotto i riflettori alcuni scorci di quotidianità dei giovani, raccontando le abitudini e le piccole difficoltà che sono chiamati a scavalcare per diventare adulti. Sfortunatamente Riverdale ha già dato prova di non essere un luogo dove sostare se si vuole pace o tranquillità duratura. Dopo pochi episodi, alcuni dei volti chiave della scorsa stagione si ritroveranno nell'occhio del ciclone tra situazioni inspiegabili e preoccupanti risvolti. Le vite di tutti si separano per diversi anni, ma solo per ingarbugliarsi ulteriormente dopo. Archie entra nell'esercito e scala i gradi, Betty dedica anima e corpo al suo ingresso nel FBI, Veronica conferma la sua idea di aprire un casino di lusso al limite del pacchiano per generare un flusso costante di denaro, mentre Jughead comprende le difficoltà della carriera dello scrittore e del giornalista.

Il male nel volto di Riverdale

Al centro di questa tempesta narrativa, un evento fa ardere ancora gli animi della piccola città di Riverdale. L'incendio inaspettato al Pop's fa intendere che nessuno è veramente al sicuro finché Hiram è intenzionato a muovere i fili nell'ombra.

Stufi di quanto questo meccanismo sinistro e perverso stia divorando il quotidiano della città, alcuni dei nostri protagonisti decidono di rispondere alle angherie del vero volto della malvagità di Riverdale. Al netto di qualche complicazione nei primo atti, la storia presentata nella quinta stagione conserva quella sfumatura di mistero e fascino che ha ammaliato milioni di persone, anche se non mancano alcune cadute di stile. L'andamento degli episodi risulta godibile da contemplare, ma pesante da digerire a più riprese, specialmente nella prima parte. Consci del fatto che dovremmo ragione in funzione di una sesta stagione cruciale e potenzialmente rivoluzionaria, bisogna sottolineare che ormai il solo carisma degli attori sta scemando pian piano.

Il male sopito in Riverdale

L'atmosfera è senza dubbio l'aspetto più intrigante da interpretare in Riverdale 5. Sebbene la serie abbia sempre steso una fitta coltre di mistero con una forte propensione a mischiare le carte in tavola, si desidera osare qualcosa in più. Nella seconda parte in particolare si percepisce un crescendo di suspense, merito anche dei racconti della giovane Cheryl Blossom.

Si percepisce che qualcosa nell'aria di Riverdale sta cambiando, poiché si rompe il forte legame con il teen drama per un attimo, in favore di un abbraccio al soprannaturale. La direzione e la piega che sta prendendo la serie potrebbe rinnovare per sempre il suo destino, facendo subentrare un ulteriore alone di mistery sul posto. Le ultime puntate, a prescindere dal tocco fantastico, prendono una piega decisamente più tetra e stringente, regalando momenti di altissima qualità.

La parabola narrativa proposta nella quinta stagione di Riverdale si fa forza su una lotta cruda e, in un certo senso, sentimentale, verso Hiram. Non si tratta solo di una serie di eventi di azione e razione, ma anche di un bisogno di preservare e salvare i valori della strana cittadina. Nel concedere un lieto fine ad alcuni risvolti, vengono messi a nudo i pregi e i difetti del posto, così anche da far entrare in contatto lo spettatore con l'importanza simbolica di Riverdale e ciò che significa per ognuno dei protagonisti.

Riverdale stagione 5 Riverdale 5 si presenta al pubblico un po’ frastornata rispetto all’andamento che tutti si potevano aspettare. Cerca di cambiare le variabili, proiettando i protagonisti fuori dalla loro comfort zone e scombinando gli intrecci amorosi che avevamo apprezzato nelle stagioni precedenti. Il calo di curiosità nelle vicende, però, dura poca puntate, poiché basta poco alla serie per alzare ulteriormente l’asticella dell’attenzione. Riverdale ritorna ad essere protagonista di un gioco di potere e crudeltà senza precedenti, richiedendo il massimo dagli attori. La narrazione, sebbene sia partita con qualche fatica di troppo, regala momenti di pura suspense e riesce ancora a tenere incollati allo schermo, anche grazie a un pregevole utilizzo della componente teen drama, mai portata all’eccesso. La vera rivoluzione giunge però negli ultimi episodi, in cui ogni piccolo arco narrativo trova la sua meritata soluzione e Riverdale piomba inspiegabilmente in un’atmosfera tetra. Le scelte sagge in sceneggiatura permettono all’opera di garantirsi il proprio spazio in vista di una sesta stagione che urla “soprannaturale” da tutti i pori. Si avverte ancora una volta il fascino sopito di una città che avevamo quasi dimenticato sotto il peso di alcune performance attoriali brillanti. Riverdale ha ancora molto da raccontare.

7.5