Recensione Scomparsa

Arriva sugli schermi italiani la miniserie francese che racconta le indagini sulla misteriosa scomparsa di una giovane adolescente

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A metà luglio, su Canale 5, arriverà la miniserie francese Scomparsa, un interessante progetto suddiviso in otto parti che si ispira alla serie spagnola Desparecida ed è andata in onda per la prima volta sull'emittente La Une nel 2015.
A sviluppare il remake è stata Charlotte Brandstrom, recentemente regista anche di alcuni episodi di Madam Secretary, Tyrant, Grey's Anatomy e Arrow.
Gli episodi seguono con attenzione il caso della misteriosa scomparsa di un'adolescente durante una festa.

Una ragazza svanita nel nulla

Léa Morel (Camille Razat), a soli 17 anni, scompare nel nulla durante la Festa della musica di Lione. I suoi genitori, Julien (Pierre-François Martin-Laval) e Florence (Alix Poisson), sono disperati e cercano di affrontare la situazione in due modi diversi: il padre reagisce cercando di indagare personalmente non fidandosi delle indagini della polizia, mentre la madre non riesce a non incolpare suo figlio Thomas (Maxime Taffanel) perché non ha riportato a casa la sorella come aveva promesso. A occuparsi del caso di Léa è il comandante Bertrand Molina (François-Xavier Demaison), aiutato da Camille Guérin (Alice Pol). La situazione si rivela particolarmente complessa e intricata, visto che tutte le persone coinvolte sembrano nascondere segreti che potrebbero renderle colpevoli della sparizione: relazioni segrete, inaspettati spacciatori, gelosie e doppie vite portano gli agenti a svelare un lato nascosto della città e dei suoi abitanti inaspettato e a sfumature dark.

Un'indagine complessa

Scomparsa non si discosta di molto da produzioni analoghe realizzate ad esempio nel Regno Unito, e cerca di utilizzare lo spunto della sparizione della giovane per analizzare e approfondire i segreti che si celano dietro le apparenze senza difetti di una famiglia e di un'intera comunità. Gli indizi che emergono nel corso delle otto puntate sono tuttavia fin troppo numerosi, come sottolineano a un certo punto persino i detective rendendosi conto che tutte le persone con cui hanno a che fare stanno mentendo. Questo continuo susseguirsi di rivelazioni rischia in più passaggi di far scivolare la trama nel surreale, rivelandosi così il punto più debole dell'intero progetto. Gli autori hanno però tenuto il controllo fino all'ultima puntata anche se l'epilogo risulta prevedibile nonostante si sia cercato di sviare più volte l'opinione degli spettatori.
Uno degli aspetti interessanti della miniserie è tuttavia l'attenta caratterizzazione dei personaggi femminili, ricchi di sfumature e poco stereotipati. Il gran numero di potenziali colpevoli coinvolti (che aumentano progressivamente), inoltre, non penalizza la narrazione e le indagini si evolvono in modo fluido e realistico, suscitando curiosità e interesse in attesa di scoprire la verità su quanto accaduto.
La regia è poi attenta e curata, mentre le interpretazioni del cast sono di buon livello anche per quanto riguarda i membri del cast più giovani, pur non avendo a disposizione un materiale particolarmente brillante, a differenza di quanto offerto a François-Xavier Demaison e Alice Pol, il cui feeling sostiene molti dei passaggi potenzialmente più deboli. La visione, nel complesso, è comunque piacevole per chi ama i gialli in stile Broadchurch e The Missing.

Scomparsa Scomparsa, tra qualche settimana sugli schermi italiani, è una miniserie in grado di soddisfare chi ama seguire in tv dei misteri da risolvere senza però mettere in secondo piano i risvolti emotivi e umani della vicenda. Un buon livello tecnico e artistico rende inoltre possibile superare i punti deboli di un progetto che nel complesso è interessante e coinvolgente.