Recensione Scrubs - Stagione 5

Continuano le avventure all’interno dell’ospedale più pazzo della Tv

Recensione Scrubs - Stagione 5
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Stagione 5

La quinta stagione di Scrubs è stata trasmessa su suolo americano dalla NBC, rete in cui il serial è nato e cresciuto (ciononostante l’ottava ed ultima stagione è comunque finita nella mani della concorrente ABC). Il fortunato show nato dalla mente di Bill Lawrence ha sempre goduto di fama e consensi anche in Italia, a partire dal 2003 ha infatti militato con scadenza annuale nel palinsesto di MTV, che ne possiede da sempre i diritti di prima visione. La quinta stagione consta di ben ventiquattro episodi, ciascuno dei quali dura all’incirca venti minuti (metraggio abituale delle sit-com americane). Dopo quattro stagioni all’insegna del successo, la formula - considerata vincente con piena cognizione di causa - non cambia di una virgola, sintonizzandosi sulla lunghezza d’onda abituale. La struttura narrativa non subisce dunque variazioni di sorta: gli eventi sono filtrati attraverso l’unilaterale prospettiva di J.D., a tutti gli effetti protagonista della serie, eternamente sospeso tra il mondo reale e le proprie bizzarre fantasie. Sporadicamente intervengono le dovute eccezioni, anch’esse parte di un procedimento già collaudato in passato. Il decimo e il diciannovesimo episodio sono infatti narrati dal punto di vista di Carla e dell’inserviente; volendo essere puntigliosi si potrebbe notare come la titolazione delle due puntate in questione risulti curiosamente errata. “La sua storia II” e “La sua storia III” sono infatti forniti di una numerazione arbitraria che non trova riscontro alla luce delle stagioni precedenti (vedi riquadro per i relativi approfondimenti). Al di là di queste inezie tutto procede ligio alla norma, vale tuttavia la pena segnalare quelle piccole novità che influenzano l’andamento della storia.

Episodi particolari

Nonostante sia la fantasia di J.D. a dominare la narrazione è capitato più volte che il testimone del protagonista finisse nelle mani di altri personaggi. Si tratta per la precisione di tre puntate (ecco dunque che, stando ai titoli assegnati alle puntate 10 e 19, i conti non tornano): episodio 15 stagione 2; episodio 18 stagione 3; episodio 5 stagione 4, dedicati rispettivamente a Cox, Turk e Elliot.

Piccole novità

Turk e Carla, felicemente sposati ormai da un anno, hanno intenzione di allargare la famiglia. Restare incinta si rivelerà un’impresa più difficile del previsto e l’intera fase del concepimento darà luogo a tutta una serie di comiche peripezie. La prima conseguenza è che J.D., seppur a malincuore, dovrà concedere il giusto spazio alla coppia, abbandonando l’appartamento di Turk e Carla per trasferirsi a casa di Elliot, un trasloco che non sarà privo di conseguenze. In ogni caso anche J.D. raggiunge un traguardo importante quando finalmente diventa medico di ruolo. Abbandonate le vesti dello specializzando (soltanto a livello metaforico, perché il camice rimane quello di sempre) pretende e talvolta - incredibile dictu - ottiene, maggior considerazione e rispetto da parte dell’eterno mentore Dr. Cox. In qualità di medico deve a sua volta gestire uno stuolo di giovani specializzandi, per i quali aspira a diventare una figura di riferimento. Elliot stringe invece una passionale relazione con un nuovo arrivato, bellimbusto la cui avvenenza è inversamente proporzionale al carisma. Mentre la singolare liaison genera qualche trambusto all’interno del Sacro Cuore, J.D. avrà il suo bel daffare nel gestire la gelosia che lo attanaglia.

Un serial di successo

Scrubs rappresenta una riuscita via di mezzo tra la situation comedy più classica (in questo caso fortunatamente priva di risate registrate) e il tradizionale medical drama. Se dalla prima derivano gli spazi fortemente circoscritti, le raffiche di battute e i tormentoni che caratterizzano i singoli personaggi, dal secondo eredita tutto quel corollario di amori, passioni e drammi famigliari che proliferano all’interno dell’ospedale. La carta vincente, messa in gioco fin dalla prima stagione, sta nel bilanciamento pressoché perfetto tra il riso e la riflessione: Scrubs è sempre stato capace di raccontare le piccole grandi questioni della vita (amore, morte, amicizia, malattia) e della crescita (assumersi le proprie responsabilità, confrontarsi con decisioni difficili, trovare la fiducia in sé stessi) con disinvolta freschezza. Anche gli argomenti più impegnativi trovano il proprio spazio all’interno di un contesto fondamentalmente spensierato, generando un equilibrio difficile ma capace di mantenere le dovute distanze tanto dal melodramma quanto dalla commediola frivola e superficiale. Il tutto poi è cadenzato da una serie di gag irresistibili, spesso demenziali ma che mai scadono nella facile volgarità.

Ognuno al suo posto

Come detto la quinta stagione non si distingue granché dalle precedenti, fatta eccezione per qualche inevitabile innovazione a livello di trama. Il fatto che J.D. sia diventano medico di ruolo spalanca comunque le porte ad alcuni cambiamenti nel rapporto con Cox, relazione che finirà per oscillare ondivaga tra l’aperto antagonismo e il rispetto reciproco. J.D. perde almeno una minima parte della propria sudditanza per acquisire maggior sicurezza, facendosi valere, o per lo meno provandoci, in più di un’occasione. Lo stesso Cox viene in qualche modo ammorbidito, la sua leggendaria spigolosità (dalla quale gli artefici di Dr. House hanno tratto qualcosa di più che semplice ispirazione) viene leggermente smussata rendendolo più incline ai sentimenti. Sia chiaro, non sono che piccoli accorgimenti, del tutto insufficienti ad intaccare quell’atmosfera generale cui siamo felicemente abituati. Tutti i comprimari ad esempio rimangono al loro posto e svolgono appieno la funzione cui sono preposti: il menefreghismo a volte perfido di Kelso, la perenne inadeguatezza di Ted, la sessuomania di Todd e il machiavellico inserviente alle prese con progetti sempre più strampalati. Ecco dunque il consueto susseguirsi di siparietti, alcuni irresistibili, altri divertenti, molti ripetitivi. E proprio qui sta il limite maggiore dei ventiquattro episodi in questione: la rigida uniformità delle location costringe la struttura drammatica entro binari ben precisi, dai quali è difficile sviare. Gli stessi sceneggiatori sembrano del resto consapevoli dell’ostacolo, come testimonia la ventiduesima puntata che, tramite l’espediente del déjà-vu, instaura un gioco meta-cinematografico dagli intenti oltremodo espliciti.

Scrubs - Stagione 5 Con quasi un centinaio di puntate sulle spalle, Scrubs comincia a dare i primi segni di stanchezza. L’affezione per i personaggi tiene lontana la noia e anche questa volta, tra alti e bassi, il gioco scorre liscio. Le novità sono ridotte al minimo e il fan troverà pane per i propri denti. La sensazione in ogni caso è che il congegno, per quanto riuscito e funzionante, sia stato sfruttato a sufficienza e cominci a manifestare i suoi limiti.