Sento Ancora la Vertigine Recensione: Elodie merita di più?

Tre puntate per una docuserie vuota che non racconta affatto dell'anno frenetico e pieno di avvenimenti lavorativi della cantante italiana.

Sento Ancora la Vertigine Recensione: Elodie merita di più?
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Sento ancora la vertigine non rende giustizia ad Elodie. Nel giro dello stesso mese Groenlandia approda nel catalogo di febbraio 2023 di Netflix con La legge di Lidia Poët, lo show sulla prima avvocatessa italiana, e nella lista delle serie Amazon Prime Video di febbraio 2023 con la docuserie su Elodie. Prodotti agli antipodi per intenti ed esecuzione, generi e personaggi, se non fosse che entrambi esplorano due lati femminili; da una parte per una figura storica che ha rivoluzionato il ruolo delle donne nel mondo e in Italia e dall'altra una cantante pop che, comunque, con la propria notorietà ha saputo fare luce su discriminazioni e disuguaglianze, portando la lotta all'interno dei suoi brani.

Ma la vera grande differenza che distacca enormemente i serial delle piattaforme sono gli intenti riguardo la storia che si vuole raccontare. Se da un lato vi è del contenuto, dall'altro con il mini documentario in tre puntate, Prime Video sintetizza l'immagine di Elodie traendone poco o nulla. Dimostrando che quando un'artista è capace sa raccontarsi adeguatamente con i propri lavori, non grazie a chi tenta di inquadrarla.

Elodie tra Sanremo, interviste e cinema

Sicuramente Sento ancora la vertigine è un contentino per tutti coloro che, finito Sanremo, hanno ancora il bisogno di aggrapparsi a qualche copertina di linus e trascinarsi dietro aneddoti e repliche delle esibizioni, stanchi magari del solito gossip intorno ai Ferragnez - per chi ne avesse voglia, poi, c'è anche la recensione del film La primavera della mia vita con Colapesce Dimartino. Ma ciò che più lascia scocciati della breve durata del prodotto Prime Video è che in verità Elodie è una personalità che, vista soprattutto la pienezza del suo 2022, si sarebbe meritata il giusto spazio per poterne parlare al pubblico in prima persona.

Non fare solamente il video-ricordo delle registrazioni in studio, della scelta di Due per il teatro Ariston o per il debutto inedito sui red carpet cinematografici (leggete dell'interpretazione di Elodie nella recensione di Ti mangio il cuore). Come in fondo la musicista aveva dimostrato di saper fare con il reportage nel suo quartiere Natale con Noisey e Vice Italia nel 2020, con più di due milioni di visualizzazioni su Youtube, in cui la cantante non solo accompagnava l'intervistatore e lo spettatore per le strade della sua infanzia, ma nella trasformazione di quello che è stato il suo passato, il quale l'ha resa poi l'artista che conosciamo.

Tutto il lavoro di un'artista per un documentario vuoto

Un'onestà maggiore, in quel caso, nelle intenzioni di un'intervista che, prendendosi meno della metà del tempo di Sento ancora la vertigine, riportava mille volte in più l'animo, la determinazione e il percorso tracciato fino a quel momento da Elodie.

Cosa che manca completamente nelle puntate su Prime Video, i cui pochi estratti di vita lavorativa e quotidiana fanno solamente da cassetto per i ricordi di un lasso di tempo circoscritto, privi però di reali informazioni che non possono perciò avvalersi dell'effettivo risultato che presumibilmente il doc seriale auspicava raggiungere, riuscendo nella sorprendente impresa di mettersi a confronto col periodo più florido della carriera della cantante, non sapendone cavare nulla di vagamente sostanzioso. Due Sanremo in due anni, cinque singoli rilasciati, un nuovo album, madrina del Pride di Roma, invitata a cantare alla Notte della Taranta e con un primo film da protagonista. Il tutto condensato al punto da risultare inconsistente. C'è quindi solo da aspettare che possa esserci un prossimo e più diretto confronto con questa icona moderna dell'immaginario musicale italiano, il quale possa donarle l'approfondimento che merita, per lei e i suoi fan.

Sento ancora la vertigine Sento ancora la vertigine non rende giustizia alla personalità di Elodie e al suo 2022 pieno di avvenimenti lavorativi e creativi. Una docuserie che sembra più una finestra su dei ricordi personali della cantante, ma che si susseguono vacui e ripetitivi, così come le dichiarazioni dell'artista, di cui si vorrebbe conoscere ancora più a fondo il carattere e, soprattutto, il processo artistico. Cosa che non avviene affatto con il prodotto su Amazon Prime Video.

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