Servant 2 recensione: la conferma di M. Night Shyamalan

La nostra recensione di Servant 2, seconda stagione della serie Apple TV+ prodotta dal regista de "Il Sesto Senso", M. Night Shyamalan.

Servant 2 recensione: la conferma di M. Night Shyamalan
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Sembrerà strano da leggere, ma Servant 2 - uno show alquanto macabro che getta le proprie basi sulla morte di un infante - è a tratti divertente. La seconda stagione della serie horror di Tony Basgallop e M. Night Shyamalan rimane un lungo mistero avvincente, sulla scia della prima, e mescola momenti di relativa quiete, che allentano la tensione, ad attimi di terrore e inquietudine. Eppure non mancano frangenti in cui potrebbe persino strappare un (mezzo) sorriso. Le prime impressioni su Servant 2 ci avevano dato speranza per il futuro di questa seconda stagione, ma sarà davvero così? Scopriamolo nella nostra recensione completa.

Sfumature leggere da dark comedy

Quando abbiamo lasciato la famiglia Turner, Dorothy (Lauren Ambrose) aveva appena scoperto che il figlio Jericho era scomparso ed era fermamente convinta che il suo bambino fosse stato rapito, presumibilmente da Leanne (Nell Tiger Free), la misteriosa tata timorata di Dio, ed era determinata, quindi, a ritrovarlo, come se avesse del tutto rimosso la morte di suo figlio, avvenuta in uno straziante incidente, e il fatto che il Jericho scomparso fosse in realtà una bambola reborn terapeutica che pareva aver preso misteriosamente vita, lasciando spazio ad un vero neonato. Chi (o cosa) fosse è poco chiaro.

Servant 2 si colloca in una zona tra l'accogliente e il claustrofobico: quasi tutta l'azione si svolge all'interno della casa a più piani dei Turner. Il mondo esterno viene solitamente mostrato via satellite, tramite videochiamate e notiziari trasmessi sul televisore affisso alla parete del soggiorno. Sean (Toby Kebbell), marito di Dorothy, è uno chef e lavora in casa; più a lungo resta dentro, immerso nella propria confusione, più è difficile per lui distinguere tra realtà e immaginazione, comportamento razionale e pura assurdità. Comprensibile, no?

Ed è qui che entra in gioco la nota divertente di cui sopra. Come parte del suo sforzo per rintracciare Leanne e la setta a cui è associata, Dorothy ordina a Sean di creare un sito web per una finta pizzeria che fa consegne a domicilio. Buffo non solo come la donna, determinata al massimo, prenda le redini della situazione e imponga in un certo senso il proprio modus operandi al marito, ma anche lo stesso nome scelto per il servizio: Santa Crostina!

In un'altra sequenza da dark comedy, Dorothy - che sostituisce il conduttore del telegiornale della sera - recita i titoli con il tono rilassante e cantilenante di una madre che legge una favola della buonanotte, nel caso in cui Jericho la stesse ascoltando. È un momento tanto divertente quanto necessario per la natura di Servant 2: il telegiornale segue infatti una scena in cui un personaggio viene ipnotizzato e ricorda un'esperienza orribile vissuta con il culto religioso di Leanne. La serie vive di questo: un colpo di frusta porta il livello di angoscia al limite, poi pizzica i nervi tesi degli spettatori come corde di chitarra affinché si rilassino.

Grande attenzione viene posta su Dorothy, giornalista vanitosa ed esigente che sta affrontando un esaurimento nervoso non indifferente con una gran forza di volontà. Boris McGiver fa un gradito ritorno nei panni del pio ed eccentrico zio George di Leanne; Rupert Grint rimane uno degli attori principali e in non poche occasioni ruba la scena ai Turner nei panni di Julian, sibilando parolacce a denti stretti e aggrappandosi ferocemente all'idea che tutto ciò che accade nella casa di sua sorella e di suo cognato possa essere spiegato.

Personaggi più approfonditi

Servant 2 si tuffa più in profondità nel dolore dei personaggi. Leanne è una figura misteriosa - potrebbe essere un prodigio con poteri soprannaturali indefiniti - ma è anche una giovane donna segnata da una madre severa e autoritaria. E Sean è così consumato dalla crisi emotiva di Dorothy che non ha veramente pianto la perdita di suo figlio. Quando trova la bambola reborn nella spazzatura, Sean prende il sostituto Jericho e gli fa un bagno tenero e straziante.

Sul piano tecnico, la produzione si conferma su buoni livelli. Le riprese contribuiscono a trasmettere questo senso di inquietudine nelle scene più cariche di suspense, proprio come in ogni horror che si rispetti - non che ci si aspettasse di meno da M. Night Shyamalan. La fotografia è ottima e, come già detto nel nostro first look, riesce a catturare anche i dettagli più piccoli, che impreziosiscono determinate scene.

La sceneggiatura è scritta bene, non ci sono buchi narrativi e i colpi di scena non mancano, anche se alcuni risvolti potrebbero sembrare un po' telefonati. Servant 2 è uno show che non forza mai troppo la mano con immagini eccessivamente raccapriccianti e nel complesso può essere ben goduta anche da coloro che non sono proprio amanti del genere horror. In fin dei conti, l'intera serie si fonda su un dramma famigliare, sul lutto di due genitori che disperatamente si aggrappano a qualsiasi palliativo pur di tornare a essere madre e padre.

Servant Servant è un thriller che fa molto uso di cliffhanger, motivo per cui la decisione di distribuire gli episodi settimanalmente su Apple TV+ non ha giovato granché all'esperienza finale. Ma la seconda stagione ha costruito una trama ancor più interessante e tensiva intorno alla pia Leanne, e la season 3 già annunciata potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo dal quale gli spettatori potrebbero non aver fretta di destarsi. Le premesse per continuare nella direzione giusta ci sono tutte e la nuova tranche di episodi non fa che confermare Servant come una delle produzioni più altisonanti della piattaforma Apple. Considerando che, a oggi, non sono molti i titoli degni di nota sul servizio, è cosa buona mettere in risalto quelli per cui potrebbe valere la pena effettuare la sottoscrizione. Lo show di Tony Basgallop e M. Night Shyamalan è indubbiamente uno di questi.

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