She-Hulk 1x01: un esordio lento ma necessario per la serie Disney+

She-Hulk inizia con una puntata sì lenta, ma per molti versi necessaria ad introdurre Jennifer e le sue peculiarità, ben diversa dall'Hulk che conosciamo.

She-Hulk 1x01: un esordio lento ma necessario per la serie Disney+
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Ormai possiamo considerarlo quasi un tratto distintivo, quello di iniziare con una certa calma da parte delle serie Marvel. E, per onor di cronaca, va detto che raramente hanno commesso errori grossolani in fase di introduzione, concentrati più che altro nelle parti centrali di stagione o in finali troppo rapidi e insoddisfacenti. Speriamo che con She-Hulk: Attorney at Law sia arrivato una volta per tutte il momento di superare simili difficoltà, vista anche la struttura da comedy pura che per la prima volta fa capolino nel Marvel Cinematic Universe, come scrivevamo nel nostro first look di She-Hulk. Questa è in fondo la tanto discussa novità del telefilm che oggi ha debuttato su Disney+, con una puntata che appunto vuole essere semplicemente un'introduzione a Jennifer Walters e alla sua peculiare versione di Hulk (non perdete le altre uscite Disney+ di agosto 2022).

Ma si tratta al contempo di un modo neanche tanto subdolo di riprendere confidenza con ciò che alla radice è Hulk e la miriade di problematiche che comporta - che sia in sostanza un'apripista per un futuro più centrale per il personaggio? Un esordio magari non scintillante né tantomeno ricco di promesse stratosferiche, ma molto umano e a tratti persino delicato tra le numerose gag che si susseguono senza soluzione di continuità.

Un road trip andato a male

Le vicende vedono protagonista Jennifer Walters (Tatiana Maslany), avvocatessa costantemente alla ricerca della grande occasione per lanciare la sua carriera nonché cugina dell'Avenger Bruce Banner (Mark Ruffalo), destinato a cambiare in maniera drastica la sua vita. Durante un loro viaggio in auto, infatti, un incidente improvviso porta Jennifer ad assorbire nelle sue vene del sangue di Hulk, che avrà ovviamente delle ripercussioni complicate e che mette subito in allerta Bruce, ben conscio di quanto possa essere alienante e incontrollabile sentire un'altra persona dentro di sé. Decide allora di portare la cugina in una remota località esotica per prepararla ad ogni eventualità, ma presto emergeranno delle differenze inconciliabili tra i due Hulk.

Come già abbiamo avuto occasione di sottolineare nella nostra anteprima della prima comedy del MCU, a sorprenderci in positivo fin dall'inizio è stata la facilità con cui l'umorismo tipico della Marvel è stato trasposto in una comedy pura, dato ancora più eclatante se si considera che in fondo durante questa prima puntata osserviamo interagire soltanto due personaggi. She-Hulk riesce insomma nell'impensabile missione di mostrare gli elementi che più la contraddistinguono senza alcuni degli aspetti essenziali della commedia, in primis la varietà umoristica portata da numerosi personaggi. Ne fuoriesce un insieme curiosamente piacevole e solido, elevato poi dalle celebri rotture della quarta parete di Jennifer, immancabili per ogni sua trasposizione.

Un po' troppa furbizia?

Un umorismo che tra l'altro sembra non conoscere già confini: tra battute a sfondo leggermente sessuale, piccoli e poco invadenti commentari sociali, gag simili alla comicità demenziale e da cameratismo tipici dei college statunitensi, persino conversazioni ai limiti dell'assurdo sulla verginità o meno di un certo Avenger; mancherebbe davvero solo un pizzico di dark humour e il calderone sarebbe al completo, ma forse avventurarsi in quel territorio con decisione è chiedere un po' troppo al MCU attuale. In generale però è il concept stesso dell'episodio che non ci ha soddisfatto appieno, poiché sicuramente introduce nella maniera più chiara e riuscita possibile il personaggio di Jennifer e ciò che la rende unica, eppure sembra sospeso tra due mondi, per così dire.

Tanto del minutaggio è infatti usato per chiarire molti passaggi dell'evoluzione di Hulk, un lavoro su cui il Marvel Cinematic Universe ha spesso e volentieri glissato e la première di She-Hulk vuole quasi rimediare a questa mancanza. Un approfondimento che era forse impossibile contestualizzare maggiormente, non è fuori luogo o altro, ma appare lampante che l'enorme introduzione lenta e compassata questa volta aveva un duplice scopo o meglio, un duplice obiettivo. Resta un esordio convincente, capace di testimoniare ancora una volta quanto, almeno nel comparto seriale, la Marvel riesca a dare il meglio su tematiche lontane dal classico salvataggio del mondo e dell'universo.

She-Hulk She-Hulk: Attorney at Law esordisce con un insospettabile solidità e piacevolezza, queste sembrano essere le parole chiavi di una serie che di certo non mira a stravolgere il Marvel Cinematic Universe, bensì a raccontarne - almeno per ora - un piccolo angolo in un modo diverse. D'altronde She-Hulk è una comedy pura e lo mette in mostra fin dalle primissime battute, ricola di un umorismo che già in questo primo episodio sembra non conoscere limiti per varietà e qualità ben più che discreta. Il nocciolo del telefilm, insomma, brilla fin da subito grazie anche alle rotture della quarta parete di Jennifer, nonostante la première, come capita sempre nelle produzioni seriali dei Marvel Studios, voglia solo introdurre il personaggio e poco altro. Qui forse la natura da comedy si scontra un po' troppo con il concept della puntata, che non ci ha fatto impazzire anche perché sembra che voglia colmare i numerosi buchi nella caratterizzazione ed evoluzione di Hulk nell'ultimo decennio. Resta un esordio solido, con tante piccole chicche che siamo sicuri diventeranno presto virali, ma la sensazione è che il meglio arriverà nelle prossime settimane.