She-Hulk 1x02 Recensione: lo show Marvel sugli avvocati è atterato

Dopo un pilot introduttivo, She-Hulk può finalmente entrare nel vivo, in quel piccolo e divertente show sugli avvocati che Jen ci aveva promesso.

She-Hulk 1x02 Recensione: lo show Marvel sugli avvocati è atterato
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Con le dovute ed ovvie differenze, l'inizio di She-Hulk è concettualmente simile a Futurama: un primo episodio semplicemente introduttivo (qui potete recuperare la nostra recensione di She-Hulk 1x01) che mira a stabilire le atmosfere e preparare il terreno per tutto ciò che verrà e poi, servendoci di una citazione a questo punto necessaria, possiamo dire che la serie è atterrata. La seconda puntata della nuova serie Marvel, infatti, trasforma le promesse fatte da Jennifer Walters di regalarci un piccolo e divertente show di avvocati in realtà, mettendo oltretutto in mostra una solidità a tratti impressionante. She-Hulk non ha minimamente paura di affondare i suoi artigli nella comicità più pura, dal tocco di cinismo a quella più demenziale, perché è appunto una comedy, che però non dimentica che i grandi esponenti del genere riescono sempre a consegnare al proprio pubblico dei momenti drammatici ben assestati.

Siamo ancora agli inizi, non aspettatevi un Cin-Cin che passa interi episodi a discutere di alcolismo o un M*A*S*H che riflette sulla guerra, ma nel suo piccolo She-Hulk riesce già a offrire spunti non banali e ben poco comici.

In cerca di un lavoro

La vita di Jennifer Walters (Tatiana Maslany) è irrimediabilmente cambiata: si era convinta di poter tenere la sua natura di Hulk sotto controllo e nascosta al mondo, ma l'attacco in corte da parte della possente influencer Titania (Jameela Jamil) ha modificato i suoi piani. E adesso si sente per molti versi punita per aver fatto la cosa giusta, visto che è stata licenziata per aver perso la causa e nessuno studio sembra interessato ad assumersi i rischi di impiegare la cosiddetta She-Hulk tra i loro ranghi - con tanto di cambio di logo, da Attorney at Law a Attorney for Hire, piccole attenzioni che a volte fanno la differenza.

Questa è la premessa dell'episodio, che in pratica non è altro che un'esilarante crisi esistenziale da parte di Jen, ad un certo punto convinta persino che avrebbe fatto meglio a lasciar correre e ignorare le gesta folli di Titania, poco importa che una giuria intera sarebbe probabilmente deceduta. Una crisi esistenziale e lavorativa giunta perlopiù nel peggiore dei momenti possibili, con una cena familiare in arrivo e il classico mix di pietà e exploit lavorativi dei parenti, alcuni diventati addirittura dei manager in un supermercato locale. È solo un esempio, ma che rende a nostro avviso molto chiara la natura di She-Hulk, una comedy che non intende in nessun modo rivoluzionare la ruota, bensì sfruttare i più noti scenari del genere con appunto il twist del supereroe e ciò che ne consegue.

Una serie solida e leggera

Un insieme che funziona in maniera egregia, sicuramente colmo di tante sequenze prevedibili - poteva mai mancare una scena in cui i genitori sfruttano i poteri di Jen per dei lavori di casa? - con una certa facilità, eppure non meno divertenti per questo. Jennifer come protagonista, infatti, è un perfetto catalizzatore dei vari tipi di umorismo che She-Hulk intende proporre, sia il più sguaiato delle sbornie da Hulk che ritornano sia il più sottile ed elaborato, sempre e comunque nei canoni di semplificazione della Marvel. Insomma, un'ottima base con cui lavorare, su cui poi si innestano gli elementi da legal drama con una leggerezza e naturalezza eccezionale, un Suits che non ha piani di prendersi neanche un po' sul serio se non per brevissimi istanti - e il monologo di un certo personaggio in cella, tra i namaste e improbabili haiku, ne è la prova tangibile.

Quindi sì, possiamo sbilanciarci nell'affermare con certezza che la serie in onda su Disney+ è ufficialmente atterrata ed è tra noi, che può vantare una formula che ad ora non può non apparire vincente sotto molti punti di vista proprio per la sua leggerezza e gli argomenti improbabili o comunque periferici all'interno del MCU che va a toccare. D'altro canto, tuttavia, sono precisamente i piccoli angoli curiosi che danno ancora più vita e colore ad un mondo di fantasia e She-Hulk sembra comprenderlo magistralmente.

She-Hulk In un'aura ancora di scetticismo dilagante, She-Hulk prosegue lungo la sua strada e si conferma una delle serie potenzialmente più coerenti e solide del Marvel Cinematic Universe. Un prodotto che, come diciamo spesso in questi casi, sa perfettamente cosa fare e come farlo, una comedy che non ha paura di affondare i suoi artigli e scherza ad ogni inquadratura o quasi e che tuttavia non dimentica la lezione dei grandi esponenti del genere. In fondo la seconda puntata è quasi totalmente una crisi esistenziale di Jennifer, adesso senza lavoro a causa della sua identità rivelata di She-Hulk, che tra una battuta e una situazione improbabile riesce comunque ad inserire piccoli momenti più drammatici che bilanciano l'insieme. Un'ottima base su cui poi si innestano gli elementi da "show sugli avvocati" con una facilità e naturalezza magistrale, con un primo che già metterà a dura prova la nostra protagonista. Come già detto, She-Hulk ha in mente un obiettivo e sa alla perfezione in che modo ottenerlo, per adesso funziona pur nel suo essere piccolo, nel suo ritrarre un piccolo angolo di mondo di un MCU mastodontico.