"Il resto della stagione non è come vi aspettate", aveva affermato la regista di She-Hulk Anu Valia. Ecco, dopo aver visto il sesto episodio di She-Hulk, ci sentiamo di dire che questa promessa è stata assolutamente mantenuta. Peccato che al contempo siamo convinti che tale cambiamento rappresenti una caduta di stile non indifferente per la serie Marvel, che sembra allontanarsi da tutti i suoi punti di forza per abbracciare contemporaneamente le varie debolezze messe in mostra nelle settimane precedenti: Jen non è impegnata in nessun caso giudiziario, uno dei cosiddetti villain viene improvvisamente imbastardito e sfruttato in maniera piuttosto sciocca ed in generale, a parte qualche gag gradevole e un passo avanti nel rapporto conflittuale della protagonista con il suo essere un Hulk, è proprio una puntata povera che relega le sue migliori intuizioni in una rapida storyline secondaria.
She-Hulk, come purtroppo capita alla stragrande maggioranza dei telefilm del MCU, sta insomma arrancando in questa parte centrale e necessita di una scossa, di un convincente sprint finale visto che in fondo mancano solo 3 episodi.
Un matrimonio improvviso
È tempo di festeggiamenti, in quanto Jen (Tatiana Maslany) è stata invitata, addirittura in veste di damigella d'onore, al matrimonio di una sua amica dei tempi del liceo e, come conferma la stessa protagonista, si tratta di un piccolo episodio autonomo, un po' separato dal resto - e qui, nonostante la simpatia della rottura della quarta parete, sono già suonati i primi campanelli d'allarme. Mentre la nostra avvocata di fiducia è quindi impegnata a festeggiare e a gestire qualche invitato indesiderato, Nikki (Ginger Gonzaga) e Mallory (Renee Elise Goldsberry) si trovano a difendere un individuo immortale che ha più volte finto la sua dipartita per evitare conversazioni scomode con le varie mogli.

E iniziamo subito da qui, dall'aspetto positivo, perché mentre la scorsa settimana (qui potete recuperare la nostra recensione di She-Hulk 1x05) la storyline principale riusciva a convincere per bizzarria e quella secondaria risultava deludente, adesso le parti si sono invertite: nel sesto episodio a brillare è proprio il caso di Nikki e Mallory, ricco di stranezze e permeato dalle atmosfere di genuino trash che ci accompagnano fin dall'inizio della serie. In ciò She-Hulk regala sempre il meglio di sé, quando mescola il suo stile a tematiche legali alla Ally McBeal ed è un peccato che gli sia riservato un minutaggio davvero risibile, l'uomo immortale avrebbe meritato più spazio e più occasioni per fuggire con un finto suicidio da confronti che non sa gestire.
Una povertà preoccupante
Tuttavia non può essere abbastanza per salvare la puntata, deludente sotto ogni altro punto di vista: il matrimonio regala scene di un trito e ritrito esasperante, il dualismo Jen/She-Hulk viene affrontato con troppa semplicità persino rispetto al tono leggero della serie in generale e, forse l'aspetto più sconfortante, uno dei villain viene preso e reso sostanzialmente un pupazzo inutile. Non c'è traccia della folle e squisitamente insensata inventiva che aveva dominato le apparizioni precedenti, non c'è alcun tentativo da parte degli sceneggiatori di sfruttare a proprio vantaggio la sua eccentrica posizione, non siamo riusciti a riscontrare nessuna sottotraccia furba nelle sue azioni oltre al banale "sono arrabbiato con Jen e quindi devo vendicarmi".

Il che, soprattutto nel contesto di una produzione Marvel, non sarebbe di per sé un problema, ma non c'è neanche l'ombra di un piano ed è come se quel personaggio fosse stato messo lì per fare numero e poco più. Ed anche in una comedy questa è una problematica da non prendere sottogamba, anzi. Dunque cosa resta? Ben poco, a dir la verità, per un telefilm che sembra aver intrapreso la strada della semplicità e superficialità ad ogni costo. Le possibilità per creare un rush finale intrigante ci sono eccome, ma a tre appuntamenti dalla fine She-Hulk deve smetterla di relegare premesse e promesse nei secondi finali degli episodi e metterli al centro della ribalta, oltre a ritrovare la coerenza e la solidità della prima parte di stagione.