Shining Girls: recensione dell'affascinante serie thriller su Apple TV+

Un serial killer, la manipolazione del tempo, delle vittime che vogliono resistere e un Jamie Bell mai stato più inquietante.

Shining Girls: recensione dell'affascinante serie thriller su Apple TV+
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Il percorso all'interno dello show di Apple TV+ con protagonisti Elizabeth Moss e Jamie Bell è molto affascinante. Sebbene avevamo mostrato già un iniziale interesse con le prime impressioni su Shining Girls, la sua strada assume nel proprio proseguimento una piega del tutto inaspettata, almeno per chi non ha approcciato il romanzo di Lauren Beuke da cui è tratta. Per tutti gli altri, vergini rispetto alle parole della scrittrice sudafricana, il prodotto sulla piattaforma prende contorni che sarebbe stato difficile prevedere e di cui se ne ammira la capacità di espressione sia letteraria che di adattamento per il piccolo schermo.

Perché approcciarsi ad una serie con al centro un serial killer che si scoprirà poter spostare a proprio piacimento gli eventi, giocando col tempo e contorcendolo, allargandolo o contraendolo a sua voglia, implica uno sforzo di concentrazione non indifferente affinché la narrazione non sfoci nel più confusionario degli epiloghi. E c'è da considerare anche il fattore credibilità che bisogna mantenere alto e appetibile per non perdere l'aggancio che così sapientemente si era riuscito ad instaurare nel pubblico, che al minimo sentore di cedimento potrebbe rimettere in prospettiva tutti i progressi fatti dalla storia e ritrattare il proprio grado di apprezzamento.

Un grande e inquietante Jamie Bell

Shining girls, però, riesce a superare a pieni voti la prova che l'ha catapultata nel catalogo di luglio 2022 di Apple TV+ e che settimanalmente ha offerto allo spettatore di potersi addentrare nella mente e nelle azioni di un serial killer a cui piace sentirsi il padrone del tempo

Padrone degli accadimenti e delle situazioni, della vita degli altri che si piegano così alle sue volontà, padrone soprattutto di tutte quelle donne che hanno avuto la sfortuna di incrociarlo nella loro linea temporale e hanno incontrato spesso la morte. Una fine dolorosa e macabra, nonché insieme primordiale e sovrannaturale. Un'inquietudine la quale, seppur assopita nelle sequenze di indagine e scoperta dell'identità di quell'uomo che sembra provenire da lontano, viene completamente sostenuta da un interprete come Jamie Bell che si ritrova di fronte probabilmente ad una delle sue performance più strutturate ed intense. Quella in cui la sua faccia da bravo ragazzo si tramuta nella maschera impassibile di un uccisore pieno di rabbia e di disordini, l'inaridimento di un animo che nell'insofferenza dell'essere scartato e rifiutato ha trovato la maniera di fare fuori ciò che gli procurava più sofferenza e collera.

Un odio che il personaggio cova dentro e che l'attore restituisce in soli pochi e sporadici istanti di scompostezza, quella che non manca mai invece durante i crimini e i viaggi a ritroso per mietere vittime, e che caratterizzano un'interpretazione immutabile eppure angosciante.

Storie di donne e resistenza

E sicuramente è proprio Jamie Bell una delle motivazioni che più sospingono il pubblico a continuare con un racconto che si sposta dunque dal thriller alla sospensione dell'incredulità, dove a rimanere fisso ed umano è il desiderio di ferire l'altro per i torti che crediamo l'umanità ci abbia fatto. Una storia che ribolle del disprezzo del suo omicida e viene sospinta dalla sua ricerca che magnetizza e spaventa, rapisce e respinge.

Il mescolamento di informazioni e accadimenti che suggeriscono la complessità dell'impalcatura narrativa che Shining girls riesce comunque a erigere con meticolosa dote, accompagnando nel disvelamento di un irreale che sa però far accettare allo spettatore e finisce per integrarsi discretamente alla componente narrativa della serie.

La canonicità della figura del serial killer viene legata alla possibilità di poter manovrare il tempo e affliggere le proprie prede tanto fisicamente quanto contorcendo le loro conoscenze e la loro quotidianità. Il sovrastarle con la mente, facendole sentire perse e spaurite, prive di punti di riferimento e lasciate allo sbando prima di finire macellate. Uno show sul riacquisto della propria esistenza, quella di donne decise a ribaltare il trucco temporale del loro assassino, volendo resistere e tornare a vivere.

Shining Girls Shining girls riesce a catturare lo spettatore e, soprattutto, a fargli credere nella sua storia che mescola irreale e thriller. Una svolta inaspettata per coloro che non hanno letto il libro omonimo di Lauren Beuke da cui la serie è tratta, che sospinge la sospensione dell'incredulità del pubblico e lo fa addentrare nella ricerca di un serial killer freddo e sadico. Un cattivo interpretato dall'attore Jamie Bell, probabilmente in una delle sue migliori interpretazioni, con il viso da bravo ragazzo reso inquietante e impenetrabile, distaccato come il modo con cui attacca le sue vittime.

7.5