Star Trek Picard 1x04 Recensione: la storia non decolla?

Episodio 4 per Picard, ma la storia stenta a decollare. Il prode Jean Luc ed il suo equipaggio fanno una deviazione per prendere un vecchio amico, Elnor.

Star Trek Picard 1x04 Recensione: la storia non decolla?
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E finalmente, dopo tre episodi, Picard sale su di una astronave e solca le autostrade dello spazio! Con il suo gruppo arrangiato, l'ex Ammiraglio si avvia alla ricerca della figlia di Data. La quarta puntata di Star Trek: Picard è finalmente disponibile su Amazon Prime Video: nella nostra recensione di Star Trek Picard 1x03 avevamo dipinto uno scenario narrativo interessante, ma ancora un po' frenato. Una scrittura che, a quanto pare, stenta ancora a decollare.

L'assoluta verità

Si alza il sipario e si assiste ad un ennesimo flashback, in cui viene introdotto un nuovo personaggio, Elnor (Evan Evagora), un giovane romulano, educato alla cultura dall'ex Capitano dell'Enterprise. Di ritorno alla linea temporale principale, il viaggio di Picard e del suo equipaggio continua con confronti tra i suoi membri, che non sono affatto contenti quando viene detto loro che dovrebbero effettuare una deviazione a Vashti, un luogo di rifugio romulano in cui vive Elnor, ormai adulto, ma non ben frequentato e governato peggio. Picard. Tenta di convincerli della bontà della sua decisione: vuole reclutare qualche Qowat Milat, cioè delle suore guerriere romulane, le più temute nemiche della Tal Shiar.

Intanto Soji e e Narek vivono la loro storia d'amore, ma la ragazza è ignara delle vere intenzioni del romulano. La deviazione verso Vashti non si rivela per Picard e soci tanto positiva: lasciano il pianeta con un Elnor in più, ma subiscono un attacco da un'astronave romulana, per per poi essere aiutati da una misteriosa navicella che nasconde un piacevole segreto.

Chi va piano...

Il finale del terzo episodio aveva fatto ben sperare su una svolta per Picard, serie che si muove con la velocità di un bradipo e che ancora non cambia registro, costruendo un'introduzione piuttosto lunga, considerando che si è vicini al giro di boa e la trama dovrebbe iniziare a decollare.

Invece sembra che gli autori stiano diluendo sempre di più la narrazione, preferendo puntare l'attenzione sui personaggi, sulle loro storie e personalità. Una scelta che potrebbe risultare condivisibile, seppur opinabile, soprattutto in virtù di un ritmo che qui viene eccessivamente sacrificato. In effetti lo spessore di Picard, trainato dalla recitazione sontuosa di Sir Patrick Stewart, ha sovrastato tutto e tutti, per cui qualche momento in più per fare conoscenza del resto del cast potrebbe essere necessario per risollevare la qualità del racconto.

D'altronde, questa deriva ha penalizzato fin troppo il resto della trama. Per quanto attiene al finale, valga quello che è stato detto per il terzo episodio, ma con maggior forza: l'apparizione di un vecchio personaggio, caro ai fan di Star Trek, inserisce un ulteriore elemento che potrebbe anche far smuovere la storia e nutrire la narrazione. L'elemento che, in verità, potrebbe davvero dare una scossa è l'ultimatum che viene dato a Narek, che non sembra in grado di risollevarsi dalla sua storyline.

Star Trek - Picard “L’assoluta verità” aggiunge davvero poco alla storyline principale di Star Trek: Picard: vengono introdotti due nuovi personaggi, uno già conosciuto, l’altro (Elnor) appena abbozzato ma promettente, aprendo e chiudendo una parentesi nella narrazione. Non sarebbe corretto, forse, definire questa puntata un completo filler, anche perché occorrerà aspettare il finale per notare possibili ripercussioni, eppure Picard offre un altro episodio insipido, che non rende giustizia ad un universo enorme e variegato come quello di Star Trek.