Star Trek Picard 2x04 Recensione: alla ricerca dell'Osservatore

L'equipaggio de La Sirena affronta le problematiche sorte nel viaggio nel tempo, mentre Picard si avventura alla ricerca dell'Osservatore.

Star Trek Picard 2x04 Recensione: alla ricerca dell'Osservatore
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Con la recensione di Picard 2X03 abbiamo di fatto chiuso l'analisi iniziata con il nostro first look di Picard 2. È stata un'introduzione estesa, ma ben ritmata e ricca di eventi e tematiche che se non hanno pienamente soddisfatto le aspettative dei fan, hanno per lo meno alzato l'asticella di uno show che non si era presentato nel migliore dei modi nella sua prima iterazione. Picard 2, insomma, è iniziato col piede giusto e in questo quarto episodio inizia di fatto la vera avventura dell'equipaggio de La Sirena per sistemare il passato ed evitare lo spietato futuro della Confederazione sperimentato in prima persona da Jean-Luc e compagni.

Corsa contro il tempo

La dottoressa Jurati era riuscita ad interfacciarsi con la Regina Borg rischiando l'assimilazione, ma allo stesso modo era entrata in possesso delle coordinate utili a rintracciare il fantomatico Osservatore in grado di sventare la distopia di Q. Le notevoli capacità mentali di Agnes fanno scoccare l'interesse della Regina che, come una goccia che cade sulla pietra, cercherà di portare Jurati dalla propria parte, introducendo uno degli archi narrativi da sviluppare nel corso dei prossimi episodi. Raffi e Sette di Nove sono invece alla ricerca di Rios, che era stato arrestato dall'ICE (Immigration and Custom Enforcement) insieme ad alcuni immigrati nel corso di una retata, contravvenendo alla sacra regola dei viaggi nel tempo secondo la quale bisogna evitare di alterare lo scorrere naturale degli eventi.

Tutto degenera quando le due donne forzano la mano e si lanciano alla volta di Rios a bordo di una volante rubata, mentre il capitano della Stargazer sta per essere deportato a bordo di un bus. Intanto Picard, non potendo fare affidamento su nessun altro, si reca di persona alle coordinate rivelate da Jurati e si trova al cospetto di una giovane Guinan che ancora non lo conosce e che è in procinto di lasciare la Terra, sconfortata dal declino dell'umanità. Jean-Luc crede che sia lei l'Osservatore e per questo cerca in tutti i modi di trattenerla, ma le cose non stanno proprio così...

Le conseguenze dell'amore(?)

La peculiarità di questo episodio di Picard 2, e soprattutto il suo limite, risiede probabilmente nella poca coesione tra eventi e personaggi. Ci troviamo di fronte a diversi archi narrativi ma alcuni sono cruciali anche solo in potenza (ci riferiamo ovviamente alla storyline di Jean-Luc e di Jurati), mentre quelli relativi a Raffi, Sette di Nove e Rios sono determinanti nel loro condurre alla risoluzione di una vicenda non certo apicale - non fosse per la denuncia sociale e politica della quale si fa manifesto e che appartiene ai canoni di Star Trek -, introducendoci a scene di stampo action che lasciano il tempo che trovano, soprattutto nella loro giustificazione.

Oltretutto, troviamo la medesima critica sociale (sebbene non focalizzata sull'immigrazione) nelle parole di Guinan che esplicitano il suo desiderio di lasciare la Terra demoralizzata dall'egoismo degli uomini, nonostante le loro immense potenzialità. Tra le righe, Picard 2 ci fornisce anche qualche easter egg, come di consueto, alcuni dei quali approfondiscono ulteriormente il passato di Jean-Luc presso Chateux Picard, la figura della madre e il motivo per il quale un francese debba parlare con uno spiccato accento britannico, citando Shakespeare e bevendo di continuo Earl Grey.

Alla base di tutto sembra però acquistare valore l'ipotesi che proprio l'incapacità di amare di Picard possa rappresentare un importantissimo tassello del mosaico di Q, tutt'al più dopo aver scoperto la natura stessa dell'Osservatore. È altrettanto curioso scoprire che anche lo stesso Q è presente in questa timeline, ma che le cose per lui non stanno andando come preventivato.

Star Trek - Picard Il quarto episodio di Picard 2 non si rivela proprio memorabile, nonostante il ritmo incalzante del minutaggio e gli inseguimenti ai danni di Raffi e Sette di Nove. È proprio la storyline di Rios intrecciata a quella delle altre due co-protagoniste a mostrare più di un limite, mentre la Regina Borg prende di mira la portentosa mente di Jurati e Picard si trova faccia a faccia con l'Osservatore, poco dopo aver incontrato la Guinan del passato e aver discusso il decadimento socio-culturale dell'umanità. Le tematiche e i confronti sociali hanno sempre fatto parte dell'universo di Roddenberry e, anzi, ne rappresentano un pilastro. In Picard 2, però, tutto ciò ha i contorni definiti dell'intenzione forzata, il che si fa sentire a livello drammaturgico e non basta condire il tutto con qualche scena action. Dalla prossima puntata ci aspettiamo che sia l'introspezione di Jean-Luc a darci qualche risposta su quanto sta per andare storto nel 2024, perché a quanto pare una parte della soluzione sta proprio lì.