Star Wars The Mandalorian 1x03 Recensione: sempre meglio

La qualità della serie di Jon Favreau continua a salire: il terzo episodio di The Mandalorian è il migliore confezionato finora.

Star Wars The Mandalorian 1x03 Recensione: sempre meglio
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Eccoci arrivati al terzo appuntamento con The Mandalorian. Dopo la sbornia del doppio episodio della scorsa settimana (leggi qui le prime impressioni su The Mandalorian e la recensione dell'episodio 2 di The Mandalorian), Disney e Lucasfilm hanno deciso di farci penare sette giorni prima di vedere le nuove puntate. Se la qualità proposta continua ad essere questa, però, vi assicuriamo che l'attesa varrà sempre il prezzo dei biglietto.

Mando dal cuore tenero

La puntata si apre col solito recap e veniamo subito catapultati nell'azione: dopo un breve passaggio sulla nave e con baby Yoda che gioca con uno dei comandi nell'abitacolo, ecco il Mandaloriano che consegna il piccolo al Cliente. Dopo aver ritirato la taglia, il protagonista va a farsi forgiare un'armatura nuova e completa nel covo dei Mandaloriani, ma i fantasmi del passato tornano a perseguitarlo e, quindi, forse, la missione del piccolo Yoda non può reputarsi compiuta.

Dio esiste. Per la precisione sono due: Dave Filoni e Jon Favreau. Lo diciamo senza mezzi termini: l'episodio 3 di Star Wars The Mandalorian è uno dei contenuti più convincenti del franchise dai tempi di Rogue One, anzi, rischia di essere anche superiore al primo spin-off cinematografico di Guerre Stellari.

Non è facile condensare tantissimi avvenimenti in 35 minuti, eppure i due eredi di George Lucas (perché non possiamo non definirli tali) sono riusciti a raggiungere picchi decisamente importanti. C'è pathos, c'è energia, c'è sceneggiatura, ci sono tempi d'azione perfetti. Per la prima volta da Clone Wars, c'è la sensazione di essere davanti a una creatura di Lucas .

Sempre più western

Ma dopo questo non brevissimo excursus, torniamo alla puntata. Finalmente arriva il cambio di marcia fondamentale. Finalmente accade quello che tutti pensavamo: il Mandaloriano non accetta di consegnare Yoda alle mani del destino. Ammettiamolo, ce lo aspettavamo tutti, ma la vicenda si svolge con una tale naturalezza che, per quanto il colpo di scena sia telefonato, la puntata rimane ad oggi la migliore del progetto. Gli autori sono riusciti a scavare perfettamente addentro la storia mandaloriana.

D'altronde, in Clone Wars, uno degli archi narrativi più belli e intensi era proprio quello dedicato a Mandalore, alla creazione di un background comune per i Mandaloriani e alla famosa Ronda della Morte. E qui, lo stesso Filoni, aggiunge un altro tassello: quello della Via. Il credo dei Mandaloriani, la loro forza e la loro cultura sono più forti dei dissidi e dei dissapori interni. Un Mandaloriano rimane un fratello, nonostante tutto, e questo emerge proprio quando, in uno scontro finale in stile spaghetti-western, il Mandaloriano decide di rifiutare di riconsegnare baby Yoda. In un'atmosfera alla Leone, si svolge la sequenza d'azione più bella di tutta la serie. Mandaloriano contro tutti. L'uomo contro la Gilda. Il salvatore contro i peccatori. Perché il peccato è il centro attorno a cui ruota tutta la puntata. Il peccato dell'avarizia, ripulito dal Mandaloriano con il salvataggio. Il peccato dell'invidia, quello dei cacciatori di taglie che guardano il Beskar del Mandaloriano. Il peccato della superbia, quello del Cliente e dell'Impero. Tre peccati che, in un modo o nell'altro, vengono curati dal Mandaloriano.

Star Wars: The Mandalorian Direte che è facile migliorarsi dopo solo tre puntate. Eppure The Mandalorian continua a crescere nonostante i picchi qualitativi siano sempre più alti. Girato con qualità cinematografica, la serie di Jon Favreau è la più bella sorpresa per i fan di Star Wars da molti anni a questa parte. Mancano ancora diverse puntate da visionare, ma a questo punto i vari Kenobi, Cassian Andor e affini avranno un'eredità pesantissima sulle proprie spalle: provare, quanto meno, ad eguagliare le gesta del Mandaloriano.