Tales of the Jedi recensione: al di là del Lato Oscuro e Chiaro della Forza

I cortometraggi, ideati da Dave Filoni, esplorano la vita di Ahsoka e di Dooku. Un viaggio affascinante, che avrebbe richiesto un approfondimento.

Tales of the Jedi recensione: al di là del Lato Oscuro e Chiaro della Forza
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Star Wars: Tales of the Jedi è il nuovo prodotto animato dedicato ad uno dei franchise più strabilianti e longevi del mondo dell'intrattenimento, sempre più ramificato dal punto di vista seriale da quando Disney+ è stato lanciato in tutto il globo. La piattaforma proprietaria de La Casa di Topolino, infatti, è il contenitore perfetto non solo per i capitoli essenziali della saga di Guerre Stellari, ma specialmente di quelle narrazioni apparentemente secondarie e collaterali, che hanno uno spirito maggiormente affine al galassia di navicelle e spade laser ideato da George Lucas nel 1977. Ecco che Tales of the Jedi, come altri titoli, sembra trionfare sul fan service, sulla volontà degli autori di restaurare il passato, quando probabilmente la via migliore della Forza è quella della reinterpretazione, della sperimentazione, sempre guardando indietro con riverenza e rispetto.

Lo show, composto da 6 cortometraggi animati dalla durata esigua, è stato ideato da Dave Filoni, un nome potente che, ancor prima di Disney+, ha portato alla luce due gioielli seriali ovvero Clone Wars e Rebels e non a caso si riparte proprio da quello stile estetico e grafico per raccontare dei dettagli inediti su due personaggi così tanto diversi, ma in realtà affini. Ci stiamo riferendo ad Ahsoka Tano e il Conte Dooku. L'opera, disponibile su Disney+ dal 26 ottobre 2022 (siete ancora in tempo per recuperare le ultime serie Disney+ di ottobre 2022), è un trionfo di epica e scrittura, registicamente crepuscolare e brillante al tempo stesso, ma nella sua struttura così asciutta e compatta rimane troppo nelle retrovie.

Star Wars: Tales of the Jedi - l'importanza delle sfumature

Star Wars: Tales of the Jedi ha una costruzione ben precisa, una linea univoca che manifesta chiarezza progettuale: si tratta, nello specifico, di una serie dal cuore antologico che dedica due percorsi alternativi per arrivare ad un'unica risposta che passa molto spesso in secondo piano nel mondo di Guerre Stellari.

All'interno dello show, infatti, non assistiamo semplicemente al cammino impervio di Ahsoka e alla degradazione di Dooku, ma, più sottilmente, all'importanza delle sfumature. Un concetto che nel canone è stato reinterpretato più volte, basta pensare al fatto che George Lucas, nei suoi primi lungometraggi, aveva in mente una divisione dicotomica e ferrea tra luce ed ombra, mentre con il passare del tempo, pure per aggiornare Star Wars, è stato dato sempre più spazio anche alla sezione grigia che separa gli estremi, un punto focale in mezzo tra Lato Oscuro e Lato Chiaro della Forza. Ed è quello che accomuna, paradossalmente, la giovane padawan di Anakin e il potente maestro di Qui-Gon Jinn: una ragazza delusa dal Consiglio che ha scelto di seguire una strada alternativa vicina alla giustizia, ma lontano da Coruscant; un elegante combattente che, allo stesso modo, si è sentito tradito dal bene e ha imbracciato il male non per il potere, ma perché l'unica via per valorizzare il suo pensiero.

Non parliamo quindi di due rappresentanti esemplari di luce e oscurità, ma di una coppia di figure che ha sempre viaggiato al limite, per dimostrare il loro punto di vista anche a costo di intraprendere vie non battute. Narrativamente parlando, Filoni ha voluto raccontare degli aspetti sconosciuti della vita di Ahsoka e Dooku da un lato per ampliare ovviamente il mondo di Star Wars, dall'altro per sottolineare che proprio nelle le narrazioni nascoste si celano gli elementi maggiormente filosofici ed introspettivi di questo complesso e stratificato franchise.

Un prodotto affascinante nascosto in un piccolo angolo

Nella sua struttura compatta, concisa ed immediata, Tales of the Jedi trova il suo scoglio più difficile da superare. Proprio perché questi racconti sono di un fascino mirabile, in piena linea con il canone di riferimento, giocando tra l'altro in modo eccezionale con i contrasti, hanno una durata fin troppo esigua e mire decisamente troppo poco ambiziose. Al termine del prodotto, che arriva dopo circa un'ora e venti, si ha la volontà di saperne di più, di approfondire altri aspetti dell'epopea tragica di questi guerrieri traditi nell'animo e alla ricerca perenne di un riscatto personale ed ideologico.

Forse si nota una maggiore attenzione e cura per la storia di Dooku, ma è assolutamente indubbio che probabilmente gran parte della fascinazione di questa serie deriva da questa formula breve e diretta, ma è altrettanto dimostrabile che storie di tale levatura e profondità hanno bisogno di più spazio, più approfondimento per rimanere veramente impresse nella memoria.

Ed è un peccato che Dave Filoni, che dimostra ancora una volta una padronanza magistrale del materiale narrativo ed estetico di Guerre Stellari (sebbene le prime crepe della gestione Filoni siano apparse in The Book of Boba Fett), vola così in basso, probabilmente perché, a conti fatti, quest'opera è stata probabilmente un test per il futuro. Sul lato registico e artistico, anche qui l'esecuzione è brillante e si concentra nel far emergere le identità proprie ed esclusive dei due rispettivi racconti, lavorando da una parte con una fotografia luminosa che piano piano si affievolisce, dall'altra tratteggiando esteticamente ombre che diventano sempre più cupe e spaventose.

Ma al di là di queste divisioni di forma e sostanza, idee e schieramenti scelti, lo sguardo del regista nelle ultime scene dei due percorsi è malinconico e deludente, rappresentando infine lo sconforto negli occhi di Dooku e Ahsoka, due spiriti erranti che forse non riusciranno mai a trovare realmente la pace nel cuore.

Tales of the Jedi Star Wars: Tales of the Jedi è un prodotto che esprime appieno il significato profondo e filosofico dietro uno degli universi sci-fi più longevi e amati dal pubblico. Dave Filoni torna a raccontare, con lo stile estetico ed artistico di Clone Wars, due racconti di luce ed ombra, le vite di Ahsoka e il Conte Dooku sospese tra Lato Oscuro e Lato Chiaro. Se dal punto di vista registico vengono messi in evidenza le differenze formali ed artistiche di queste storie lontane nell'animo, è proprio la narrazione che evidenzia il concetto di sfumatura nella Forza. Viaggi intimi e malinconici che però rimangono troppo nascosti con una struttura che purtroppo penalizza l'approfondimento.

7.5