Tenebre e Ossa 2 Recensione: il fantasy Netflix continua a sorprendere?

Dal 16 marzo torna sulla piattaforma di Netflix la saga di Tenebre e ossa, che continua ad appassionare lo spettatore, pur con un pizzico in meno di magia.

Tenebre e Ossa 2 Recensione: il fantasy Netflix continua a sorprendere?
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La prima stagione di Tenebre e Ossa ci aveva entusiasmato, quindi è proprio il momento ideale di rileggere la nostra recensione Tenebre e Ossa. Non poteva essere altrimenti. L'ideatore Eric Heisserer aveva saputo condensare l'anima fantasy dei romanzi della scrittrice Leigh Bardugo, riportando le atmosfere e le regole di quei mondi immaginifici. Restituendone una veridicità in quegli universi assolutamente finzionali, in grado però di convincerci a piegarci alle loro regole, come accaduto ai loro cittadini di fronte all'immensità della Faglia.

La stessa che si ripropone nella seconda stagione, come tutti quei personaggi che erano stati in grado di farci appassionare alla serie, che torna nel catalogo di marzo 2023 di Netflix. Ma che, purtroppo, ci lasciano con un leggero amaro in bocca visto lo sviluppo della seconda season, dove è comprensibile l'aumentare della complessità degli intrecci, in virtù anche del carico narrativo della storia, perdendo al contempo un po' della solidità che Tenebre e ossa era riuscita a stabilire col suo arrivo sulla piattaforma, sicché risulta più complicato seguirne il racconto.

Dove eravamo rimasti?

Un andare avanti e indietro tra storyline, trame e personaggi che è ben comprensibile già dalla puntata iniziale, la quale ha il merito di far ripartire la serie attribuendole un momento di respiro prima della corsa affannosa che l'attenderà nel corso degli otto episodi.

Un ripetersi cosa era avvenuto in precedenza, ossia ciò che avevamo visto accadere nel 2021, e su cui Tenebre e ossa cerca di fare un recap così da farci poi imbarcare sulla sua nuova avventura. Quella che, in fondo, è sempre la stessa con cui era cominciata la narrazione incentrata su Alina, la Evocaluce, e che prosegue nel suo scontro/incontro con la controparte oscura di Ben Barnes nel ruolo di Aleksander Kirigan.

Il fantasy aldilà della Faglia

Se con la prima stagione la serie doveva edificare un contenitore in cui inserire i suoi personaggi, ma ancor più gli spettatori, la seconda pensa di poter sfruttare il compito più complesso che era spettato alla precedente, potendo ora semplicemente ampliarne i confini, dando molte più cose per scontato. Superbia che ha condotto Tenebre e ossa sul sentiero della caoticità, quella indubbiamente presente per la sostanza dei testi di Bardugo e che lo showrunner Heisserer ha dovuto calibrare in maniera minuziosa. Attenzione al millimetro che è un po' venuta meno quando il materiale di partenza si è espanso nella produzione Netflix, mettendo tutto nello stesso contenitore, mostrando un affaticamento in più nell'assemblare i vari aspetti fantastici della serie. Non lasciando scivolare del tutto le redini del racconto, ma non esaltando al pari di come aveva saputo fare da principio Tenebre e ossa. Ad ogni modo lo show continua a impostare con efficacia le proprie atmosfere legate al genere d'appartenenza e ancor più a esplorare i vari tipi di rapporto che vanno instaurando tra loro i personaggi. È dunque qui il suo punto di forza. Riuscire a far seguire i tanti protagonisti da un pubblico che con questa seconda season dovrà mantenere più alta l'attenzione per non perdere la bussola con cui verranno indirizzati i comprimari, i quali promettono però di venir approfonditi ancor più di quanto si era fatto - in maniera in ogni caso soddisfacente - con la prima stagione. Un tornare a fronteggiarsi di Alina con Aleksander che segnerà il baricentro della narrazione, ma si amplierà anche col resto delle guerre e delle alleanze intorno alla Faglia. Un mondo epico ancora intrigante, da dover seguire con un taccuino vicino per appuntarsi tutti i vari collegamenti, ma ricevendo in cambio una buona e certificata dose di fantasy.

Tenebre e Ossa - Stagione 2 Con il suo ritorno, Tenebre e ossa dimostra di avere molta più carne sul fuoco e maggiore responsabilità nel doverla gestire. È per questo che la serie sembra più confusionaria all'inizio, dando per scontate alcune regole della narrazione, ma riuscendo comunque ad appassionare lo spettatore, soprattutto grazie all'approfondimento svolto sui personaggi e le loro relazioni.

7.5