Recensione The Americans - Stagione 1

The Americans si conferma come una delle sorprese della stagione con un finale adrenalinico e tante emozioni

Recensione The Americans - Stagione 1
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The Americans ha saputo conquistare, settimana dopo settimana, un posto tra i migliori debutti della stagione televisiva. Una trama sempre ricca di svolte, drammi personali e tensione politica ha dato vita a un serial di qualità che ha trasportato gli spettatori negli intrighi di spie e sospetti della Guerra fredda. La quotidianità della famiglia Jennings sembra avere tutte le carte in regola per una lunga vita televisiva all'insegna del successo.

Una famiglia credibile

Gli sceneggiatori hanno saputo attribuire emozioni e profondità alla coppia formata da Elizabeth e Phillip Jennings. Nel corso della stagione il loro rapporto è stato messo alla prova, rivelando segreti del passato e affrontando missioni sempre più difficili. Le dinamiche famigliari hanno evidenziato la capacità del personaggio interpretato da Matthew Rhys di sfruttare la sua naturale empatia, mentre Keri Russell ha sviluppato con bravura un'immagine di una spia del KGB completamente dedita alla causa, apparentemente fredda e distaccata. Gli autori, sopratutto negli episodi finali, sono riusciti a mostrarne anche le debolezze, sopratutto nel gestire il rapporto con i figli e le persone amate in gioventù.

Comprimari interessanti

A sostenere con efficacia The Americans sono stati anche i personaggi secondari. L'agente Stan Beeman (Noah Emmerich) è servito a portare in superficie i punti di contatto tra le due fazioni nemiche: gli agenti della CIA, con le loro indagini e i piani per ottenere informazioni, non appaiono poi tanto diversi dalle spie russe, e si ritrovano alle prese con gli stessi problemi in famiglia e sul lavoro. Il rapporto di Stan con Nina, interpretata con grande fascino da Annet Mahendru, ha permesso anche di gettare le basi per nuovi interessanti sviluppi nella vita personale dei vicini di casa dei coniugi Jennings e nel continuo doppio gioco in atto.
Spazio minore, ma ben gestito, è stato anche quello dato all'inguaribile romantica Martha (Alison Wright) e ai suoi sogni di felicità, agli inaspettati comportamenti di Claudia (Margo Martindale) che non si è limitata ad essere un supervisore distaccato ma ha mostrato reazioni sorprendenti durante l'escalation di violenza, all'agente Amador (Maximiliano Hernandez) che è stato protagonista di uno degli episodi più intensi della stagione, e a Paige (Holly Taylor) alle prese con i primi dubbi sugli strani comportamenti dei genitori.

Grande attenzione per i dettagli

L'ottimo lavoro compiuto nella stesura della sceneggiatura è stato valorizzato al meglio da una regia molto attenta e dalla ricostruzione meticolosa della vita negli anni di Reagan. Abituati alle tante indagini tecnologiche utilizzate negli innumerevoli gialli televisivi, lo spionaggio con registratori a cassetta, i travestimenti, i segnali trasmessi da graffiti sulle macchine, e gli incontri in incognito ai tavolini di bar e sale videogiochi, a tratti, sembrano quasi surreali ma rappresentano con efficacia un passato recente in cui il lavoro delle spie era ugualmente pericoloso rispetto a oggi. L'impeccabile colonna sonora e la cura per i dettagli hanno, infine, contribuito a rendere l'insieme credibile e coinvolgente.

The Americans - Stagione 1 The AmericansAdam Arkin ha diretto con attenzione la serie creata da Joseph Weiberg e i due hanno regalato agli spettatori il giusto mix di intrighi politici e drammi famigliari. La tensione è aumentata inesorabile fino all'adrenalinico season finale e l'intero cast ha offerto delle perfomance convincenti e a tratti emozionanti. Le premesse per una seconda stagione altrettanto interessante ci sono tutte.