The Beatles Get Back Recensione: l'incredibile docuserie di Peter Jackson

I preparativi per l'ultimo concerto in pubblico dei Beatles, in un viaggio emozionante firmato dal grande Peter Jackson.

The Beatles Get Back Recensione: l'incredibile docuserie di Peter Jackson
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Il tempo spesso determina e scandisce la nostra quotidianità, e ad ogni rintocco della lancetta muoviamo un passo in avanti seguendo una linea che temiamo possa giungere al termine con la nostra dipartita. La realtà però è ben diversa, e il nostro tempo non solo non è definito, ma è fluido e in continua evoluzione, mentre la morte non è altro che un passaggio intermedio tenuto in vita dalla memoria. John Lennon e George Harrison non ci sono più, ma quello che hanno rappresentato e hanno realizzato è destinato a restare in eterno.

La traccia lasciata dai Beatles è indelebile e viva, e questo fantastico documentario realizzato da Peter Jackson non fa altro che ravvivare una fiamma che alimenterà per sempre la storia della musica, passando da padre in figlio e continuando a bruciare ispirando e appassionando una generazione dopo l'altra. Mentre le serie Disney+ di dicembre 2021 stanno per arrivare, analizziamo i tre episodi di The Beatles: Get Back, uno dei titoli principali del mese che sta per concludersi.

Un pezzo per volta

Approcciare una band storica ha i suoi pro e contro, e se il materiale a disposizione è sterminato la parte più difficile riguarda probabilmente la scelta e il modo in cui incastrare ogni pezzo del puzzle. I primi 15 minuti di Get Back si limitano a scorrere tra le pagine scritte dalla band nel corso degli anni, ripercorrendo i tanti successi e concerti, ma se questa vi sembrerà una scelta semplicistica che non porta niente di nuovo con sé, è perché è semplicemente l'introduzione ad un lavoro mastodontico che Peter Jackson ha realizzato in modo impeccabile.

Infatti una volta finita l'intro si passa al materiale originale, che pesca a piene mani da 60 ore di filmati inediti girati da Michael Lindsay-Hogg nel 1969, integrati da oltre 150 ore di registrazioni audio mai ascoltate che erano rimaste conservate in un caveau. Un lavoro incredibile che mette a nudo i preparativi che precedono l'ultima esibizione dal vivo del gruppo, portandoci non solo a vederli provare pezzi storici che ancora dovevano uscire, ma lasciando spazio anche e soprattutto ai momenti di relax e discussione, nei quali emerge la vera anima dei Fab Four.

Lo scambio di sguardi, gli aggiustamenti dettati da Paul McCartney, le battute e le risate sono il cuore di questo documentario, che oltre a mettere a nudo dissapori e amicizie è anche un'incredibile lente sul processo creativo che dava vita ai nuovi pezzi. Un flusso di idee e pensieri che richiama alla mente il mare e le sue onde, con la risacca che si porta dietro ad ogni passaggio qualcosa di nuovo; ogni singolo parte infatti da una base musicale per poi essere ad ogni esecuzione aggiustato e ampliato, arrivando infine ad incorporare il testo finale che dà voce allo straordinario talento dei quattro.

Ovviamente la creazione dei pezzi non è però una strada scontata, e ad emergere con forza da questi tre episodi sono anche una magia e una formula che iniziano a mancare, e che infatti saranno il preludio allo scioglimento del gruppo. I fan torneranno sicuramente anche sulle polemiche legate a Yoko Ono, un'ombra su John Lennon che sembra un'intrusa in quello che era a tutti gli effetti un quadretto perfetto. L'ultimo concerto in pubblico è proprio quello registrato sul tetto di Savile Row a Londra, che qui viene interamente riproposto al termine dell'ultimo episodio, e conclude in bellezza un'opera imperdibile.

Per tutti o solo per i fan?

Mostrare quasi sette ore, divise in tre puntate ricche di materiale autentico significa anche aver portato a termine una mole di lavoro non indifferente, ma se per i fan e gli appassionati in generale ogni minuto è un regalo in più da parte della produzione, forse lo stesso non si può dire per tutti gli altri. Vedere la nascita di pezzi storici e i componenti del gruppo scherzare tra loro è fantastico, ma parliamo comunque di ore e ore di prove, aggiustamenti e discussioni presentate senza filtri (a questo proposito Disney voleva censurare le parolacce di Get Back), quindi è chiaro che un non appassionato potrebbe faticare a sostenere il tutto.

Ovviamente se qualcuno approccia una docuserie sui Beatles si presuppone che lo faccia proprio per passione, ma è chiaro che visto che non parliamo del classico documentario confezionato che cerca di piacere ad ogni costo, ad alcuni tutto questo potrebbe sembrare eccessivo. Discorso opposto per chiunque apprezzi il gruppo, visto che qui ci sono delle autentiche perle che non sono rintracciabili altrove. Inoltre, proprio l'ultimo episodio merita un discorso a parte, perché il concerto sul tetto che sigilla l'opera è la perfetta chiusura del cerchio e di un processo che vediamo in divenire dall'inizio alla fine, e che per questo emoziona in modo particolare, soprattutto vedendo gli stessi Beatles divertirsi nel suonare i loro pezzi.

Anche il lavoro svolto in fase di montaggio merita un plauso, perché non solo assistiamo alla performance, ma vediamo nel frattempo le varie interviste alle persone che si fermano per strada alzando lo sguardo per ascoltare, e alcune sono assolutamente esilaranti (un'anziana signora si lamenta ad esempio di essere stata svegliata da quel baccano). Altra chicca è l'uomo che dice che gli stanno rovinando gli affari, e la polizia che si presenta nello studio perché hanno ricevuto più di trenta segnalazioni per disturbo della quiete, mentre fuori c'è una folla che pende dalle labbra della band.

Una situazione surreale quasi da film Disney che non può che strapparvi un sorriso, e certifica anche una grande cura per i dettagli da parte di Jackson, che ha anche fatto un notevole lavoro generale di pulizia delle immagini. Se ci si lascia trasportare dagli episodi questa docuserie non farà altro che emozionarvi in un crescendo che esploderà in un capitolo finale perfetto, ma come detto in precedenza qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte alla scelta di rappresentare ogni singolo giorno di preparazione del concerto. The Beatles: Get Back rimane un'opera di grande livello, per un gruppo che ha suonato non soltanto sul tetto di Londra ma del mondo, lasciando la propria impronta nella storia e tessendo le proprie strofe nelle trame del tempo.

The Beatles: Get Back The Beatles: Get Back è un altro grande successo di Peter Jackson che omaggia uno dei più influenti gruppi della storia, realizzando una docuserie incredibile sia dal punto di vista dei contenuti che del lavoro svolto sul materiale originale. Un'opera assolutamente imperdibile non solo per i fan del gruppo, ma anche per ogni appassionato di musica.

8.5