The Big Conn: recensione della docuserie sulla frode e la fuga di Eric Conn

Una delle più grandi falle dell'amministrazione e della burocrazia americana: The Big Conn racconta della frode e della fuga dell'avvocato Eric C. Conn.

The Big Conn: recensione della docuserie sulla frode e la fuga di Eric Conn
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Apple TV+ continua nella realizzazione dei suoi progetti non-fiction e lo fa con la storia vera in quattro puntate The Big Conn. Dopo aver concluso aprile con They Call Me Magic, la docuserie dedicata alla figura del giocatore di basket Earvin "Magic" Johnson, trattiamo ora un evento che fa parte del tessuto fallato della burocrazia americana. Quello fondamentale eppure claudicante della prevenzione sociale e dell'importanza dei sussidi rilasciati a favore di comprovate forme di invalidità - altre docuserie Apple TV+ da conoscere? Vi consigliamo di leggere la nostra recensione di Dear, ma non perdete le altre uscite Apple TV+ di giugno 2022. Una pecca enorme in una questione troppo importante per essere rimasta scoperta in tutti questi anni, rimessa in discussione a partire dal 2011 a causa degli illeciti giri di un sedicente avvocato del Kentucky orientale.

Chi è l'avvocato Eric C. Conn?

Un uomo peculiare quel Eric C. Conn, fulcro principale della docuserie Apple TV+ che attorno al suo status ha creato un'aurea di curiosità e mistero. Quella dei tipici truffatori in grado di sfangarla pur dopo aver commesso un crimine, ma che improvvisamente e con abilità ammirevole riescono a far svanire nel nulla le loro tracce.

The Big Conn concede largo spazio alla descrizione di un uomo che, proprio per quel suo carattere singolare, ha lasciato addirittura alle sue spalle un "Manifesto" in cui ha spiegato per filo e per segno il motivo delle proprie azioni. Un documento ufficiale presentato dall'avvocato della difesa del personaggio diventato latitante, da cui i creatori e registi James Lee Hernandez e Brian Lazarte sono potuti partire per rimetterne insieme il percorso. Il primo spunto per inquadrare la particolarità di un uomo che ha fregato un intero sistema, che probabilmente meritava di essere messo in discussione non dovendo però portare alla rovina altre persone. Dalle pagine scritte a mano da Conn la serie parte dunque alternando incursioni nella sua vita personale fino alla messa in atto di uno stratagemma semplice, ma efficace con cui ingannare un intero Paese.

La montatura di una frode che ha visto il ricircolo di una quantità impensabile di denaro che si rispecchia in quella che l'uomo ha ideato attorno al suo status e ha contribuito a renderlo un vero e proprio protagonista all'interno dei corridoi giudiziari. Un avvocato il cui primo caso (da cui poi fu sollevato) riguardava l'omicidio violento di una presunta seguace di Satana, che posizionava macchine fuori dal parcheggio del suo ufficio per dare l'impressione che il suo studio fosse popolato e che si è sposato un'infinità di volte, tante da superare la decina e dimenticarsi anche il numero preciso di donne.

La falla di The Big Conn

Sicuramente in The Big Conn l'entrare a conoscenza di Eric Conn, che trattava il proprio ufficio come una specie di setta in cui i dipendenti non parlavano tra loro e in cui si bruciavano documenti in segreto, può portare alla fascinazione di una storia che ci si domanda come è andata (purtroppo malamente) a finire. Ma la ripetitività e il trattamento strettamente documentaristico del prodotto Apple, rimaneggiato eppure non fluidificato da una narrazione che si rende facile da poter guardare, rendono la panoramica di Hernandez e Lazarte solamente la stesura di un accadimento socialmente importante da studiare e da riportare per l'andamento dell'amministrazione americana, ma poco intrigante per uno spettatore delle piattaforme.

Catturando con la puntata iniziale, ma facendo scemare presto quell'interesse a causa dell'appesantimento dei dettagli burocratici in cui la docuserie va impelagandosi, The Big Conn mette sul piatto il raggiro di un uomo che si è dato poi alla macchia cercando di riportare i motivi degli avvenimenti che lo hanno messo alla berlina. Un prospetto chiaro e lineare, ma che perde di episodio in episodio l'attenzione dello spettatore, volendo andare sempre più a fondo nella specificità delle leggi e delle investigazioni che hanno coinvolto i più alti ranghi americani, ma eccedendo in parti analitiche poco fruibili e astruse per il pubblico.

Una serie che si prosegue a fatica e non riesce a stare al pari delle ottime produzioni non fiction che lo streaming sta sempre più offrendo. Una storia da vedere per capire di più sulle troppe mancanze che affliggono spesso i cittadini, ma di cui forse bastava stendere un bel articolo di giornale.

The Big Conn Una delle più grandi falle nel tessuto di prevenzione sociale dell'America viene riportata in quattro puntate nella docuserie The Big Conn su Apple TV+. Un progetto scritto e diretto da James Lee Hernandez e Brian Lazarte che tenta di essere il più preciso e accurato possibile, ma la cui costruzione si appesantisce presto visto il suo aspetto puramente burocratico, non riuscendo a suscitare un grado di interesse tale nello spettatore delle piattaforme streaming, oramai sempre più abituato ad una qualità assai alta per ciò che riguarda i prodotti non fiction.

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