The Boys 3x04 Recensione: una puntata serrata ed entusiasmante!

The Boys continua la sua straordinaria terza annata con una puntata ricca, senza momenti morti, andando a creare un concentrato adrenalinico unico.

The Boys 3x04 Recensione: una puntata serrata ed entusiasmante!
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La parola chiave in fondo era l'equilibrio, fondamentale tanto nella vita quanto in qualunque produzione audiovisiva. Come nel mondo culinario l'equilibrio permette la creazione di un piatto in cui ogni ingrediente fa risaltare se stesso e gli altri, così in una serie le varie componenti vanno bilanciate affinché nessuna soffochi l'altra. The Boys sembra aver assimilato alla perfezione questa lezione, producendo nella sua terza stagione un'alchimia perfetta tra la critica agli eccessi del capitalismo, l'anima violenta e squisitamente esagerata che lo contraddistingue da sempre e il dramma umano dei protagonisti, costretti a rivedere sempre più spesso i loro confini morali e a scoprire fin dove riescono a spingersi. Questo è The Boys e la quarta puntata è un concentrato densissimo di tutto ciò che ha reso grande la serie e l'indimenticabile fumetto di Garth Ennis.

Laddove specialmente la seconda stagione avrebbe allungato i tempi in determinati frangenti e allargato le maglie della narrazione, il nuovo appuntamento con Butcher e soci preferisce invece un continuo travolgere lo spettatore con avvenimenti, scene di combattimento folli e piccoli plot twist - alcuni estremamente prevedibili, altri meno. Prima di lasciarvi alla lettura, scoprite quali eroi Marvel e DC hanno ispirato The Boys.

Una gita innocua

Dopo aver scoperto l'esistenza di una fantomatica arma capace di eliminare dei Super anche molto potenti (qui potete recuperare la nostra recensione di The Boys 3x01-02-03), a Butcher (Karl Urban) e i suoi ragazzi non resta che seguire la sporadica traccia in Russia, nella speranza di trovare e scatenare su Patriota (Antony Starr) la stessa furia che mise fuori dall'equazione Soldier Boy (Jensen Ackles). Ovviamente le cose non andranno mai secondo i piani neanche dall'altra parte del mondo, mentre sul suolo americano Starlight (Erin Moriarty) deve farsi forza e continuare a convivere con un Patriota ormai totalmente fuori controllo, risoluto una volta per tutte nel voler prendere le redini dell'intera Vought.

È in effetti una puntata divisa nettamente in due tronconi, che fanno un uso a dir poco magistrale del minutaggio - comunque ragguardevole, ci aggiriamo quasi sempre intorno all'ora piena o giù di lì - senza volerne sprecare nulla: c'è tanto da dire, tanto da raccontare e allora ogni singolo minuto va sfruttato. Ne fuoriesce un insieme privo di momenti morti, che va dritto al punto evitando di perdersi in una vuota ammirazione compiaciuta della propria grandezza e, aspetto ancora più significativo, non rinunciando a forti momenti di introspezione. L'esordio della scorsa settimana ci aveva già messo davanti a delle estenuanti scelte morali compiute dai protagonisti, dalla voglia di scappare di Kimiko (Karen Fukuhara) e Frenchie (Tomer Kapon) alla decisione di Butcher di assumere il Composto V temporaneo.

Tra oligarchi e super-criceti

E ora ne vediamo meravigliosamente le conseguenze in tutta la loro difficoltà, accompagnate da almeno un paio di sequenze action ancora una volta fuori di testa, sebbene piuttosto brevi - l'oligarca sistemato in quel modo difficilmente lo dimenticheremo. Sequenze che oltretutto riescono non solo a dimostrare per l'ennesima volta di quanta creatività disponga la produzione di The Boys, bensì persino ad elevare ad inediti livelli di drammaticità il pedaggio da pagare per la guerra ai Super.

Altrettanto fenomenale rimane la discesa negli inferi della tormentata psiche di Patriota, un elemento a dir la verità abbastanza pericoloso, poiché la sensazione era che si stesse arrivando un po' troppo a girare intorno al nocciolo della questione: puntate su puntate dove continuava a sbandierare minacce, a diventare via via più instabile, eppure la svolta sembrava non arrivasse mai; un po' come se la sua evoluzione si fosse un attimo fermata in un limbo, adesso annichilito dalle sue azioni che segnano ulteriormente un punto di non ritorno. Un equilibrio strepitoso che, qualora venisse mantenuto fino al termine della stagione con questa qualità, potrebbe serenamente segnare uno standard a sé stante nel panorama delle produzioni a tema supereroistico. Noi speriamo vivamente accada, perché The Boys merita simili traguardi.

The Boys - Stagione 3 The Boys continua la sua trionfale terza stagione, non c'è modo migliore per riassumere le sensazioni che ci ha trasmesso questo quarto appuntamento su Amazon Prime Video. Una puntata incredibilmente serrata, che allontana un po' i fantasmi di una narrativa che tendeva a girare intorno ai problemi, che non vuole lasciare momenti morti e incorniciata ancora una volta da un paio di sequenze action che, pur nella loro brevità, rimarranno indelebili. La creatività è al potere nella produzione di The Boys e ciò non può che estasiarci sempre. Ma è un episodio che non dimentica le conseguenze delle scelte che i protagonisti hanno intrapreso settimana scorsa, che non vuole abbandonare la natura drammaticamente umana di Butcher e dei suoi ragazzi. Ne fuoriesce un insieme dall'equilibrio quasi miracoloso, che tiene unite le sue varie componenti come fai fino ad ora. E siamo solo a metà stagione, nella speranza che una qualità del genere regga fino alla fine.