The Dropout, recensione: una serie semplice per una grande protagonista

Dai fatti di cronaca al podcast di Rebecca Jarvis nasce la serie The Dropout con protagonista un'ottima Amanda Seyfried.

The Dropout, recensione: una serie semplice per una grande protagonista
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Le biografie fanno parte da ogni tempo dell'orizzonte di interesse della letteratura e dei film e stanno facendo sempre più capolino anche nell'ambito delle serie tv. Storie da poter reiterare nel tempo di svariate puntate, esistenze da poter suddividere e piene al punto da poter riempire ogni episodio, mostrando la crescita e gli eventi del proprio protagonista di turno, permettendo al racconto il più ampio e soddisfacente respiro. Ad affascinare inoltre gli spettatori, che per seguire l'esistenza di un personaggio devono veder loro offerto uno spunto e uno sviluppo dal forte interesse, sono solitamente vite che osservano la precarietà diventare fortuna e che sentono montare il tifo per il successo e la riuscita degli obiettivi dei protagonisti. C'è altrimenti un'alternativa che sta prendendo maggiormente piede nella serialità e che vede nei truffatori il più alto grado di intrigo, storie prese dal vero che vanno dall'Inventing Anna su Netflix alla serie originale The Dropout su Disney+ (non perdetevi le serie Disney+ di luglio 2022).

Prima le buone intenzioni, poi le truffe

Una serie che, proprio come quella ideata da Shonda Rhimes (scoprite la nostra recensione di Inventing Anna), prende da fatti reali per romanzarli e renderli in forma seriale. La ripresa di una narrazione che dopo aver suscitato scalpore nell'opinione pubblica ha trovato l'attenzione di creatori e showrunner per riportare l'inganno economico e finanziario messo in atto dall'aspirante imprenditrice Elizabeth Holmes.

Era una macchina che sottoponeva le persone a una diagnosi e ad una cura adeguata quella che la donna millantava di aver inventato. La fine della paura degli aghi e l'avanguardia di metodi per il prelievo delle analisi che avrebbero reso Holmes tra le più giovani promesse dell'industria medica del presente e, indubbiamente, del futuro. Una richiesta di investimenti e una continua ricerca di scuse che hanno visto la donna accusata di frode e di aver dichiarato il falso, un'iniziale intenzione di far realmente del bene finita per ingannare e imbrogliare pazienti e sovvenzionatori. Una truffa che ha attratto al punto tale da venir selezionata per diventare anche opera cinematografica con Jennifer Lawrence, già all'opera per immedesimarsi nei toni e nell'atteggiamento della sua Elizabeth Holmes in Bad Blood, la quale sarà diretta per l'occasione dall'Adam McKay di La grande scommessa e di Don't Look Up (volete sapere la nostra su uno dei film più discussi del 2021? Ecco la nostra recensione di Don't Look Up). Ad interpretarla invece nella serie, dopo la rinuncia per impegni concomitanti da parte di Kate McKinnon, è un Amanda Seyfried che veste i panni della protagonista che in The Dropout va dal primo periodo di studi fino al lancio della sua fittizia società con tanto di fittizia macchina per elaborare i dati da una sola goccia di sangue. Una trasformazione che la serie permette di poter inquadrare dall'ingenuità e dalla sete di conquista della donna; il mutare il suo desiderio di poter aiutare gli altri nel non volere e dover ammettere la sconfitta. Un fallimento che più diventava grande, più Elizabeth Holmes tentava di camuffare, finendo sulla rivista Forbes e mentendo sui risultati sperati, rendendo talmente alta la salita da sprofondare nel più basso degli epiloghi al momento della verità.

La trasformazione da Amanda Seyfried a Elizabeth Holmes

Ed è proprio Seyfried, come Holmes col suo progetto, il fattore trainante di The Dropout, che se si estende con la canonicità del genere dei biopic nella narrazione della serie, vede nel cambiamento visivo e interiore del personaggio il più lodevole degli aspetti.

Lavorando sull'atteggiamento da dover assumere per vedere affermata la sua posizione all'interno dell'universo degli affari, dovendo affrontare un pregiudizio legato al suo essere prima donna che imprenditrice e per questo dovendo cambiare la maniera in cui veniva percepita dai potenziali investitori, Amanda Seyfried si trasforma gradualmente di puntata in puntata impressionando per la simbiosi intrapresa col suo personaggio. Se i vestiti e il trucco contribuiscono alla nuova visione dell'Elizabeth Holmes della serie, è ovviamente la caratteristica della voce quella su cui l'attrice ha corposamente lavorato, così come la sua protagonista che di fronte ad uno specchio tenta di dissimulare la fragilità del suo tono per renderlo profondo e impostato. Vocalità che si avvicinano quasi a quelle maschili per poter entrare a far parte di un mondo comandato da uomini, che solo per un attimo Elizabeth Holmes è riuscita a toccare.

Raccontando una vicenda che potesse comprendere l'esistenza della donna mostrandone più di un solo lato, facendo delle sfaccettature le componenti con cui costruire la figura su cui la stessa Holmes ha voluto impalcare la sua facciata, The Dropout è l'ambizione, l'amore e la carriera di una donna che era tanto vicina alla gloria quanto destinata a capitolare. Un filo sottile su cui si srotola la medesima narrazione della serie che aspira al raggiungimento di un obiettivo più illustre, ma come la sua protagonista non conquista mai a pieno il risultato. Sicuramente riuscendo meglio della donna, ma non per questo spiccando nel panorama delle serie televisive, nemmeno tra le sole proposte di Disney+.

The Dropout - Serie Hulu Anche la serialità è sempre più interessata alle storie vere e, in particolare, a quelle che vedono come protagonisti dei truffatori. Dopo Inventing Anna su Netflix arriva sulla piattaforma di Disney Plus il racconto di Elizabeth Holmes e di quella che sarebbe stata un'invenzione all'avanguardia all'interno dell'ambito medico. The Dropout mostra l'iniziale tentativo di fare del bene della sua protagonista, che si tramuta presto in frode e false dichiarazioni, per un biopic in forma seriale canonico che viene esaltato solamente dall'ottima performance della sua interprete Amanda Seyfried.

6.5