The Mandalorian 3x04 Recensione: tra flashback e missioni di salvataggio

Dopo una consistente deviazione, The Mandalorian riprende la trama principale, in un episodio che ancora una volte mette al centro i personaggi.

The Mandalorian 3x04 Recensione: tra flashback e missioni di salvataggio
Articolo a cura di

In sede di marketing Filoni e soci ci avevano promesso una marea di Mandaloriani e così è stato, questo è innegabile, quasi un'odissea di elmi variopinti. Ora, a parte piccoli scherzi, la terza stagione di The Mandalorian continua a lasciarci un amaro retrogusto, in quanto siamo a metà strada e almeno apparentemente non è ancora visibile un vero e proprio piano preciso (nonostante Favreau ipotizzi infinite stagioni di The Mandalorian). Detto ciò, è altrettanto evidente che per la seconda settimana di fila il focus della serie Star Wars è indirizzato ad uno squisito lavoro di fino sui personaggi e non alla trama in sé: si può discutere fino allo sfinimento dell'utilità o meno e della struttura dello scorso episodio (qui potete recuperare la nostra recensione di The Mandalorian 3x03), però è innegabile l'eccellente lavoro di caratterizzazione svolto sul Dr. Pershing; ben altro discorso è invece quello legato alla gestione di simili deviazioni, su cui molto probabilmente - ci riserviamo di esprimerci al meglio solo a stagione conclusa - aleggia sempre lo spettro di una certa ingenuità.

Adesso è il turno di Bo-Katan e Grogu di prendersi le luci della ribalta, in percorsi paradossalmente paralleli seppur svolti in maniere molto differenti. E la puntata in effetti si muove sinuosamente tra i due, bilanciando passato e presente, azione e approfondimento, omaggi generosi a parti semi-sconosciute del franchise ed in generale un buon intrattenimento.

Ritorno al passato

Ritorniamo una volta per tutte nell'enclave segreto dei Mandaloriani, che viene tuttavia sconvolto da una nuova potenziale tragedia: uno dei giovani apprendisti viene infatti rapito da un enorme bestia volante e Bo-Katan (Katee Sackhoff), dopo averla seguita con la sua nave e scoperto il covo, si pone alla testa della missione di salvataggio; nel frattempo Gorgu, rimasto al campo principale poiché troppo piccolo per partecipare a compiti del genere, viene accolto sotto l'ala protettrice dell'Armaiola, non prima di aver dimostrato il suo valore di guerriero. Ed effettivamente la puntata è proprio suddivisa in questi due tronconi, il più significativo dei quali è quello dedicato al Bambino, che nelle fiamme della Forgia Mandaloriana rivede il Tempio Jedi su Coruscant e rivive con chiarezza il traumatico Ordine 66 - tra l'altro un flashback segnato da un tenero quanto inatteso omaggio a Star Wars: Jedi Temple Challenge.

Un flashback che riporta i fan indietro, a tempi molto diversi, e che viene svolto con la solida e affidabile ricetta di nostalgia, un pizzico di crudeltà e buona realizzazione tecnica. Ora, è estremamente scontato capire cosa riveli tale tuffo nel passato, anche dalla nostra rapida descrizione, ma preferiamo comunque mantenere una dose di riserbo; l'unica cosa che ci sentiamo di lodare è l'aver voluto evitare inutili sensazionalismi dovuti a improbabili cameo a sorpresa che avrebbero di sicuro sconvolto il canone, preferendo invece un richiamo sentito nonché meritato a chi ha dato tutto sé stesso a questo franchise, sebbene in ruoli eufemisticamente minori.

Questa è la via, ancora una volta

Diverso è il discorso sull'epopea di Bo-Katan, che in parte purtroppo ricalca una delle problematiche ormai endemiche della nuova stagione di The Mandalorian: è come se, ogni volta che Filoni e Favreau tentino di raccontare qualcosa, facciano fatica a metterla precisamente a fuoco e di conseguenza inseriscano ostacoli artificiali per aumentare il minutaggio e dare un contentino action agli spettatori; è successo già con i pirati, con quella bizzarra forma vivente nelle miniere di Mandalore, con apparizioni randomiche di TIE imperiali e così via. Adesso vi è perlomeno un briciolo di coinvolgimento emotivo, di gravitas visto che viene messa a repentaglio la vita di un giovane e innocente Mandaloriano, tra l'altro figlio di Paz Vizsla.

Ed è un briciolo di contestualizzazione che fa una discreta differenza. L'operazione di salvataggio in sé, infine, è in fondo una piacevolissima sequenza action a bordo dei jetpack senza nessuna pretesa di rivelarsi straordinaria o epica, che però contiene al suo interno momenti essenziali per la crescita di Bo-Katan. Forse è troppo presto per parlare di una sua potenziale conversione al culto di cui fa parte Din (Pedro Pascal), ma è lampante che ne stia iniziando a scorgere i lati positivi, dal cameratismo che si viene a creare fino al senso di appartenenza che spinge tutti ad aiutare tutti. Un percorso affascinante che magari potrebbe riaccendere la fiamma del suo amore per Mandalore, stranamente scomparso nel primo scorcio di puntate.

Star Wars: The Mandalorian - Stagione 3 Sì, anche la quarta puntata di questa terza stagione di The Mandalorian non riesce a far sparire quel fastidioso retrogusto che ci segue fin dall'esordio, ovvero che non si riesce a capire precisamente cosa si voglia raccontare. E sì, per il secondo episodio di fila a dominare è il lavoro di fino svolto sui personaggi più che la trama in sé. Oltretutto è una puntata che mettere ulteriormente in evidenza quanto Filoni e Favreau a volte siano in difficoltà a raccontare qualcosa e, per metterci una pezza, inseriscono un po' a caso una minaccia, leitmotiv di questa prima metà di stagione. Capitolo da bocciare allora? Paradossalmente no, perché proprio quel lavoro di fino su Grogu e Bo-Katan riesce a colmare, per ora, tutte le problematiche menzionate: la Forgia Mandalorian porta il Bambino a rivivere il traumatico Ordine 66, in un flashback ben realizzato e che non fa leva sulla nostalgia o su un cameo sorprendente, preferendo un omaggio sentito a parti minori del franchise; l'avvicinamento di Bo-Katan al culto di Din è colmo di piccoli momenti essenziali e meravigliosi, che sembrano riaccendere in lei un ardore scomparso. C'è del buono, The Mandalorian ha seminato molto in queste quattro puntate, adesso però bisogna passare al raccolto.