The Night Agent Recensione: il thriller classico Netflix che non sorprende

La nuova serie di Shawn Ryan riesce ad intrattenere per tutta la sua durata nonostante una trama prevedibile e personaggi stereotipati.

The Night Agent Recensione: il thriller classico Netflix che non sorprende
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Stati Uniti d'America e paranoia sono gli elementi fondamentali di numerosi prodotti televisivi di successo, capaci di incollare lo spettatore al piccolo schermo con intrighi e svolte impronosticabili, superando (nella migliore delle ipotesi) lo scoglio della ripetitività con trovate originali oppure con la concretezza degli eventi raccontati: è con quest'ultimo strumento che The Night Agent - la serie Netflix del momento, che trovate in streaming insieme ai nuovi titoli Netflix di Aprile 2023 - riesce a spalmare il suo lungo minutaggio nell'arco di dieci episodi carichi di tensione e tradimenti.

Dalla mente che ha partorito The Shield arriva infatti uno spettacolo che non aggiunge nulla di nuovo al vasto panorama dei thriller spionistici, riciclando situazioni e personaggi già abbondantemente esplorati dal genere di appartenenza, ma l'ottima gestione del ritmo narrativo e prove attoriali convincenti sopperiscono alla mancanza di novità e danno forma ad una storia da cui è impossibile staccarsi.

Il centralinista notturno

Esistono tanti modi per onorare le azioni eroiche di un soldato americano, dalle immancabili medaglie al valore alle promozioni ai ranghi più alti della catena di comando, passando per le ospitate in tv ed ai convegni pubblici davanti ad una folla festante.

Il premio arrivato a Peter Sutherland (Gabriel Basso) è però diverso perché, dopo aver sventato un attacco terroristico su un treno della metropolitana, l'agente dell'FBI è stato assegnato ad un incarico segreto dal capo dello staff della Casa Bianca Diane Farr (Hong Chau): l'eroe a stelle e strisce si ritrova così nello scantinato di uno degli edifici più importanti al mondo per sorvegliare un telefono che non squilla mai, linea di emergenza per un manipolo di spie che possono comporre il numero soltanto in situazioni di gravissimo pericolo. Dopo mesi di assordante silenzio l'apparecchio suona, ma dall'altra parte della cornetta non c'è un Night Agent. A chiamare il centralinista è infatti Rose Larkin (Luciane Buchanan), una giovane esperta di cyber-sicurezza che ha avuto il numero - ed i codici segreti per la comunicazione - dagli zii: sono loro gli agenti assegnati ad un delicato incarico dalla Presidente degli Stati Uniti, ma la loro copertura è saltata e due assassini stanno facendo irruzione in casa per ucciderli. L'evento è di una gravità inaudita e Peter scoprirà ben presto che i nemici dell'America si nascondono anche negli uffici più importanti della Casa Bianca.

Non fidarti di nessuno

Bisogna contenere al minimo ogni possibile accenno di trama nel voler raccontare The Night Agent, perché la serie tv imposta tutto il suo carico emotivo in una narrazione ricca di colpi di scena, tra svolte imprevedibili e piccoli particolari che si scoprono importantissimi col passare del tempo.

Lo spettacolo creato da Shawn Ryan accalappia in questo modo uno spettatore che difficilmente riuscirà ad abbandonare la visione prima dell'ultimo episodio, nonostante alcuni degli eventi portati sullo schermo siano ormai diventati dei leitmotiv per il genere thriller - nessuna scoperta è così sorprendente da lasciare senza fiato, ma il loro numero è così elevato che riesce a mantenere sempre il pubblico sulle spine - ed i personaggi principali siano i classici pupazzi senz'anima che abbondano in tante altre produzioni simili. Abbiamo l'integerrimo soldato con un nome da riscattare, un'esperta di hacking che vuole dimostrare di non essere una perdente, un manipolo di terroristi dalle motivazioni oscure che si scopriranno come al solito deboli, ma la combinazione tra questi elementi arcinoti dà forma ad uno spettacolo intrigante nel suo essere familiare, perfetto per una sessione di binge-watching fatta di tradimenti e frasi ad effetto. Nonostante alcuni passaggi a vuoto sul piano narrativo - l'immancabile intreccio sentimentale tra i due protagonisti è forzato, mentre i problemi di coppia degli antagonisti è desolante oltre che inutile ai fini della trama - il racconto aumenta di giri con ogni episodio e trova un piacevolissimo ritmo in crescendo che porta a soprassedere sugli sparuti difetti di una storia già sentita, e lo fa anche grazie a sequenze action plausibili e ben dirette dal regista di turno.

La televisione di una volta

La consuetudine sembra essere il filo che collega le modalità narrative all'impostazione di ogni inquadratura, dalla fotografia alla messinscena sembra infatti di assistere ad un prodotto pensato per i network classici del piccolo schermo, e non ad uno show distribuito da una piattaforma in streaming. The Night Agent conserva così un leggero gusto rétro che si fa aggressivo nei numerosi discorsi esplicativi che anticipano ogni nuova scoperta, ma anche in una trama che non vuole prendersi alcun rischio e rimane stabile sui binari diretti verso un lieto fine scontato e possibilmente aperto.

Gli interpreti principali - tra i quali troviamo la candidata all'Oscar che abbiamo elogiato nella recensione di The Whale - riescono nella difficile impresa di dare un briciolo di profondità ai loro personaggi stereotipati, costruendo con il loro carisma protagonisti amabili seppur dimenticabili, esattamente come riesce a farsi apprezzare una sceneggiatura che non vuole sconvolgere né segnare nuovi percorsi per la televisione americana, ma utilizza bene il solito materiale di partenza per creare una storia che sappia intrattenere per quasi dieci ore.

The Night Agent Non c'è bisogno di reinventare la ruota per ritagliarsi il proprio spazio nell'immenso panorama dei thriller seriali, e The Night Agent è l'esempio perfetto di come anche i classici topoi del genere di appartenenza possano intrigare quando vengono gestiti con saggezza: la nuova serie di Shawn Ryan porta in scena sviluppi e modalità narrative che non sorprendono per originalità né per coraggio, ma la sua trama puntellata di tradimenti e grandi rivelazioni riesce ad intrattenere per l'intera durata dello spettacolo grazie ad un ritmo convincente e sequenze action ben dirette.

6.5