The Umbrella Academy 2 Recensione: Netflix conferma un grande successo

La seconda stagione The Umbrella Academy supera persino le vette della prima: ne parliamo nella nostra recensione.

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L'attesa è finita. È durata un anno per noi, ma per i fratelli Hargreeves forse un po' di più. Quando si parla di viaggi nel tempo, lo abbiamo già detto, nulla è mai facile, ma Steve Blackman e il team di autori di The Umbrella Academy ci riescono con semplicità senza prendersi mai sul serio. È un racconto che non raggiungerà mai la complessità di Dark, tanto per citarne uno affine, ma che rimane rispettoso dei dettami narrativi e stilistici del fumetto di Way e Ba e soprattutto coerente con i limiti della propria sceneggiatura.

D'altronde ve lo avevamo detto nelle nostre prime impressioni su The Umbrella Academy 2, ora possiamo affermarlo con certezza nella recensione finale: la nuova stagione della serie Netflix evolve, espande e accresce il successo della prima. Insomma, è di gran lunga superiore, sotto quasi ogni punto di vista!

Una nuova apocalisse

Senza concedervi alcuno spoiler comodo sulla trama della Season 2, ci limiteremo a ricordarvi quali sono le premesse dei nuovi episodi della serie ideata da Blackman, anche sulla base delle informazioni fornite da Netflix in queste settimane. Dopo aver sventato l'Apocalisse, e aver fermato i potentissimi e ingestibili poteri psionici di Vanya, Numero Cinque ha dovuto prendere una decisione drastica: i raggi provocati dalla "Numero Sette" hanno frantumato la Luna, generando una pioggia di meteoriti che hanno devastato la Terra.

Mentre il pianeta finisce frantumato sotto i colpi del disastro, Cinque riesce a compiere un altro viaggio nel tempo, coinvolgendo i suoi fratelli, ma di fatto sacrificando il mondo intero. Successivamente, il personaggio interpretato da Aidan Gallagher si ritrova catapultato negli anni Sessanta, per la precisione nel 1963, e qui assiste ad una scena semplicemente incredibile: i suoi fratelli - Luther, Diego, Allison, Klaus e Vanya - combattono al massimo del loro potenziale contro l'esercito sovietico, mentre una guerra nucleare si consuma alle porte della città di Dallas. Stupefatto, Cinque chiede spiegazioni ai suoi compagni, ma interviene Hazel, o meglio una versione più vecchia rispetto al sicario che abbiamo conosciuto nella Stagione 1. L'ex membro della Commissione spiega al giovane che, compiendo un ulteriore viaggio temporale, Cinque non ha fatto altro che portare con sé l'Apocalisse, anticipando il giorno del giudizio al 1963 piuttosto che al 2019. La missione del nostro è quindi la medesima: tornare indietro di qualche giorno e riunire la sua famiglia prima che il disastro si compia, e capire qual è la causa scatenante. Questa volta, però, sarà tutt'altro che facile: ciascun membro dell'Umbrella è finito a Dallas in momenti diversi della storia, tra il 1960 e il '63: alcuni dei protagonisti, insomma, si sono rifatti una vita negli anni Sessanta e Cinque dovrà convincerli a combattere un'ultima volta contro la fine del mondo.

Sempre meglio

Prendete tutto ciò che di buono c'era nella prima stagione di The Umbrella Academy. Dategli un'ulteriore vena di follia e di umorismo, impreziosite il tutto con uno scenario storico più marcato - anche sul profilo scenografico - e un maggiore focus su diverse tematiche sociopolitiche. Mischiate il tutto e aggiungeteci un cast più consapevole del proprio ruolo e più affiatato e avrete la formula perfetta. The Umbrella Academy 2 è un prodotto superiore al suo predecessore sotto tutti i punti di vista: ritmo, azione, tecnica e narrazione.

Con una regia più decisa, affiancata ad una fotografia più consapevole del contesto storico in cui si trova, la nuova avventura dei fratelli Hargreeves è un tripudio di stile: un action divertente e sfrenato, condito dal solito magistrale utilizzo della musica pop (di cui forse gli autori abusano leggermente in un paio di momenti), ma anche un interessante drama supereroistico, che decostruisce i canoni del cinecomic classico e delle storie corali in stile X-Men per dipingere una famiglia disfunzionale ma eroica.

Il tema della famiglia e della ricerca di se stessi è ancor più centrale, come pure l'introspezione dei singoli protagonisti e dei loro drammi interiori. Dal tema uomo/mostro di Luther all'identità di Vanya, ma anche alla riscoperta delle proprie radici: Allison sarà il personaggio forse più scosso dalla "visita" negli anni Sessanta, e la sua svolta attivista nei confronti dei diritti del popolo afroamericano raggiunge picchi di esaltazione tematica e drammaturgica che francamente stupiscono.

Come già anticipato nel nostro precedente articolo, l'elemento più riuscito della produzione è la costruzione narrativa: dal punto di vista della scrittura, in The Umbrella Academy 2 ad essere pazzesco non è soltanto il ritmo, ma anche una gestione a dir poco magistrale dei colpi di scena. Nella fase centrale (e finale) della season gli autori espandono a dismisura il worldbuilding di riferimento, rimescolando le carte in tavola e componendo un climax semplicemente perfetto, che esplode in un altro cliffhanger potente e d'impatto. Appuntamento, insomma, alla Stagione 3.

The Umbrella Academy - Stagione 2 The Umbrella Academy 2 è un prodotto ancor più folle, divertente ma anche profondo della prima stagione: insomma, è praticamente più riuscita sotto ogni punto di vista, con un contesto storico finalmente più marcato, un ritmo spettacolare e una gestione magistrale dei colpi di scena. Se avete amato le prime avventure dei fratelli Hargreeves rimarrete elettrizzati dal nuovo blocco di episodi, e attenderete non poco la Stagione 3.

8.7