The Underclass: il teen drama Netflix che ricorda gli shojo giapponesi

Su Netflix approda The Underclass, serie thailandese che vede la giovane Pang divisa tra lo studio e il desiderio di perseguire i propri sogni.

The Underclass: il teen drama Netflix che ricorda gli shojo giapponesi
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L'avvento di Netflix, con la sua copertura capillare e globalizzata, ha avuto il grande merito di rendere molto più fruibili produzioni estere destinate altrimenti a non avere mercato al di fuori del Paese d'origine. Ma il vero valore aggiunto è rappresentato dal confronto tra il pubblico nostrano e culture differenti da quella occidentale. A tal proposito è interessante analizzare una delle uscite Netflix di agosto, che arriva direttamente dalla Thailandia. The Underclass è infatti un teen drama che ci dà l'occasione di aprire una finestra sul contesto socioculturale thailandese e chissà che dietro a questa produzione originale Netflix non si celi un tesoro nascosto.

Una scuola fin troppo competitiva

Prapang è un'adolescente che frequenta una scuola tutta al femminile. Il suo istituto si distingue per essere il migliore del Paese e le studentesse più meritevoli sono destinate a sicuri successi professionali. Per raggiungere questo scopo la scuola di Pang è divisa in sei classi di merito, dalla F, la peggiore, alla A, la migliore, secondo un sistema di punti, regolato tramite un'app. Per incentivare il profitto, le alunne appartenenti alle classi più meritevoli vengono agevolate nella loro vita all'interno dell'Istituto.

Questa divisione ha anche creato competizione, ma soprattutto discriminazione nei confronti delle studentesse delle classi meno meritevoli. Pang fa parte dell'élite, ma la copiatura di un compito viene punita con il declassamento alla categoria più bassa, la F, con grande vergogna sua e delle sue amiche, che iniziano così a snobbarla. All'inizio Pang ha difficoltà ad integrarsi nella sua nuova classe, a causa della sua presuntuosa e supposta superiorità, ma nella classe F si nasconde un gruppo rivoluzionario, chiamato Black Sheep, che tenta in tutti i modi di dimostrare che i metodi adottati della scuola sono sbagliati. Il Vicepreside ne è a conoscenza e dà a sua nipote Tam, una studentessa della classe A, il compito di scovare questo manipolo di dissidenti. La ragazza sfrutta la presenza di Pang nella classe F per scoprire qualcosa di più sull'imprendibile gruppo.

Più shojo che teen drama

Nonostante la definizione di tee drama, in The Underclass, sin dalle prime sequenze, si respira aria di shojo manga. Sia le ambientazioni, che le atmosfere, nonché gli atteggiamenti, sono tipici dei fumetti e degli anime romantici giapponesi. Anche nelle dinamiche interpersonali tra i sessi si respira quel caratteristico imbarazzo e quella peculiare vergogna di cui sono piene le pagine degli shojo. Questo differenzia The Underclass dalle produzioni occidentali destinate agli adolescenti.

Tutto risulta molto più sussurrato. Al di là di ciò ci si ritrova comunque di fronte ad una produzione che vuole approfondire le gioie, le ansie ed i dolori delle giovani thailandesi. In tal senso si disvela anche un sostrato di denuncia sociale, in un contesto in cui la competizione risulta fin troppo stressante per delle giovani donne che, pur di non compromettere il proprio futuro, sono pronte ad ogni sorta di crudeltà nei confronti delle loro avversarie. L'azione di Pang che dà inizio alla storia, la sua volontà di copiare il compito, nonostante sia una delle più studiose, è indicativo del livello di angoscia provato da queste ragazze, alla ricerca di un'affermazione sociale e di affezione familiare.

Apollineo e dionisiaco

Anche in The Underclass, come in altre serie coming of age, la struttura sociale portante si basa sull'esigenza di assicurarsi un futuro sicuro, all'interno di opportuni confini, e sul desiderio di perseguire i propri sogni. La classe A è il simbolo della prima attitudine, la F, della seconda. Pang si trova nel mezzo, a decidere se affidarsi ai consigli dei genitori e percorrere il sentiero della cosiddetta "rettitudine", oppure lasciarsi andare ad una vita fatta di desideri ed aspirazioni meno accademici.

Ma la situazione della protagonista è ancor più precaria da quando la sorella, in rotta con i genitori, ha abbandonato la scuola proprio per seguire una carriera meno sicura, lasciando a Pang l'onere di tenere alto il nome della famiglia. Sono queste le pressioni che l'hanno portata a copiare il compito, ma soprattutto a frenare il suo impulso ad inseguire lo stile di vita più libero, gratificante e, in definitiva, più individualista delle ragazze della classe F.

Gesti e parole

Altro elemento distintivo per The Underclass è la recitazione, molto differente da quella occidentale, come del resto è l'impostazione dell'arte attoriale orientale in genere. Le protagoniste della serie thailandese hanno una gestualità accentuata, a volte fino ai limiti del grottesco.

Viene quindi penalizzata la loro espressività, così come i dialoghi, che preferiscono soffermarsi su frasi fatte ed a volte più che altisonanti che fanno da corollario peggiorativo ad una produzione che, purtroppo, non brilla per originalità di trama o di sviluppo della storia.

The Underclass Nel catalogo Netflix in continua crescita diventa sempre più difficile per un nuovo prodotto riuscire a distinguersi. The Underclass è un'occasione per scoprire una cultura molto differente da quella occidentale, ma, a parte questo, non resta molto. La recitazione è curata, anche se tipicamente orientale, quindi più incentrata sulla gestualità che sul dialogo, ma le situazioni e la trama sono fin troppo prevedibili e basta poco per capire in quale direzione andrà la storia. I tormentoni sentimentali sono quelli tipici di tanti anime e shojo, con i protagonisti che, pur piacendosi reciprocamente, non hanno il coraggio di dichiararsi l'un l'altro. In definitiva The Underclass una piacevole visione, ma non ha quella marcia in più che stimoli anche il semplice passaparola tra amici.

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