The Walking Dead 10x16 Recensione: una scommessa vinta a metà

TWD tira le fila della decima stagione e si congeda con un finale senza sorprese, che traghetta la serie verso nuovi lidi.

The Walking Dead 10x16 Recensione: una scommessa vinta a metà
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"È finita. Hai ottenuto quello che volevi?" chiede uno dei nostri beniamini. La domanda non è ovviamente rivolta allo spettatore, ma un po' ci sentiamo chiamati in causa dopo essere giunti agli ultimi istanti di questo finale della decima stagione di The Walking Dead. Perché è letteralmente da sei mesi che stiamo aspettando questo momento; il famigerato ultimo episodio rimandato per garantire al processo di post-produzione di ultimare al meglio i lavori interrotti dall'emergenza COVID-19, ma che vedrà finalmente la luce il 5 ottobre alle ore 21:00 su FOX e in streaming su Now TV, dopo aver spopolato sugli schermi americani nella nottata.

Sono stati mesi intensi per il franchise. Abbiamo avuto aggiornamenti sullo stato dei lavori sui film dedicati a Rick Grimes, con un'apertura di Norman Reedus sul ritorno di Andrew Lincoln per l'ultima stagione di TWD. Sì, perché nel frattempo abbiamo anche saputo che The Walking Dead finirà con l'undicesima tornata di episodi. Come se ciò non bastasse abbiamo testimoniato l'arrivo dei primi capitoli di World Beyond e siamo venuti a conoscenza del fatto che il futuro del franchise è più roseo che mai, con l'annuncio di uno spin-off dedicato a Carol e Daryl. Ma la domanda alla quale dobbiamo ancora dare una risposta aleggia nell'aria: abbiamo ottenuto ciò che volevamo dal finale di stagione di TWD 10?

In punta di piedi

Siamo sinceri, l'entusiasmo non era proprio alle stelle per questo episodio conclusivo, ma le aspettative erano comunque alte. Il pre-finale di aprile infatti non era certo all'altezza di sostenere una così prolungata sospensione dell'attenzione da parte dello spettatore. L'orda di Beta era infatti in procinto di riversarsi sull'ospedale all'interno del quale erano asserragliati Daryl e compagni, mentre Eugene, Yumiko, Ezekiel e la new entry Princess cavalcavano alla volta dell'incontro con la misteriosa Stephanie in sella alle loro sgangherate biciclette.

Insomma, con un pizzico di preveggenza, avevamo lasciato la narrazione sul bordo di un dirupo. Ad aumentare l'hype erano intervenuti i protagonisti stessi dello show, che invitavano gli spettatori ad allacciare le cinture, con un Nicotero entusiasta per il risultato ottenuto.

Possiamo dire che il finale di stagione di TWD 10 chiude finalmente il tanto amato/odiato arco narrativo dei Sussurratori, lasciando una proverbiale porta aperta che punta dritta verso il Commonwealth, ultima tappa della saga dei non morti. Le emozioni purtroppo sono state poche e i rischi presi troppo pochi, ma il risultato finale non lascia l'amaro in bocca. Tutto sommato la voglia di lasciarsi alle spalle le vicende passate è una condizione più che sufficiente per sorvolare sull'esilità della narrazione e sulla mancanza di veri e propri momenti di pathos e di terrore, che non dovrebbero mai mancare in circostanze simili.

Diciamo che le nostre aspettative sul finale di stagione sono state quasi tutte rispettate, in un modo o nell'altro. Peccato che gli eventi più significativi di questo episodio accadano ancora una volta come parte di un flusso costante di narrativa che tende ad appiattire i plot point più significativi. Niente scontri epici o all'ultimo sangue in questo showdown, ma toccate e fughe che depredano le singole scene di quella carica emotiva che forse serviva davvero a questo punto della stagione.

Un destino segnato

Per questo "A Certain Doom" si conquista una sufficienza alla quale non risparmiamo certo le critiche sulle dinamiche narrative, che risultano ancora una volta troppo accondiscendenti con i nostri eroi e con il loro destino, ben arginate da enormi frangiflutti che li preservano da qualsivoglia minaccia. Sono lontani i tempi in cui i nostri dovevano sporcarsi le mani per riuscire nei propri intenti ed uscirne vivi.

Purtroppo assistiamo nuovamente ad una continua involuzione degli antagonisti, che diventano sempre più preda di se stessi, anziché rivelarsi dei machiavellici rivali. La struttura stessa dell'episodio è di per sé prevedibile nei risvolti di trama e nell'introspezione dei personaggi, sebbene la puntata riesca a chiudere in un colpo solo alcuni archi di sviluppo recalcitranti, per indirizzarli verso più verdi praterie - o per lo meno questo è ciò che ci auguriamo.

Finalmente Negan, Carol e Lydia hanno avuto l'occasione per andare oltre il loop di autocommiserazione nel quale erano stati relegati - soprattutto le ultime due - e ci regalano qualche timida e inedita evoluzione, che sulla scala di questa decima stagione significa molto.

Sul fronte tecnico non possiamo che confermare l'alternanza di risultati che emerge dall'analisi della narrazione. Se da una parte possiamo infatti contare come sempre sull'ottimo lavoro svolto negli effetti visivi, con una varietà di zombie sempre ampia e una realizzazione di qualità che getta benzina sul fuoco di una regia che indulge più del solito - e del dovuto? - su smembramenti raccapriccianti, dall'altra, lato effetti digitali, dobbiamo segnalare sorti differenti.

La gigantesca orda che cinge d'assedio l'ospedale è impressionante nelle inquadrature a volo d'aquila e in generale sui campi lunghi, ma quando si tratta di ricostruire intere scene che hanno per protagonisti non morti computerizzati, l'occhio rimane in parte deluso dall'artificiosità del rendering, soprattutto alla luce dei numerosi mesi avuti a disposizione per rendere il tutto impeccabile. Niente di veramente drammatico, ma nemmeno entusiasmante.

Diciamo che se questa puntata fosse andata in onda secondo lo scheduling canonico, non avremmo avuto di che lamentarci. Il cast fa del proprio meglio per rendere l'urgenza del momento e i condizionamenti degli animi, mentre la regia di Nicotero non regala grosse sorprese, assecondando il flusso della narrazione e concedendosi qualche momento emozionale di troppo, che però risulta in linea con la fine di un sofferto capitolo di questa serie.

The Walking Dead Stagione 10 "A Certain Doom" non è forse il finale esplosivo che tutti avremmo desiderato per la Season 10 di The Walking Dead, ma è perfettamente in linea con l'intera stagione. Le emozioni non mancano, ma sono in parte represse da una narrazione che non valorizza come dovrebbe la maggior parte dei plot point, mentre punta - insieme alla regia - a pervadere i momenti topici di questa puntata, in parte riuscendoci, ma il più delle volte scivolando su una base di scrittura sdrucciolevole che deriva da un percorso narrativo accidentato, ormai intrapreso da tempo. Nonostante ciò i singoli personaggi sembrano trovare nuovi stimoli per il futuro, lasciandosi alle spalle - si spera - i tediosi conflitti interiori del presente, per voltare pagina, e noi con loro. La decima stagione di The Walking Dead si congeda così dai suoi fan, senza infamia e senza lode, ma con la promessa (e soprattutto la speranza) di trovare nel Commonwealth quella scintilla che accenda nuovamente gli animi. L'appuntamento è solo rimandato ai sei episodi speciali che ci attendono dietro l'angolo e, ovviamente, all'undicesima ed ultima stagione della serie zombie più famosa di sempre.