The Walking Dead 10x17 Recensione: il ritorno di Maggie

Il primo dei sei episodi speciali della decima stagione di TWD si concentra sul ritorno di uno dei personaggi più amati dal pubblico.

The Walking Dead 10x17 Recensione: il ritorno di Maggie
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Giusto il tempo di capire dove eravamo rimasti con The Walking Dead 10, che le uscite SKY di marzo ci regalano sin da subito il primo dei sei episodi speciali di questa travagliata stagione. La pandemia ha paradossalmente stravolto il mondo post-apocalittico di The Walking Dead, perché il nemico sul set non è rappresentato dagli zombie di Greg Nicotero, ma dal virus che da un anno a questa parte ha messo in ginocchio l'intero pianeta. La showrunner Angela Kang ci aveva anticipato dinamiche più intimiste e l'episodio di questa settimana ci fa comprendere pienamente gli intenti della produzione, che ha dovuto fare i conti con le limitazioni imposte dai protocolli anti-COVID.

Casa, dolce casa

Il finale di The Walking Dead 10 non aveva fatto gridare al miracolo e una serie di fattori endogeni e non ci avevano fatto propendere per un giudizio non proprio lusinghiero nella nostra recensione di The Walking Dead 10. Uno degli aspetti più attesi era stato però il ritorno della Maggie di Lauren Cohan, che aveva contribuito a salvare la situazione all'ospedale dove i nostri erano rimasti assediati dall'orda di Beta. L'avevamo vista accompagnata da due misteriose figure, una delle quali mascherata, che sapevano decisamente il fatto proprio quando si trattava di affrontare i non morti e non solo.

Ora ci troviamo ad affrontare le conseguenze di quello scontro e veniamo a conoscenza del fatto che Maggie ha effettivamente incontrato una nuova compagine a Knoxville, ma che una nuova minaccia li perseguita. Stiamo parlando dei Mietitori, i misteriosi nuovi antagonisti che supponiamo daranno filo da torcere a Daryl e compagni, oltre che a Maggie. A differenza dei Sussurratori, che puntavano più sull'effetto orrorifico, a tratti soprannaturale, dell'orda ammaestrata e condotta secondo i propri scopi, i Reapers sembrano un gruppo militarmente organizzato al quale non mancano certo le munizioni.

Lo scopriamo noi stessi insieme a Daryl quando, dopo aver capito che il campo allestito da Maggie è stato raso al suolo e i compagni dispersi insieme al figlio Hershel, che la donna voleva introdurre al nostro. Ci troviamo così ad affrontare un nemico armato fino ai denti e risoluto fino all'eccesso, i cui scopi e la cui identità devono ancora pervenire, ma a livello di presentazioni, effettivamente, ci troviamo di fronte ad una minaccia che sarà parallela o complementare al Commonwealth introdotto nel cliffhanger dello scorso episodio, del quale al momento non abbiamo notizie.

Sì, perché questa prima puntata extra è interamente dedicata al rimettersi in pari con il post-Sussurratori e far sì che Maggie sia aggiornata su quanto successo. Ci sono alcuni timidi accenni allo sviluppo dei suoi compagni di viaggio, in particolare il misterioso personaggio con la maschera, ma per il resto è un affrontare il mondo dei nostri protagonisti - o per lo meno ciò che ne rimane - dopo la guerra ai Sussurratori.

Più in generale, dal punto di vista narrativo, la sensazione è che stiamo nuovamente per assistere ad una dinamica che vede la presenza di un pesce sempre più grosso nell'oceano post-apocalitico che è il mondo di The Walking Dead. Una struttura che è senz'altro endemica, ma che non è la prima volta che mostra i propri limiti e che, tra l'altro, dovremmo vedere reiterata anche nel Commonwealth.

L'incognita Negan

Una delle prime dinamiche che vengono instaurate sin dall'inizio dell'episodio è senz'altro quella che gli spettatori attendono al varco: Negan e Maggie. Cosa accadrà, ora che la donna si ritrova faccia con l'assassino di suo marito, del padre di suo figlio, che ora è cresciuto e si interroga al riguardo? Quello degli sceneggiatori è un gioco al ribasso in questo caso, che coinvolge un uso minimalista dei dialoghi e un giocare più sulla performance degli attori, che trasmettono tutti i rispettivi sconvolgimenti interiori grazie alla loro espressività.

È chiaro che Maggie non accetta e forse non accetterà mai la volontà di riscatto di Negan, forte dell'omicidio di Alpha che ha permesso di tagliare letteralmente la testa ai Sussurratori. E noi non possiamo che empatizzare con lei, memori della terribile scena che si palesa dinnanzi ai suoi occhi ogni qualvolta che si ritrova faccia a faccia con l'uomo. A tal proposito assistiamo ad un dialogo con Carol, che serve semplicemente ad aggiornarla sul fatto che sia stata proprio lei a liberarlo dalla sua prigionia, per fare ciò che andava fatto. Un dialogo che dice molto più di quanto non dica, effettivamente, soprattutto sul rapporto tra Maggie e Carol.

Molto efficace invece il dialogo con Daryl, nel quale vediamo Maggie togliere la propria maschera e confrontarsi in tutta sincerità sui dubbi che affliggono il suo animo riguardo alla questione Negan, sulla quale, afferma Daryl, nulla è ancora stato deciso. Di certo questa è la scena più intimista dell'intero episodio e rivanga il doloroso passato della donna, schiacciata dall'evidenza di un auspicato futuro che non potrà mai vedere realizzato. Un esempio di quanto il lavoro di due buoni attori sui propri personaggi possa produrre risultati decorsosi in circostanze dove l'esposizione e l'introspezione la fanno da padrone.

Dall'altra parte Negan non desidera altro che espiare i propri peccati e dimostrare di essere cambiato, con tutte le difficoltà che ciò comporta nei confronti di una comunità che ha subìto indicibili angherie e soprusi da parte sua. Un percorso decisamente in salita, che Negan affronta però con umiltà e costanza. Una delle storyline senz'altro più promettenti e affascinanti in potenza. E non possiamo che non empatizzare anche con lui, nel momento in cui da spettatori abbiamo vissuto in prima persona gli sconvolgimenti del suo animo e il suo percorso di redenzione.

Ciò che ora sconvolge le carte in tavola per lui è l'assistere al ritorno di Maggie, una persona che non sarà mai dalla sua parte e che in un modo o nell'altro potrebbe compromettere il suo nuovo cammino, rendendolo conscio del fatto che le sue colpe sono tutt'altro che espiate; che la testimonianza vivente è quel figlio al quale rendere conto e che, probabilmente, fintanto che ci sarà lei la strada verso il futuro desiderato sarà tutta in salita.

Certo, ci sarebbe piaciuto meno sottotesto tra i due, magari non uno scontro diretto, ma sottotraccia. Questo misurarsi l'un con l'altro a suon di sguardi pregnanti aiuta a comprendere il piano emotivo di entrambi, ma i migliori episodi di The Walking Dead ci hanno abituati a ben altra complessità in situazioni analoghe.

TWD ai tempi della pandemia

L'aftermath che segue la guerra ai Sussurratori ci pone dinanzi non solo alle macerie degli avamposti sconvolti dalla guerra, ma anche alle ceneri di un sistema produttivo profondamente mutato a causa dei protocolli anti-COVID. Il roster dei protagonisti si restringe all'essenziale, privilegiando le dinamiche tra Daryl e Kelly, ancora alla ricerca della sorella Connie, che si intrecciano con quelle di Maggie e compagni.

Una situazione che nel complesso appare abbastanza limitante, soprattutto alla luce del fatto che ci troviamo nuovamente, per forza di cose, di fronte ad un episodio dalla natura introduttiva che inaugura questo nuovo approccio in una modalità forse troppo campanilista, pur comprendendo pienamente che l'altra faccia della medaglia sarà presente nelle puntate a venire. Se da una parte questo lavoro di sottrazione può far emergere in maniera più decisa il mondo interiore dei protagonisti, dall'altra rischia di appiattire e di contingentare eccessivamente la narrazione e, con essa, i sentimenti che dovrebbe suscitare.

L'azione viene ridotta all'osso e limitata sia nel numero di personaggi coinvolti, che nelle modalità di ripresa. Lo scontro con il misterioso nemico viene reso in chiave più stealth rispetto al passato, con risultati alterni, che non impressionano certo per la regia e per la cura della messinscena. Una ricerca del compromesso che purtroppo risulta quanto mai evidente e che dimostra quanto l'intera produzione debba prendere le misure sui limiti da esplorare e da raggiungere in questa nuova situazione. Gli episodi successivi sapranno illuminarci sull'evoluzione di questa dinamica.

The Walking Dead Stagione 10 “Home Sweet Home” si presenta come un episodio di confine con protagonsta assoluta quella Maggie che tanto mancava a gran parte dei fan dello show. Il suo ritorno non è però trionfale, ma porta con sé la consapevolezza che le cose sono cambiate su entrambi i fronti. Gli avamposti che chiamava casa sono poco più che macerie, mentre una nuova misteriosa minaccia la perseguita ed è pronta a scatenarsi anche su Daryl e i suoi. Il confronto tra Negan e Maggie al momento è più uno stallo che ci fa valutare le possibili conseguenze per le due parti e le loro ragioni. L’impatto della pandemia si fa sentire sul regime produttivo della serie, che decide così di privilegiare l’intimismo in maniera convincente, ma deve ancora lavorare molto sulle scene d’azione ai tempi del COVID.