The Walking Dead 11X18 Recensione: la quiete prima della tempesta

Daryl e soci raggiungono un accordo con Pamela Milton, ma la situazione potrebbe esplodere da un momento all'altro.

The Walking Dead 11X18 Recensione: la quiete prima della tempesta
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Mentre le settimane scorrono inesorabilmente verso la fine di The Walking Dead (recuperate il nostro riassunto di The Walking Dead per rivivere tutta la saga), ci apprestiamo alla visione di questo secondo episodio dell'ultimo blocco dell'undicesima stagione dello zombie drama ispirato ai fumetti di Robert Kirkman con sentimenti contrastanti, che non abbiamo nascosto nella nostra recensione di The Walking Dead 11X17. Dopo una parentesi votata all'action nella quale la resistenza del Commonwealth minacciava il regno di Pamela Milton, la puntata di questa settimana mostra gli effetti della diplomazia di Carol, che getta un barlume di speranza sul futuro degli alessandrini e mette fine alla minaccia di Hornsby. Ma sarà davvero così?

Il prezzo della libertà

Probabilmente dovremo abituarci ai prologhi narrati da Judith che ripercorrono le vicende passate e ci ricordano la distinzione tra bene e male in un mondo alla deriva, commemorano i caduti e raccontano l'evoluzione di chi è rimasto (nel caso della puntata odierna, parliamo di Daryl). E chissà che questo nostalgico escamotage narrativo non nasconda in realtà più di una semplice serie di teaser finali, ma si ricolleghi direttamente all'epilogo dei fumetti e al racconto - in quel caso di Carl al figlio - delle gesta di Rick Grimes e soci.

C'è poco tempo per riflettere su questo e solo il series finale ci darà una risposta. Daryl, infatti, ha il suo fedele coltello puntato alla gola di Hornsby dopo che la caccia della scorsa settimana si era conclusa proprio con il ghigno di quest'ultimo, caduto nella trappola dei nostri. Nel frattempo, però, Carol sembra aver trovato una soluzione che possa salvare la vita agli amici, garantendo loro addirittura il ritorno a casa, lasciando al contempo che Pamela Milton continui a guidare il Commonwealth celebrando l'attesa Giornata dei Fondatori.

Una situazione che sembra raffreddare gli animi dopo i concitati eventi della scorsa settimana, ma che potrebbe esplodere da un momento all'altro in qualcosa di più grande. Da una parte, nonostante Lance abbia passato il segno e ora rischi di passare come perfetto capro espiatorio per le colpe di Sebastian, il figlio di Pamela sembra non avere filtri su come funzionino veramente le cose nel Commonwealth, e Max, per nulla soddisfatta di come l'affaire Milton potrebbe risolversi, ha tutte le intenzioni di smascherarlo.

Dall'altra parte c'è ovviamente Lance, senza il quale Pamela non avrebbe ottenuto tutto ciò che ha, il quale ha ancora qualche asso nella manica da giocare. Nel mezzo troviamo i nostri protagonisti, disposti ad ingoiare un boccone amaro pur di togliersi da una situazione scomoda con il benestare stesso del Commonwealth. Tra chi è già partito e chi si appresta a farlo, troviamo anche chi nel regno di Pamela Milton ha trovato un nuovo scopo, come Ezekiel.

La Giornata dei Fondatori

È chiaro che tra i protagonisti indiscussi di questa puntata ci siano la Pamela Milton di Laila Robins e il Sebastian di Teo Rapp-Olsson. La sceneggiatura cerca di approfondire ulteriormente i due personaggi e l'occasione è la frettolosa organizzazione della Giornata dei Fondatori, nella quale la risoluta Pamela vuole cementare il controllo sul Commonwealth commemorando la figura del nonno di Sebastian, che per primo fondò questa comunità di stampo militarista nella quale i cittadini conducono una vita all'apparenza ordinaria sotto la protezione di un esercito che lascia la realtà post-apocalittica nella quale combattono Daryl e soci al di là delle mura.

Le intenzioni sono buone, così come la performance di Teo Rapp-Olsson, che ci restituisce un uomo instabile sotto il peso di una predestinazione che non è che l'ennesima facciata da tenere saldamente ancorata ad una realtà di favore per coloro che possono permetterselo, ma di rassegnazione per il popolo in generale, imbonito con una generosa razione di surreale panem et wrestling, segnandfo ulteriormente il distacco tra il Commonwealth e il mondo reale.

L'occasione è buona anche per una serie di dialoghi che rimettono in gioco alcuni personaggi come Gabriel, Rosita e Lydia, ma è soprattutto il confronto tra Carol e Daryl sull'essere genitore a prendersi la scena, con la complicità della sempre brava Cailey Fleming nel ruolo di Judith. La regia di Jeffrey January, pur nella gestione scolastica di gran parte dell'episodio, riesce ad esprimersi meglio nelle fasi concitate del finale, dove il graduale collasso della situazione si specchia ancora una volta nella degenerazione di Sebastian.

The Walking Dead Stagione 11 Proprio quando tutto sembrava risolto, sebbene non nel migliore o più soddisfacente dei modi, The Walking Dead semina il caos nel Commonwealth. Il compromesso non è mai stata una soluzione praticabile nel corso dello show e ha sempre portato a conseguenze peggiori della soluzione. Laila Robins e Teo Rapp-Olsson sono protagonisti indiscussi di questa caduta, mentre abbiamo l’occasione di fare il punto anche su alcuni dei nostri beniamini. Vedremo dove ci condurrà tutto ciò.