Cosa si è disposti a fare per amore? Quali - impensabili - limiti l'essere umano è pronto a superare per il benessere delle persone care? La risposta, probabilmente, può apparire scontata, superflua, quasi provocatoria ma, in alcuni casi, potrebbe celare non poche insidie. Del resto, la natura umana spesso si annichilisce dinnanzi allo schiacciante corso degli eventi, capace in alcune circostanze di spazzare via un'intera esistenza, fatta di sogni, obiettivi, traguardi, desideri e, ovviamente, affetti. La storia che ci siamo trovati di fronte durante gli otto episodi di The Widow, nuova serie tv arrivata in esclusiva nel catalogo di Amazon Prime Video per il mese di marzo, si basa proprio su questi principi, portandoci in dote un racconto maturo, per certi versi violento e dai toni cupi, riuscendo comunque a tenere sempre discretamente alta l'attenzione dello spettatore.
Un mistero da risolvere
Georgia Wells (Kate Beckinsale) vive da sola, quasi isolata dal mondo, da quando suo marito Will Mason (Matthew Le Nevez) è scomparso in un disastro areo. Ma forse non è morto davvero: nel servizio tv su una rappresaglia avvenuta nella Repubblica Democratica del Congo, Georgia scorge tra la folla la sagoma del marito creduto morto. Da lì in poi farà di tutto per svelare l'arcano che si cela dietro alla sua scomparsa.
Georgia si reca subito in Congo, dove capisce di essere al centro di una storia ben più complessa e intricata di ciò che potrebbe sembrare. Seppur caratterizzata da un ritmo lento e riflessivo, oltre che da una fitta rete di dialoghi più o meno importanti, la serie non manca mai di offrire colpi di scena più o meno evidenti, capaci in numerose occasioni di sorprendere il telespettatore grazie anche alla natura dei temi trattati. Tutto questo, purtroppo, va un po' perdendosi con il proseguire degli episodi: alcune soluzioni, sia narrative che strutturali, finiscono col diventare scontate. Un vero peccato, certamente, ma nel complesso la serie rimane godibile fino alle ultime battute.
Tante storie che si intrecciano tra loro
Lo sfondo principale degli eventi della serie è rappresentato da una Repubblica Democratica del Congo distrutta da una sorta di guerra civile in pieno svolgimento. Lì a dettare legge sono la violenza e la supremazia della milizia armata, capitanata dallo spietato generale Azikiwe (Babs Olusanmokun), che a sua volta si muove seguendo le rigide direttive del misterioso Pieter Bello (Bart Fouche), un uomo bianco la cui presenza nel Congo è direttamente legata a quella di Will, misteriosamente scampato al disastro areo e per ragioni sconosciute mai ritornato alla vita di tutti i giorni, rimanendo lontano anche dalla moglie. Giunta sul posto, Georgia viene accolta da Judith (Alex Kingston), ex datrice di lavoro del marito, che, sin dalle primissime apparizioni, sembra nascondere ben più di un segreto e si rivela uno dei comprimari più intriganti di tutto lo show. A lei si unisce Emmanuel Kazadi (Jacky Ido), un giornalista locale che Georgia aveva conosciuto tre anni prima, proprio a causa dell'incidente areo del marito, nel quale anche la moglie di lui aveva perso la vita.
Con l'aiuto dei due, almeno inizialmente, Georgia cerca di risalire alla verità che si cela dietro alla misteriosa sparizione del marito, tra rappresaglie armate, bambini soldato e una carrellata di nuovi ingressi nel cast sempre funzionali e ben piazzati nell'economia della produzione. La storia si svolge praticamente su un doppio fronte: da una parte il Congo e dall'altra Rotterdam, dove si reca una persona molto vicina a Georgia, Martin Benson (Charles Dance) e dove incontra Ariel Helgason (Ólafur Darri Ólafsson): miracolosamente scampato allo stesso disastro areo, sembra al corrente di informazioni di grande rilevanza, fondamentali per far luce sull'intricata vicenda. Chiosa finale sul cast per la piccola Adjidja: la sua storia è probabilmente una delle più toccanti dell'intera serie e guardarne lo sviluppo è uno dei momenti migliori in assoluto.
Cast e direzione
È chiaro come in un'opera simile la scelta del cast risulti fondamentale, e The Widow non manca un colpo. A partire da Kate Beckinsale, che riesce a trasmettere quelle sensazioni di paura, disperazione e dolore, passando per tutti gli altri interpreti (tra cui naturalmente spicca Charles Dance, che fa delle sue parole taglienti l'arma migliore), gli attori risultano perfettamente calzanti, garantendo alla serie un più che valido livello qualitativo da questo punto di vista.
La stessa cosa vale per la regia. La creazione di Harry Williams e Jack Williams, diretta da Oliver Blackburn e Samuel Donovan, seppur caratterizzata da una cadenza lenta degli eventi, in cui i dettagli vengono distribuiti quasi col contagocce tra un episodio e l'altro, riesce a fare di quella che potrebbe essere una mancanza un punto di forza, facendo sì che lo spettatore rimanga incollato allo schermo con la stessa fame di informazioni dal primo all'ultimo minuto di ogni singolo episodio. Una scelta però opinabile, trattandosi comunque di un thriller, e infatti The Widow resta un buon prodotto che però poteva dare molto di più.
The Widow è una serie tv tutto sommato funzionale, che si muove bene nell’arco degli otto episodi da cui è composta, a metà tra colpi di scena più o meno evidenti e la natura riflessiva dei personaggi. La storia, raccontata attraverso numerosi flashback e ricordi vari, affronta anche tematiche attuali come la questione dei bambini soldato. Il risultato è tutto sommato gradevole, sorretto anche dall’ottima interpretazione del cast e dal carisma di alcuni personaggi, tra cui spicca un’ottima Kate Beckinsale e un carismatico Charles Dance. Tuttavia il ritmo di alcuni episodi è davvero troppo lento.