Vasco Rossi: Il Supervissuto recensione: chi è davvero il Blasco su Netflix

Con la docuserie Vasco Rossi: Il Supervissuto, Netflix e lo stesso Blasco raccontano la storia di una rockstar centrale per la musica italiana.

Vasco Rossi: Il Supervissuto recensione: chi è davvero il Blasco su Netflix
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Chi è veramente Vasco Rossi? Nel corso della sua carriera abbiamo avuto modo di conoscere l'uomo e il personaggio, "il capro espiatorio" di uno stile di vita condiviso dalle masse e di un immaginario che il grande pubblico non ha mai veramente allontanato, il poeta sui generis capace di stregare le masse sovvertendo le regole della stessa musica italiana, il diverso che pur fuori dal coro viene comunque incluso agli eventi musicali più importanti e giudicato per le scelte attuate durante il percorso, il ribelle, il sovversivo, il cattivo esempio, quello da non seguire mai e che potrebbe fuorviare le nuove generazioni di ragazzi che hanno scelto di seguirlo nonostante tutto... Vasco Rossi: Il Supervissuto, la nuova docuserie targata Netflix incentrata sulla vita del cantautore, è disponibile a partire dal 27 settembre 2023 e cerca di dare una risposta e una definizione a questi quesiti, ma non è facile.

La telecamera si accende e vediamo Vasco mentre si racconta e spiega le ragioni di alcune sue scelte specifiche, e l'ispirazione dietro i pezzi più celebri, iconici e immortali che ha composto, lasciandoci cullare dal suo tono di voce segnato dai colori di mille avventure, momenti inspiegabili e follie di una vita vissuta al massimo, senza mai dimenticare i limiti di un essere umano imperfetto come tutti gli altri. La riconoscibilità romantica di questo artista immortale, quindi, come specchio di un'era che sembra lontanissima, è al tempo stesso voce cross-generazionale oltre le sue stesse ragioni intimiste, in grado di parlare e relazionarsi con quante più generazioni possibili.

Vado al massimo!

Vasco Rossi: Il Supervissuto ci racconta la vita dell'artista che gli fa da titolo e, partendo dalle sue stesse origini, traccia un viaggio in più fasi in cui vediamo Vasco nascere, crescere, entrare nel mondo delle radio e della musica, esplodere in Italia e fuori, esibirsi con passione per i suoi fan, raggiungere l'età adulta e andare oltre.

Ogni elemento che compone questa biografia visiva viene narrato dallo stesso cantautore, affiancato dalle persone che lo conoscono da sempre o che lo hanno conosciuto quando era più giovane, seguendolo lungo tutta la sua carriera. La scelta di iniziare da Zocca, il piccolo paese in cui è nato il 7 febbraio 1952, ha un che di romantico e affascinante, trasformando la docuserie su una rockstar in una peregrinazione temporale lontana, delineata da immagini e video d'archivio. Il passato assume un sapore completamente diverso se raccontato attraverso la voce e le parole di Vasco Rossi, che sceglie di iniziare dall'inizio per narrare una giovinezza, anche adolescenziale, che è tornata più volte in alcuni dei suoi pezzi più celebri (come nel caso di Albachiara, ispirata proprio da un'esperienza vissuta in giovane età e ora è indelebile nell'immaginario dei fan).

Partendo dagli anni '50, Vasco Rossi: Il Supervissuto intraprende un viaggio capace di abbracciare anche le trasformazioni che l'Italia ha vissuto negli anni '70, '80, '90 e oltre, offrendo riflessioni sulla scena musicale dell'epoca e su alcune delle sue contraddizioni generali. L'ordine degli eventi è fondamentale in questa "ricostruzione" dal sapore fortemente personale, al punto che ogni frangente narrativo, nei 5 episodi complessivi ,cerca di includere quanto più possibile, dettagli scomodi compresi, citando momenti di grande impatto nella storia del cantante, con un approccio sia leggero che riflessivo.

Vivere... è passato tanto tempo...

Alla fine, però, l'unico vero e proprio cuore pulsante di Vasco Rossi: Il supervissuto resta la musica e tutto ciò che ne deriva. L'ispirazione, la creazione, la voce, la voglia di esprimersi e comunicare qualcosa, l'impatto sulle diverse generazioni di ascoltatori, il sogno e il rifiuto dei benpensanti. Vasco Rossi è tutto ciò. È un artista complesso e sfaccettato che nel corso della sua vita ha intrapreso strade e fatto scelte sbagliate, per poi tornare sempre alla musica, alla profonda melodia che da sempre traccia il suo percorso. La grande capacità di raccontare qualcosa e, soprattutto, di raccontare se stesso è fondamentale per comprendere l'enorme influenza che ha avuto nel mondo, e la docuserie mette molto in luce proprio questo specifico aspetto del suo estro.

Non solo il resoconto di una vita, ma la narrazione di come un artista abbia sempre saputo catturare qualcosa di estremamente delicato, per poi trasformarlo in melodie e sensazioni rimaste indelebili per i fan. (una sincerità emotiva del genere l'abbiamo riscontrata anche nella nostra recensione di Sei tu Michael?) Nel farlo emerge l'imperfezione di un uomo difficile da comprendere completamente, tormentato da una serie di scelte e momenti negativi che ha saputo utilizzare per crescere e comunicare in nuovi modi. Essere una rockstar comporta e ha comportato una serie di sacrifici che il pubblico ha interpretato a modo suo, dando vita persino a una serie di miti attorno a Vasco stesso, cui la docuserie Netflix allude, cercando sempre di fornire il giusto contesto e spazio. In questo modo, la figura del ribelle predicata dal cantante negli anni '80, per esempio, trova una collocazione sensata al di là delle facili speculazioni dei giornali dell'epoca, cercando di fare chiarezza su alcune delle sue scelte ancora oggi oggetto di discussione e disaccordo.

Il risultato è un quadro complessivo che cerca di ragionare su se stesso, anche se filtrato attraverso il punto di vista del suo principale narratore, ovvero Vasco Rossi stesso. La scelta di dargli il ruolo di voce narrante è sia affascinante e romantica, che parzialmente limitante, in un certo senso (un approccio simile è stato evidenziato pure nella nostra recensione di Arnold, la docuserie interamente dedicata alla vita di Arnold Schwarzenegger). L'insieme di aneddoti e testimonianze dirette, tuttavia, è preziosissimo per i fan di lunga data e per coloro che lo stanno scoprendo ora, offrendo un racconto ricco di momenti emozionanti e iconici, arricchito da numerosi ricordi e dettagli personali che sicuramente non sono noti a tutti.

Vasco Rossi: Il supervissuto è una docuserie che funziona sia per i super fan del Blasco, sia per coloro che desiderano conoscerlo più a fondo, per esplorare la sua vita e ciò che ha costruito fino ad oggi. Il termine "supervissuto" nel titolo non è affatto casuale e rappresenta l'intera esperienza di una vita oltre ogni limite, ma al contempo limitata da un'intimità profondamente umana. Il grande artista rock, colui che ha introdotto, tra gli altri, un modo specifico di fare musica in Italia, ha anche affrontato delle difficoltà e non le ha mai nascoste, incorporando i suoi difetti nella musica che conosciamo. Partendo da questo presupposto, il documentario Netflix decodifica l'immagine inaccessibile del poeta musicale e la trasforma in un racconto vicino a tutti e accessibile a chiunque.







Vasco Rossi: Il Supervissuto Con Vasco Rossi: Il Supervissuto, Netflix e lo stesso Blasco s'impegnano ad approfondire la storia, musicale e personale (per quanto possibile), di una rockstar conosciuta in tutto il mondo. Non soltanto successo planetario e poesia però, ma soprattutto sincerità e una certa dose di chiarezza nei confronti di una vita vissuta sempre sul filo rosso, tagliata in due dal romanticismo musicale e dalle esperienze personali. Così lo stesso Vasco sceglie di raccontarsi una volta per tutte davanti alla telecamera, di mettere a nudo il percorso che lo ha portato a essere sia il cantautore che conosciamo, che l'essere umano che non abbiamo mai del tutto conosciuto oltre la musica e la poesia delle sue parole.

8.5