Vikings 5x18: visioni di morte

Vikings spara le ultime cartucce prima di un finale di stagione che si preannuncia tanto importante quanto potenzialmente tragico

Vikings 5x18: visioni di morte
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La progressione narrativa di Vikings in questa seconda parte di stagione è stata particolarmente singhiozzante. Il fluire degli episodi si è esaltato in corrispondenza di eventi importanti, salvo poi ritornare sui propri passi a causa con archi narrativi fin troppo diluiti. Una simile gestione del racconto, accettabile nelle fasi preliminari, diventa al contrario difficile da giustificare con l'approssimarsi della puntata conclusiva. "Baldur" cerca di far fronte a questo pericolo puntando con decisione sulla teatralità dei propri avvenimenti e ingolosendo lo spettatore con graditi ritorni. Difficile affermare con sicurezza se l'intento di Michael Hirst abbia riscosso i risultati sperati (per quello bisognerà per forza aspettare il season finale), eppure la sensazione è che fin troppe delle trame secondarie necessitino ancora di raggiungere la propria risoluzione in un lasso di tempo sempre più ristretto.

Lagertha, dove sei?

La sparizione della regina guerriera, avvenuta dopo la visione della morte di Heahmund, aveva gettato i protagonisti nello sconcerto. A partire dal figlio Bjorn, nessuno era riuscito a fornire una giustificazione valida per la scomparsa di Lagertha, la cui forza caratteriale ha rappresentato una costante fin dalla prima stagione. Un simile momento ha dato il la a infinite teorie sul suo destino e sulle potenziali conseguenze di un simile evento . Due puntate più tardi, il mistero si è invece già risolto, dopo essere scivolato nell'indifferenza del precedente episodio. Lagertha è tornata, preannunciata dallo stesso teaser diffuso da History Channel, e porta con sé una lunga serie di domande che difficilmente troveranno risposta.

Quella che si preannunciava come una sottotrama potenzialmente interessante trova il suo (frettoloso) compimento nel giro di breve tempo, molto probabilmente incalzata dalla vicinanza della conclusione di questa stagione. La follia che aveva costretto la moglie di Ragnar lontano dal campo di battaglia si esaurisce nel giro di qualche minuto, sostituita da una scena che, per quanto teatrale ed evocativa, non è sufficiente a sostenerne le motivazioni.

Storie di fratelli

Quello di Lagertha è solamente uno tra i vari esempi di un problematico sviluppo dei personaggi, costantemente ostacolato dall'eccessiva frammentazione delle linee narrative, dal loro aumento in numero e dalla decisione di raddoppiare episodi. L'alternarsi delle ambientazioni ha permesso un'indagine maggiormente accurata di alcuni protagonisti, ancorandone invece altri in un immobilismo figlio anche della relativa mancanza di screen time.

Così, i banali sforzi di Ivar di tramutare Kattegat in una simil Nord Corea medioevale hanno al contrario accompagnato una piacevole evoluzione per i personaggi di Ubbe e di Hvitserk, inizialmente in disparte all'interno dei giochi di potere che hanno contraddistinto la quinta stagione. Proprio questo diciottesimo episodio si sviluppa più o meno efficacemente intorno agli archi narrativi di cui essi sono i protagonisti, lasciando immaginare allo spettatore che gli sviluppi previsti negli ultimi due episodi saranno fortemente legati al loro destino.

Avventure lontane

Difficile invece comprendere l'importanza della sottotrama incentrata sul personaggio di Floki e sulla comunità da lui guidata nei gelidi territori islandesi. Questa digressione, fino ad ora un continuo susseguirsi di sventure e disgrazie nonché l'ennesima prova della crudeltà insita nell'animo dei coloni, ha rappresentato sì un'occasione di crescita del personaggio e un'ulteriore conferma del suo fascino, ma non è ancora riuscita a inserirsi coerentemente nel panorama generale della narrazione. Il risultato è la sensazione di assistere a un racconto sconnesso e disomogeneo, incapace non solo di armonizzarsi con il resto ma scandito addirittura da bruschi e repentini stacchi di inquadratura.

Vikings - Stagione 5 "Baldur" è molto probabilmente l'episodio di più difficile valutazione in questa seconda parte di stagione. L'enfasi evocativa delle situazioni che regala allo spettatore, in un mix tra fan service e astuzia creativa, viene controbilanciato da una gestione deludente delle linee narrative e dello sviluppo dei personaggi. La mancanza di focus che ne consegue soddisfa lo spettatore nel breve periodo per l'aleatorietà degli eventi e la maestria con la quale questi vengono visualizzati, ma impedisce una completa comprensione delle priorità del racconto e dei rapporti gerarchici che ogni narrazione dovrebbe possedere.

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