Vikings 6x07 Recensione: un addio straziante

È il momento del saluto ad un personaggio che ha significato tanto per Vikings e non solo, in un episodio che si rivela sontuoso ed elegante

Vikings 6x07 Recensione: un addio straziante
Articolo a cura di

Speravo che non sarebbe mai arrivato il giorno in cui avrei dovuto dirti addio. Sei stata sempre la mia forza, la mia guida. Mi hai insegnato ad andare avanti, a qualunque costo. Mi hai insegnato a non aver paura. E ora vedo che, come me, la terra stessa è riluttante a lasciarti andare. Poesia, di quelle strazianti, ed è solo una minuscola parte di una delle più belle puntate che Vikings ci ha mai regalato. Dopo 6 anni è una serie che ormai si comporta come un partner a tratti un po' viziato e pigro, ma capace ancora di riaccendere la fiamma dell'amore, persino più forte di prima. E per una settimana dimentichiamo che il futuro è incerto, che tanti dubbi permangono su un finale così spaventoso da affrontare.

Dimentichiamoci di tutto ciò, compreso il modo alquanto discutibile con cui si è approdati a questo punto, e godiamoci il saluto ad uno dei personaggi più carismatici e riusciti degli ultimi anni.

Il triste addio

Meglio chiarire immediatamente un punto fondamentale: la settima puntata di Vikings non porta avanti di un singolo centimetro la narrativa, eppure è ben lungi dall'essere un momento morto. Da sempre la creatura di Michael Hirst ha proposto episodi molto più legati, ad esempio, a specifici riti o tradizioni della cultura vichinga - quello sul Ragnarok nella prima stagione è tuttora il caso più eclatante - o a singoli eventi che richiedono necessariamente un attimo di pausa, per far respirare i protagonisti ed approfondirli di più. Il funerale di Lagertha (Katheryn Winnick) è l'occasione per fare entrambe queste cose ed è l'avvenimento che, a parte qualche minima deviazione su Ivar (Alex Hogh Andersen), domina l'intero minutaggio. Non poteva essere altrimenti, la morte di Lagertha colpisce ed influenza chiunque. Come riassume egregiamente Bjorn (un maestoso Alexander Ludwig alla sua prova recitativa più complessa), il mondo non sarà mai più lo stesso.

L'impatto emotivo è a dir poco travolgente e segue un crescendo continuo molto furbo ed efficace: si inizia, infatti, con alcuni personaggi, quali Gunnhild (Ragga Ragnars) e Torvi (Georgia Hirst), influenzati fortemente dalle gesta di Lagertha per poi passare al dolore più acuto dei figli di Ragnar - meravigliosa la matura reazione di Ubbe (Jordan Patrick Smith) - fino a giungere alla vera e propria tragedia senza restrizioni che vive Bjorn.

Non importa quante stagioni passino, la lealtà e la morale che vige nel mondo vichingo continua ad emozionare nel suo splendore. Il tutto coronato da una messa in scena egregia sfruttando al massimo le bellezze naturali nordiche e da una sequenza finale perfetta, per semplicità e genuinità. È l'addio che un personaggio simile meritava.

Il miglior episodio di Vikings 6

Un episodio semplicemente sontuoso in alcuni momenti che non può, senza dubbio, cancellare la gestione approssimativa che sta vivendo questa sesta stagione di Vikings. Anzi, a tratti rende paradossalmente più deboli ed irritanti le perdite di tempo statiche delle puntate precedenti.

Ma è la testimonianza di una serie che ha ancora qualcosa di dire, si sta parlando di quel classico momento che può finalmente indirizzare nel verso giusto un prodotto, ora che appunto il mondo è cambiato e nessuno potrà mai essere più lo stesso, poco importa che sia Bjorn privato del suo faro o, chi lo sa, Ivar senza il suo acerrimo nemico.

Vikings - Stagione 6 Per una settimana Vikings ci fa dimenticare tutte le problematiche di questa travagliata sesta stagione. L'addio a Lagertha è inscenato nella maniera più dignitosa ed emotivamente straziante possibile, nel rispetto più totale di un personaggio indimenticabile. L'episodio non è altro che questo, un saluto finale ad uno dei suoi attori più cruciali. 40 minuti studiati come un potente crescendo che, tra qualche sorpresa, culmina prevedibilmente nella tragedia personale vissuta da Bjorn e in una sequenza finale a dir poco commovente.