Dopo lunghi mesi di attesa, Vikings è tornato. Una stagione che fin dai primi trailer si preannuncia entusiasmante come mai prima, nonostante la defezione di Ragnar. Sì, perché nonostante la seconda parte della quarta stagione non abbia visto la partecipazione del prode re dei Vichinghi, la quinta sarà la prima basata solo e unicamente sui figli di Ragnar, su Lagertha e su un nuovo nemico che si staglia all'orizzonte: il vescovo guerriero Heahmund. Abbiamo visto la prima puntata in anteprima e tranquilli, nessuno spoiler!
Un nuovo inizio
Vikings è una serie strana. Era partita in sordina, sorniona, vista anche la produzione di un canale non propriamente abituato alle serie TV: History Channel.
Ma il continuo aumentare dei fan e l'ottimo responso della critica hanno convinto History a proseguire la storia e, di rimando, ad accrescere il budget. La quarta stagione, indubbiamente, è stato l'apice assoluto della serie ma questa quinta non sarà da meno, almeno a giudicare dal primo episodio.
Tutto ricomincia da dove era finito: Lagertha sul trono di Kattegat, Ivarr che ha assassinato il fratello Sigurd, i due re d'Inghilterra morti e i vichinghi stabilmente insediati nell'isola britannica. Da un lato, come già visto nella quarta stagione, Ivarr vuole continuare la guerra di conquista, andando contro le direttive del padre, dall'altro invece i suoi fratelli non sono convinti. Oltre mare invece, Lagertha è nuovamente regina e a insidiarle "la poltrona" ci penserà un vecchio alleato. Inoltre, come già si era capito dalla precedente stagione, il nuovo protagonista assoluto della serie dovrebbe essere proprio il "senz'ossa", relegando così Bjorn e gli altri in secondo piano, mentre la "fanciulla dello scudo" dovrebbe giocare la propria partita in patria, senza il figlio e contando unicamente sulle sue forze. In più, in Francia, Rollo potrebbe giocare un ruolo chiave per l'esercito norreno, in positivo o in negativo. Perché Rollo ha sì sposato una cristiana, diventando un nobile francese, ma rimane sempre un vichingo, e ne ha dato prova proprio nella stagione precedente.
In tutto questo, viene concesso pochissimo spazio a Heahmund, lasciando a malapena intravvedere qualcosa del carattere del vescovo. Ovviamente, gli autori non hanno voluto subito spiegare tutto, ma hanno deciso di sviluppare, giustamente, il personaggio nel corso di tutta la stagione. Eppure, da queste prime battute, si vede che il prelato è sì un uomo di fede, ma anche un peccatore tormentato. Un aspetto che, sicuramente, avrà bisogno di essere approfondito nelle prossime puntate.
Tutta l'intera puntata sa un po' di reboot, ma in senso buono. Alla fine, per quanto la quarta stagione sia stato un antipasto, questa quinta dovrà lasciare spazio, e già lo fa, maggiormente, ai figli di Ragnar e ai rapporti di forza che si creeranno tra di loro. Soprattutto, lo scontro tra Ivarr e Bjorn potrebbe essere uno dei punti di vista più interessanti. Inoltre, con la dipartita di un personaggio carismatico come Re Ecbert e Aslaug, è necessario introdurre o ampliare altri protagonisti, come ad esempio Ubbe o Hvitserk, un po' lasciati sullo sfondo nelle precedenti stagioni e, diciamolo, anche un po' dimenticati a volte.
Questo primo episodio riesce a riportarci all'atmosfera magica della quarta stagione, mischiando bene pathos, dialoghi e azione. Perché è qui che Vikings ha sempre trovato terreno fertile, nel perfetto equilibrio tra gore e introspezione personale. Perché i vichinghi fanno quello che fanno perché sono abituati a farlo, è la loro cultura, ma l'incontro con i cristiani, l'aprirsi a nuove società, potrebbe fare in modo che tutto quello che è successo nelle precedenti stagioni possa assumere un nuovo significato. L'evoluzione del popolo norreno è cominciata con Ragnar Lothbrok e, sicuramente, continuerà con i suoi stessi figli. L'appuntamento è per i 29 Novembre su History, con il season premier. Per quanto riguarda la trasmissione italiana, invece, troverete la puntata, doppiata, a meno di 24 ore dall'uscita originale, su Tim Vision.