What If...? Recensione: un multiverso bilanciato di luci e ombre

Con What If l'irruzione del multiverso nel MCU sfodera una quantità impressionante di varietà e azione, controbilanciate da altrettante ombre.

What If...? Recensione: un multiverso bilanciato di luci e ombre
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Ripensando a freddo l'interezza della prima stagione di What if...?, quarta invasione dei Marvel Studios nel mondo seriale, la sensazione più predominante è una forte confusione. Un sentimento dettato non tanto dal fattore intrattenimento, che in un modo o nell'altro la Casa delle Idee porta sempre a casa, a parte rare eccezioni. Da questo punto di vista il primo squarcio nel multiverso non ha deluso, si è divertito a giocare con i ruoli dei protagonisti che ormai ci accompagnano da 13 anni mescolando e rimescolando in continuazione le carte in tavola, oltretutto con la ciliegina sulla torta di una trama orizzontale nelle ultime puntate (qui la nostra recensione di What If 1X09).

Sicuramente anche qui What if...? si è rivelato piuttosto incostante, ma vista la natura antologica stessa della serie era preventivabile. È l'insieme che circonda tale nucleo ad essere sregolato e a tratti sconclusionato, affetto da una superficialità non da Marvel, non da chi è riuscito a creare - con relativamente pochi passi falsi e retcon - un mastodontico universo condiviso.

È confusionario il tono degli episodi e di conseguenza il target di riferimento, è confusionario lo stile grafico altalenante, sono confusionari alcuni concetti introdotti che stridono sia internamente a What if...? sia con altri prodotti come Loki (recuperate qui la nostra recensione di Loki), è confusionario il trattamento approssimativo riservato a certi personaggi così come il format da 30 minuti circa; tutti elementi che hanno inevitabilmente segnato la serie animata uscita su Disney+.

Una meravigliosa scacchiera intercambiabile

Come già anticipato, What if...? è una serie sostanzialmente antologica: infatti ogni puntata, introdotta dal misterioso Osservatore che funge da guida alle meraviglie del multiverso, racconta una storia a sé stante in cui personaggi ben noti ai fan vengono riletti in una luce differente; gli universi sono tutti diversi tra di loro e anche una scelta o un avvenimento minuscolo possono modificare radicalmente il corso degli eventi. La solida premiere è un esempio perfetto di ciò, poiché, a causa di una decisione che devia dal canone che conosciamo nel primo Captain America, è Peggy Carter a farsi iniettare il siero e a diventare un super soldato, non il caro Steve.

È ovviamente il caso più basilare possibile, una banale sostituzione statica dei protagonisti con interessanti conseguenze che tutto sommato segue la parabola della pellicola, ma in altri episodi un dettaglio può cambiare un'intera Fase del MCU, magari la stessa saga dell'Infinito o addirittura portare alla distruzione di un universo. Ed è inutile girarci attorno, scambiare i ruoli è il gioco più antico del mondo e nel 2021 può funzionare ancora alla grande, perché semplicemente dà soddisfazione premiando al contempo i fan più accaniti - gli episodi sono ricolmi di citazioni, easter eggs, dettagli sullo sfondo che danno veramente vita a questi universi alternativi.

Nelle corso delle ultime settimane e man mano che scorrevano le puntate lo abbiamo ribadito più volte: il nucleo, sia concettuale che pratico, di What if...? è si altalenante, ma assolutamente funzionante. È un'immancabile miniera d'oro per gli appassionati, apre nel modo più chiaro possibile al mondo cinematografico e seriale uno degli aspetti cruciali e distintivi dei fumetti supereroistici e soprattutto si diverte facendolo. A tratti è davvero percepibile un genuino entusiasmo fanciullesco da parte degli sceneggiatori nel poter muovere le storyline dei protagonisti come se fossero pezzi di un'enorme scacchiera universale, che va a creare una varietà di scenari e tematiche impressionante.

E il risultato di tutto ciò è che What if...?, da produzione tipicamente a marchio Marvel, raggiunge innanzitutto l'obiettivo prefissato, ovvero intrattenere. Un intrattenimento carico di oscillazioni qualitative, a volte ingombranti al punto da rompere l'incantesimo in specifici capitoli, eppure il quadro generale rimane positivo e rassicurante. Quando è al meglio, la serie animata può giungere a sfornare veri e proprio gioielli per atmosfere, inventiva e recupero filologico eccellente delle opere originarie - ogni riferimento alla sontuosa terza puntata è voluto e ritrovate tutto nella nostra recensione dei primi 3 episodi di What If. Tuttavia, se si allarga lo sguardo emergono un quantitativo insospettabile di contraddizioni, scelte discutibili e crepe.

Una sequela di scelte insoddisfacenti

La più discussa è chiaramente la questione relativa al tono della serie ed è necessaria una piccola premessa: ormai fa parte della cultura pop, le produzioni Marvel sono intrise di un umorismo molto semplice, chiassoso e riconoscibile. Una delle più meritate vittorie ottenute dal MCU, però, riguardava proprio la gestione della controparte comica, che nella maggior parte dei casi si unisce con una discreta armonia ai momenti più drammatici; in sostanza coesistevano senza annullarsi, in film destinati comunque primariamente ad un pubblico giovane - non giovanissimo, e il recente Shang-Chi lo dimostra.

In What if...? il gioco non è sempre riuscito e rompe questa elementare catena di azione e reazione. L'effetto? Quasi tutte le puntate hanno un problema costante di tono, di comicità e dramma che non si mescolano e si azzerano a vicenda come durante l'apocalisse zombie descritta nella recensione di What If 1X05. Aspetto ancora più problematico è l'aver immesso nella sceneggiatura battute e gag di livello a dir poco elementare per non dire demenziale, poiché vi è un Thor che non sa scrivere il suo nome. Eppure siamo al cospetto di un telefilm che non lesina in scene violente o tematiche complesse e particolarmente cupe. Sono tensioni che non possono coesistere, What if...? porta alle estreme conseguenze un topos della Casa delle Idee e lo disintegra, impossibilitata a centrare il suo target di riferimento, qualunque esso fosse.

Analizzando più in profondità la sceneggiatura la situazione non migliora e ha probabilmente inciso il format da 30 minuti, una durata sufficiente in alcuni casi ma inadeguata in tanti altri. Come si può ad esempio pensare di mettere in scena in mezz'ora un heist movie e un potente dramma familiare con la necessità di dover introdurre un nuovo universo mettendone in luce le differenze? Non è fattibile, la narrazione assume ritmi accelerati all'inverosimile e lo spettatore non ha letteralmente i tempi di assorbire la portata degli eventi.

Ci sono nondimeno delle incrinature non riducibili al format: What if...? cambia a seconda delle necessità dello script il ruolo dell'Osservatore, la natura e la forma degli eventi Nexus spiegati in Loki che in primis hanno creato questi universi paralleli e introduce concetti che, immersi in un multiverso, hanno poco senso ed è un eufemismo - come i punti fissi nel tempo, per di più in occorrenze che già conosciamo in salse diverse.

In pratica contraddice spesso se stessa e le altre serie Marvel, minando le fondamenta delle sue puntate. Il season finale è un gradiente incredibilmente accurato della serie, capace di mettere in scena un combattimento sentito e drammatico, ma anche di creare un numero non indifferente di incongruenze, elementi fuori posto e buchi di trama. Non fraintendeteci, What if...? il risultato lo porta a casa senz'ombra di dubbio. È piacevolmente caotica e sorprendente. Solo non basta a mettere una pezza ai tanti interrogativi e dubbi che solleva, che in ottica ancor più generale si proiettano sulla possibilità dei Marvel Studios di dedicare la giusta cura a così tante imprese.

What If...? What if...? è una serie paradossalmente simile al suo season finale, un gradiente perfetto per la qualità della serie. È un episodio che intrattiene senza problemi, capace di mettere in scena una battaglia furiosa e accattivante con poste in gioco elevatissime e personaggi sorprendenti. Al contempo, ad un occhio più attento emergono delle leggerezze gravi nella sceneggiatura, tra concetti che mutano e si contraddicono a seconda delle necessità del copione e veri e propri buchi di trama. What if...? è cosi, un prodotto che intrattiene senz'ombra di dubbio, che porta su schermo un meraviglioso gioco di scambio di ruoli dei protagonisti e una varietà incredibile di ambientazioni, tematiche ed eventi. Ma è anche un telefilm che ha numerosi problemi di sceneggiatura, che contraddice in continuazione se stessa e le altre serie Marvel, che ha problemi ingombranti di toni e un umorismo che fatica a mescolarsi con la componente drammatica. Un episodio può rappresentare un gioiello brillante e una sontuosa reinterpretazione delle opere originarie, mentre quello successivo può vedere protagonista un Thor imbarazzante che non sa scrivere il suo nome. Luci e ombre bilanciate quasi alla perfezione, Thanos ne sarebbe stranamente fiero.

6.5