Willow Recensione: la serie fantasy Disney+ merita di essere cancellata?

Non solo non avrà una seconda stagione, ma verrà anche rimossa dal catalogo Disney+. Una fine immeritata, per un fantasy che riporta indietro nel tempo.

Willow Recensione: la serie fantasy Disney+ merita di essere cancellata?
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Willow è stata cancellata dopo la prima stagione. La scelta di Disney+, piattaforma che ha accolto lo show per la sua breve esistenza, è dovuta alla poca risonanza ricevuta e, sicuramente, alle varie riforme che stanno intaccando le finestre online - mentre aspettate che anche la vostra serie preferita venga cancellata, non perdete le serie di maggio 2023 su Disney+. Al boom di produzioni e di investimenti in opere filmiche e seriali, i colossi streaming hanno tirato i freni e capito di dover puntare più sulla qualità che sulla quantità dei propri contenitori. Magari riservando una maggiore attenzione ai loro prodotti, spesso concepiti solo per abbuffare gli spettatori, invece che saziarli, dovendo così sacrificare anche idee originali e simpatiche come Willow, che tentano di tornare dal passato per vivere di nuova luce.

Un tuffo negli anni Ottanta

Proprio come il suo omonimo anni Ottanta, la serie funziona grazie alla leggerezza del viaggio dell'eroe, il tipico percorso fatto intraprendere ad un protagonista - per l'occasione moltiplicato per il resto dei personaggi -, che raggiunge il suo epilogo nella maniera più chiara e lineare possibile.

Con l'utilizzo di effetti ben marcati, di sequenze fortemente fantasy e di dinamiche semplici nella narrazione, che servono proprio a alimentare il coinvolgimento legato ai caratteri dei protagonisti e alle svolte dei racconti. Willow ha riportato la serialità indietro negli anni, in un senso niente affatto negativo. È la semplicità il punto essenziale dello show, l'archetipo per eccellenza, il bene che si contrappone al male, cercando di prevalere per ristabilire l'equilibrio nel mondo - fatato o non che sia. Nei tempi in cui Il Trono di Spade e House of the Dragon sono il punto massimo e superbo della serialità mondiale, Willow ne è l'equivalente popolare, didattico, quasi infantile, ma nella chiave in cui nessuno spettatore dovrebbe mai perdere quella leggerezza, quell'innocenza. In cui il genere della fantasia, nella serie su Disney+, lo è in toto, per antonomasia, ricercando la vena favolistica nella scrittura e nella messinscena, gioendo proprio per quell'aria fanciullesca che ci fa inseguire i protagonisti per boschi incantati o lande desolare, cavalcando a perdifiato verso un obiettivo, che è sia autentico che metaforico.

Uno scopo reale, come la missione che devono affrontare i personaggi. Ma anche rappresentativo delle più grandi narrazioni, delle storie nate dal frutto dell'immaginazione, bene incarnate dallo spirito di Willow che, però, non ha ricevuto il giusto apprezzamento.

Un addio definitivo?

Forse, in un'epoca in cui tutto è oltre, tutto è eccessivo, lo show creato da Jonathan Kasdan e Wendy Mericle, e che vede Warwick Davis riprendere il suo iconico ruolo, non è stato sufficientemente d'impatto da affascinare o forse anche solamente incuriosire il pubblico. Lo stesso che, però, protesta alla notizia della probabile rimozione del titolo da Disney+, cancellandone quasi la memoria, non lasciando nemmeno traccia di quella che avrebbe potuta essere una nuova pagina della storia del fantasy, che vuole essere così eliminata silenziosamente.

Se però Willow, come tanti altri racconti, ci ha insegnato che bisogna avere fiducia nelle proprie abilità e credere sempre che il buono avrà la meglio su ciò che è sbagliato, forse anche la serie Disney potrà farcela, venendo salvata o, quantomeno, preservata. Willow lo avrebbe fatto per i suoi spettatori. Li avrebbe protetti. Perché è così che fanno gli eroi. Sia piccoli, che grandi.

Willow Willow non è stata rinnovata per una seconda stagione. Un vero peccato, soprattutto per il genere fantasy, che dopo la complessità de Il Trono di Spade o House of the Dragon aveva trovato una boccata d'aria fresca riportando le grandi narrazioni ad uno stile più semplice e fanciullesco. Il tipico viaggio dell'eroe, moltiplicato per tutti i personaggi della serie. Una grande storia, destinata a una prematura fine.

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